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30/09/2018 02:00:00

Dopo l'esposto di Assostampa revocato incarico giornalista al Parco di Selinunte

 “Avevamo ragione quando denunciavamo che l’affidamento diretto per l’incarico professionale per l’attività di addetto stampa e comunicazione emanato lo scorso giugno dal direttore del Parco archeologico di Selinunte, era palesemente illegittimo e andava ritirato”. Il segretario regionale dell’Assostampa Roberto Ginex e quello provinciale Vito Orlando commentano così la revoca in autotutela della delibera da parte di quella amministrazione.

L’Assostampa di Trapani aveva presentato un esposto alla procura della Corte dei Conti, inviato per conoscenza all’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa, per una delibera che prorogava per quattro mesi, per la somma di 10 mila euro iva compresa, un affidamento diretto a un giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania, somma non comprensiva di “spese di vitto, alloggio e viaggio, afferenti il presente incarico”, di un precedente affidamento trimestrale di 3.750 euro. La previsione per i residenti fuori sede del rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio, secondo Assostampa, poteva incorrere nell’ipotesi del reato di danno erariale. Delibera che non faceva inoltre riferimento alla legge 150/2000 che disciplina le attività di informazione e comunicazione nella pubblica amministrazione, ma al Codice dei Contratti. Su un quotidiano il direttore del parco Enrico Caruso aveva replicato con un eloquente: “Facciano pure, avevamo bisogno di un salto di qualità nel settore della comunicazione”.

Invece è seguito l’intervento del Dipartimento regionale dei Beni Culturali che con nota del 30 agosto scorso ha notificato al direttore del Parco che “il provvedimento è stato adottato in violazione della legge, pertanto entro 5 giorni dal ricevimento della presente si dovrà procedere all’annullamento dello stesso”.

“Oltre ai doverosi ringraziamenti all’assessore Tusa per l’intervento – concludono Ginex e Orlando – questo è il giusto riconoscimento alla nostra azione perché di fronte a violazioni di legge nel settore dell’informazione pubblica, si può e si deve intervenire”.