Una rapina terribile, ad un'anziana signora, sola in casa, per un bottino di 750 euro: la pensione che aveva appena ritirato la mattina. E' avvenuta a Marsala, lo scorso Maggio, e l'autore, per fare morire dallo spavento la signora, aveva indosso una maschera da diavolo.
Con lui, un complice. Adesso i due sono stati arrestati dalla polizia di Marsala. Sono Salvatore Sammartano ed Emanuele Girasole. Per loro l'accusa è di rapina pluriaggravata ai danni della signora di 83 anni. Uno dei due lavorava anni fa in un noto bar della città.
Questo il comunicato della polizia:
Nel pomeriggio del 26.09.2018, personale del Commissariato di P.S. di Marsala ha tratto in arresto SAMMARTANO Salvatore e GIRASOLE Emanuele, resisi responsabili di rapina pluriaggravata in concorso in danno di un’anziana signora (83enne), in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Marsala, Dott.ssa Annalisa AMATO, su richiesta del Pubblico Ministero Dott.ssa Antonella TRAINITO.
In particolare, nella nottata tra l’uno ed il due maggio, personale della Squadra Volante interveniva presso l’abitazione dell’anziana signora, in quanto la stessa aveva subito una rapina da parte di un soggetto travisato in volto, indossante una maschera raffigurante la figura di un diavolo.
Questi, bussando alla porta dell’anziana, dopo che la donna apriva l’uscio, le intimava di consegnarle il denaro, tastandole con le mani il corpo e strappandole con violenza il borsello che la donna teneva nella tasca della giacca, assicurata con una spilla da balia, che conteneva la somma di 750,00 euro, corrispondente al rateo della pensione che aveva ritirato nella stessa mattinata. Al termine dell’atto delittuoso il malvivente fuggiva a bordo di un’autovettura condotta da un altro soggetto che lo aspettava fuori dall’abitazione, fungendo da palo.
Nelle ore successive, grazie al lavoro minuzioso degli agenti del Commissariato, si riusciva ad avere contezza di particolari che risultavano necessari ed utili ai fini del proseguo dell’attività di indagine.
Infatti, dai primi elementi raccolti, anche in relazione alla descrizione dell’individuo travisato, si riusciva ad identificare uno dei due autori della rapina, che per le modalità con cui si erano verificati i fatti, lasciava presupporre che conoscesse usi ed abitudini della persona offesa.
Susseguentemente, da ulteriori più approfondite investigazioni, si riusciva ad identificare il complice di quest’ultimo, nella cui casa, a seguito di perquisizione, si rinvenivano il giubbotto e la maschera utilizzata per la commessa rapina, oggetti riconosciuti in seguito dalla stessa anziana signora.
Nel corso della suddetta attività, si riusciva a risalire anche al fatto che nella stessa nottata tra l’1 ed il 02 maggio 2018, appena un’ora prima dalla rapina, gli stessi malfattori avevano tentato di effettuare un’altra rapina in danno di una attività commerciale di VideoLottery e Slot Machine, sita nel centro cittadino, con le stesse modalità (con volto travisato), strattonando ripetutamente con violenza la porta di ingresso, indicando al dipendente di aprirla, non riuscendo tuttavia nell’intento e la cui azione veniva però ripresa dal sistema di videosorveglianza ivi installato.
L’attività investigativa condotta ha permesso, altresì, di ricostruire che i due malviventi, la stessa sera, poco prima, di mettere in atto i due episodi delittuosi, si erano incontrati presso la Sala Bingo ove, dopo avere parlato delle rispettive difficoltà economiche, avevano concordato di commettere le suddette azioni criminose.