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30/09/2018 06:00:00

Gianfranco Zanna, Legambiente: "L'abbattimento delle case abusive passi ai Prefetti"

 Gianfranco Zanna, la Sicilia ha il 9,3% del totale nazionale delle ordinanze di abbattimento delle case abusive, è il dato che emerge dal dossier di Legambiente “Abbatti l’abuso” presentato nei giorni scorsi a Palermo. La Sicilia rimane simbolo di abusivismo costiero?

Purtroppo sì abbiamo questo triste primato. Siamo la seconda regione dopo la Campania ad avere il maggior numero di ecoreati anche se sono legati al ciclo dei rifiuti, poi c’è una buona fetta di reati legati ad abusivismo edilizio. Sono stati censiti soltanto nel 2017 ben 17.000 nuovi alloggi abusivi in Italia e circa un migliaio nella nostra Regione. Il dato molto negativo è che l’80% delle ordinanze di demolizione non sono eseguite. Questo per colpa soprattutto dei sindaci che per non farsi nemici non applicano la legge, tranne qualche sindaco che noi siamo purtroppo “costretti” a premiarli, dico purtroppo perché fanno soltanto il loro dovere, ma siccome sono mosche bianche, è giusto sostenerli con premio, mi riferiscono al sindaco di Altavilla Milicia, al sindaco di Carini. Tutti gli altri non lo fanno, non fanno rispettare delle ordinanza definitive dove non c’è più nulla da fare ma solo abbattere l’immobile.

Zanna, quando arrivano colleghi giornalisti da fuori e ad esempio si parla di Triscina o Tre Fontane, zone di grande abusivismo costiero, quando chiedono come mai non si è mai risolto questo problema, cosa si può dire se non che un abusivo è un abusivo ma 100, 500 abusivi sono un partito politico e per questo molti sindaci stanno con il freno a mano tirato per le ragioni del consenso.

Sì ma ci sono milioni e milioni di siciliani che non lo hanno fatto. Non so se non lo hanno fatto perché credono nella legalità e nella bellezza del paesaggio o perché non hanno avuto la possibilità ma sta di fatto che non lo hanno fatto. Quei pochi abusivi,  perché sono pochi rispetto a tutta la popolazione siciliana, che hanno compiuto questi abusi, hanno deturpato il paesaggio, ci hanno privato di un bene collettivo che è il mare, deturpandolo non solo con gli scarichi fognanti, che vanno a finire a mare perché queste ville non sono allacciate alle fognature né ai depuratori, ma lo hanno deturpato riempiendolo di cemento. Hanno fatto tutta una serie di danni a tutti noi. Bisogna prendere consapevolezza di questo, e lo devono fare soprattutto i sindaci. Un’altra denuncia che noi abbiamo fatto e per questo ci siamo rivolti alla Corte dei Conti, è che i sindaci non acquisiscono gli immobili a patrimonio comunale, facendo poi pagare l’affitto agli abusivi, non buttandoli fuori di casa, fermo restando che non si sta parlando di case costruite per necessità da persone che non avevano dove dormire ma parliamo di gente benestante, con laurea e consapevoli che stavano facendo un abuso, che si sono fatti la villa al mare a scapito di tutti noi.

Zanna, a Marsala ci sono ancora 500 immobili abusivi da abbattere, il sindaco potrebbe decidere di fare pagare l’affitto ai proprietari?

Innanzitutto dovrebbe acquisirle a patrimonio comunale e poi nelle more dell’abbattimento o di mandarli via, se c’è chi dimostra che quell’immobile è abitato, fargli pagare l’affitto. Questo purtroppo non avviene e queste sarebbero risorse per il Comune da mettere a disposizione dei cittadini per diversi progetti.

Si potrebbe decidere di utilizzare questi immobili per le famiglie che non hanno una casa?

Sicuramente è un’idea, un’ipotesi, poi bisogna valutare di caso in caso. Non vorrei però che ci fosse un altro alibi: siccome devo giudicare se quel bene sia di pubblica utilità non faccio nulla. Tra l’altro spesso sono brutte strutture, perché costruite in fretta e con materiali scadenti e c’è dunque anche un problema di bruttezza delle opere che bisognerebbe recuperare. Per tutto questo, mal volentieri direi, abbiamo proposto un apposito disegno di legge che speriamo possa approdare presto al parlamento nazionale, per far passare i poteri di abbattimento ai Prefetti che sono più liberi e senza condizionamento alcuno nel poter intervenire. 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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