E’ stata la vera sorpresa del primo weekend: Trapani non solo ha debuttato quest’anno ne Le Vie dei Tesori, ma ha raggiunto numeri straordinari. Ben 3200 visitatori dei 18 mila che hanno assediato 130 luoghi in tutta la Sicilia, hanno scelto di trascorrere un fine settimana in questo lembo occidentale dell’Isola. E per questo secondo weekend, la “minaccia” è quella di bissare il successo, magari partendo alla ricerca dei luoghi meno frequentati, tutti sempre visitabili con un unico coupon da 1 euro.
Per esempio, come si fa a perdere la chiesa di San Pietro che è l’unica a cinque navate e custodisce l’organo più complesso d’Europa, costruito nella prima metà dell’ ‘800. La tradizione racconta che sia stata la prima chiesa cristiana costruita a Trapani, ma che poggi le sue fondamenta su un tempio pagano. Ricostruita, rimaneggiata, ampliata nel ‘700, nel 1968 restò gravemente danneggiata dalle scosse che rasero al suolo il Belice, e ha avuto bisogno di una nuova ristrutturazione. L’organo, ha una storia a parte: è un capolavoro di ingegneria meccanica, possiede sette tastiere che possono essere suonate da dodici mani e, grazie ad un portentoso gioco di multiple serie di leve, dalle 5000 canne di differenti metalli e legni, esce ogni genere di suono, dall’ottone alla fanfara all’organetto. Insomma, è un’orchestra fatta e finita, e si deve alla mano di un genio siciliano come Francesco La Grassa che lo completò nel 1842. Se invece preferite l’arte contemporanea, dirigetevi verso l’antica Vicaria, dove ha sede La Salerniana: ex tribunale ed ex carcere, da tre anni si è trasformato in un museo che offre una bella panoramica sulle correnti dagli anni Cinquanta ad oggi. Con opere di artisti che si sono impegnati anche nel vicino Belice, come Carla Accardi e Pietro Consagra, o Pino Pinelli. Proprio qui, venerdì prossimo (21 settembre) dalle 19 è in programma la prima visita guidata d’autore con degustazione di vini Planeta. (prenotazioni su www.leviedeitesori.it). Gli stessi appassionati possono recarsi anche al Museo San Rocco, alla falde del monte Erice (anche qui è in programma un’analoga degustazione, ma sarà venerdì 28): nato da una donazione nobiliare ai Francescani Terziari, divenne poi ufficio postale, poi oratorio, oggi museo e laboratorio di confronto della Chiesa con il mondo dell’arte. Una storia a parte ha invece il quattrocentesco Palazzo Riccio di San Gioacchino, nel cuore del centro storico dove ha sede il liceo scientifico Fardella. Una sorpresa inedita è data dallo stile marcatamente catalano che si ritrova nel portale e nel balcone.
A Trapani, Le Vie dei Tesori si svolgono con il sostegno della Diocesi e l’organizzazione logistica dell’associazione Agorà, formata da giovani trapanesi che hanno voluto impegnarsi per il bene della loro città. Aprono le porte 19 siti, soprattutto chiese (sono 13 e su quasi tutte ha lasciato la sua impronta l’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico), ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
Si può già prenotare l’unica “passeggiata”, prevista il 30 settembre. Sarà Luigi Biondo, architetto e direttore del Polo regionale per i siti culturali della provincia, a condurre alla scoperta dei Misteri e leggende di Trapani. Si parte alle 10 dalla Torre di Ligny. Solo su prenotazione su www.leviedeitesori.it
Il Festival Le Vie dei Tesori è supportato dagli Assessorati Regionali al Turismo e ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana; è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. E’ parte integrante del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sin dalla presentazione del dossier di candidatura, ed è partner di Manifesta12.
Nel 2016 e nel 2017 il Festival ha ricevuto le medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre che il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il patrocinio del Senato della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati. Quest’anno ha avuto la medaglia di rappresentanza del Senato della Repubblica