La "manovra del popolo" dimentica giovani e lavoro. E' uno dei paradossi di una manovra finanziaria ancora non varata, ma già infarcita di slogan. E in base a quanto anticipato, ci sarà il famoso reddito di cittadinanza, forse ci sarà anche il condono per gli evasori fiscali,la quota 100 per i pensionati, ma non c'è nulla per i giovani. E il reddito di cittadinanza stesso non è una misura per i giovani, tutt'altro: è una soluzione assistenzialista al problema del lavoro che non c'è, un pannicello caldo che non crea ricchezza e occupazione. Non solo, i 14 miliardi di costo dell'aumento del deficit sarà pagato dai giovani con le conseguenze previste nei prossimi anni in termini di aumento del debito pubblico.
Non solo. Alla fine, una delle poche norme pro - giovani rimaste, è stata voluta da... Gentiloni. Lo spiega bene Repubblica:
Il governo del cambiamento sin qui si è limitato a ritoccare l’esistente. L’ha fatto nel decreto dignità di luglio, quando ha deciso che nel 2019 il bonus assunzioni di Gentiloni - contributi dimezzati per tre anni alle imprese che assumono - varrà ancora per gli under 35 e l’asticella non scenderà ai 29 anni, come sarà dal 2020 in poi visto che l’incentivo è permanente.
In Italia la disoccupazione è al 31% tra gli under 24 e al 15,5% nella più significativa fascia 25-34 anni. Un milione di giovani senza lavoro su tre milioni totali. Un terzo. Così come un terzo, il 33,7% del totale, è la popolazione inattiva.
Anche i 400.000 pensionati in più che ci saranno grazie alla quota 100 voluta da Salvini e Di Maio sarà un costo per i giovani. I due vice premier dicono che il posto dei pensionati sarà preso da giovani che verranno assunti al posto loro. Ma il presidente dell'Inps, Tito Boeri, spiega che non è così: «Le imprese di fronte all’incertezza tenderanno a ridurre gli organici e a gestire così gli esuberi». E il costo di questa misura su chi graverà? Indovinate un po'...