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04/10/2018 08:56:00

L'imbarazzante seduta dell'Ars tra massoneria e prodotti a chilometro zero

 La seduta dell'ARS di ieri pomeriggio è stata imbarazzante, la discussione sul disegno di legge che prevede la sottoscrizione di una dichiarazione da parte dei deputati di non appartenere alla massoneria ha creato scompiglio a Sala d'Ercole.

La notizia, stante alle dichiarazioni in aula, è che nessuno di loro è massone. Evviva.

La proposta di legge, in buona sostanza, regolamenta la dichiarazione, che dovrebbe diventare obbligatoria per i deputati eletti pena una sanzione, di appartenenza o meno ad associazioni che prevedano un vincolo gerarchico e di obbedienza.
Con la stessa norma, composta da quattro articoli, si disciplina anche il termine entro cui gli attuali ospiti dell'Assemblea dovranno dichiarare l'eventuale adesione.

Il momento del dibattito è sgradevole, non si entra nel vivo degli emendamenti.

La legge, sollevano alcuni deputati di maggioranza, potrebbe essere in contrasto con i dettami della Costituzione italiana che prevede la libera associazione e con la Convenzione europea per i diritti dell'Uomo.

La seduta viene sospesa, grande confusione. Si cerca di fare chiarezza, alla ripresa dei lavori Gianfranco Miccichè, presidente d'aula, dichiara che effettivamente ci sono dei dubbi di legittimità.

La proposta di legge porta la firma di Claudio Fava, deputato de I Cento Passi, contrari si sono espressi sia Eleonora Lo Curto, capogruppo dell'UDC, sia Giuseppe Milazzo capogruppo di Forza Italia, insieme ad altri parlamentari di maggioranza.

Favorevoli alla legge i deputati del movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico.

In una Regione che annaspa, con tanti problemi legati al rilancio dell'economia, alle infrastrutture mancanti, alla emergenza dei rifiuti, che ogni anno irrompe per ricordare all'Isola come siamo lontani dagli standard europei, c'è un parlamento siciliano che si occupa di regolamentare l'appartenenza o meno a logge massoniche ovvero ad associazione che prevedano obbedienza.

E' il paradosso della politica, non riescono a dare risposte concrete al territorio ma sanno perfettamente impantanarsi in situazioni che allontanano il cittadino ancora di più dalla loro rappresentanza.

Del resto il PD sui territori non c'è, continua a vivere il sonno profondo dell'incoscienza mista alla poltrona conquistata.
Nulla di fatto, Forza Italia ha chiesto la riscrittura dell'articolo uno e si tornerà oggi pomeriggio nuovamente in aula, alle 16.
Il rischio che si corre è quello di criminalizzare l'appartenenza alla massoneria che, peraltro, non costituisce un reato. Del tutto contrari alla votazione della proposta di legge sono i deputati di Fratelli d'Italia, si rischia di fare un passo indietro e di minare la libera facoltà di potersi associare.
La seduta raggiunge il suo imbarazzo più grande con l'emendamento che vorrebbe la sottoscrizione della dichiarazione anche per i funzionari di Palazzo dei Normanni. Emendamento che è stato poi ritirato.
Almeno una legge l'hanno portata a casa, si tratta della regolamentazione della vendita diretta dei prodotti a Km 0.
La nuova normativa, che si allinea a quella nazionale, prevede l'obbligo per i Comuni di riservare agli imprenditori agricoli il 20% dei posteggi su aree pubbliche che sono destinate al commercio dei loro prodotti, allo stesso tempo dovranno essere individuate delle aree per creare dei mercati in centro città o nei borghi.