Ricordate "Transcendence", il film in cui il protagonista Will Caster costruisce una Gabbia di Faraday nel suo giardino? Johnny Depp, l'attore che lo interpretava, aspirava a creare un ambiente che fosse isolato dal mondo esterno.
C'e' pure la Gabbia di Faraday tra le rivendicazioni degli studenti dell'Istituto Tecnico della via San Leonardo di Salemi.
Non per motivi filosofici, ma molto più prosaicamente l'hanno inserita in un sostanzioso elenco di richieste per un mero motivo di sicurezza.
La gabbia di Faraday , come e' noto, è il sistema di protezione più adottato per la protezione degli edifici contro le scariche atmosferiche. Incredibile, ma quanto pare, la scuola ne sarebbe priva.
Ma le loro richieste non si limitano solo alla protezione dei fulmini.
Un sostanzioso cahiers de doléances ( usiamo il termine francese, che ci rimanda tanto alla Rivoluzione Francese, perché raramente la popolazione studentesca salemitana sceglie la via della protesta) che sinteticamente e' stato trascritto su un manifesto affisso alla cancellata della scuola.
Ma da un incontro diretto con alcuni degli studenti, la prima cosa che e' trasparsa e' stata la mancanza di sicurezza. Un stato d'ansia permanente, anche alimentata da recenti fatti di cronaca.
Non si sentono protetti abbastanza, questi ragazzi. Il comune denominatore delle loro rivendicazioni e' la sicurezza.
Cosa da non sottovalutare, trattandosi di un ambiente in cui si trascorre gran parte della giornata per dedicarsi all'apprendimento e alla conoscenza.
Ecco perché per prima cosa chiedono una adeguata ristrutturazione dell'edifico o, quanto meno, una verifica accurata del suo stato di salute.
Ma accanto a questa richiesta, ce ne sono alcune che francamente ci lasciano senza parole.
Si può immaginare una comunità di persone, com'e' quella di una scuola, con allievi, docenti, personale burocratico e di servizio, sia priva di un Kit di pronto soccorso?
Impensabile, si dirà!
Eppure il kit dei farmaci utili ad un pronto intervento fa parte delle richieste di questi giovani!
E' pensabile che in un sito frequentatissimo e vissuto da tanta gente vi siano dei fili elettrici scoperti, potenzialmente pericolosi e una carenza dei servizi?
La risposta, purtroppo, e' affermativa, visto che anche questi provvedimenti vengono invocati nel manifesto degli scioperanti.
Come si vede, non la luna nel pozzo chiedono questi ragazzi, ma solo una ordinaria gestione di una struttura pubblica.
Viene da chiedersi che Paese e' mai quello in cui per averla si sia costretti a manifestare e a disertare le aule scolastiche.
Franco Ciro Lo Re