L'approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, da parte del consiglio comunale di Marsala, ha sancito la spaccatura tra Amministrazione e consiglio.
Muro contro muro, allo stesso tempo consiglieri contro altri consiglieri.
Il sindaco, Alberto Di Girolamo, non ha più la sua maggioranza.
Una maggioranza che si è sfilata già dai primi mesi del suo insediamento e che ha portato spesso a prove di forza.
Il Piano è stato modificato con gli emendamenti presentati da taluni consiglieri, sei sono i firmatari.
Prevalentemente si sposta l'attenzione sulla pubblica illuminazione. Secondo i consiglierei la maggiore criticità per la città è caratterizzata proprio da questo aspetto. Più pali per tutti! Pali della luce, ovviamente, in stradine e stradelle (poi se i pali non funzionano, poco importa...).
Una seduta fiume, quella di lunedì 17, che ha visto ancora più chiari gli schieramenti e il formarsi di una maggioranza trasversale e diversa.
Enzo Sturiano, presidente del consiglio, fa assist con Antonio Vinci, tanto che quest'ultimo dopo avere dichiarato di non partecipare ai lavori d'aula, per la votazione degli emendamenti, rientra e ne vota uno. Sostiene di averlo fatto per senso di responsabilità verso la città.
In consiglio dovrebbe valere la regola, come per alcune scuole, di non accedere con i telefonini. I messaggini istantanei creano davvero un meccanismo di entrata ed uscita dei consiglieri che è straordinario. Soprattutto perché la stampa se ne accorge, sempre.
Ma torniamo al punto politico. L'Amministrazione ha pochi consiglieri su cui ancora potere contare, l'ennesimo strappo si è consumato con Daniele Nuccio.
Il sindaco, a Piano approvato, ringraziando quanti erano rimasti in aula, ha fatto un lungo elenco di cose già fatte, di altre in cantiere. Si lavora per programmazione.
E' una risposta lanciata a Nuccio, che aveva già dichiarato che non avrebbe votato il Piano e successivamente il Bilancio perché troppo distante dal modo di fare politica e di amministrare di questa giunta.
Il lungo elenco non ha convinto però il consigliere, che non si capisce cosa sia: né maggioranza, né opposizione. Accusa il Primo Cittadino di essere arrogante.
Bagarre in consiglio, botta e risposta e maggiore distanza non solo politica ma anche umana.
Non va bene nemmeno dalle parti del PD, la capogruppo Federica Meo e Mario Rodriquez fanno quadrato attorno al collega Calogero Ferreri che si batte ogni anno per il completamento della piazza di Strasatti e ottiene un nulla di fatto.
Una grande incompiuta, già vandalizzata, che rischia di non essere consegnata agli abitanti del posto.
La somma messa inizialmente a disposizione è stata notevolmente diminuita ad appena 80 mila euro. Sembra quasi un dispetto per il consigliere della zona, una ripicca.
Il Pd non vota gli emendamenti e non vota il Piano triennale, lo dice la Meo: questo non è il mio, non è il nostro Piano delle Opere Pubbliche.
L'asse che ha creato Sturiano con Rosanna Genna e con altri consiglieri è destinato a reggere anche per la discussione del Bilancio, dove ci saranno altri emendamenti.
Uniti i tre consiglieri Pino Milazzo, Flavio Coppola e Giovanni Sinacori che vanno anche oltre questo consiglio comunale: stanno convergendo verso un disegno elettorale per le amministrative del 2020. Hanno ritirato gli emendamenti, che avevano già ottenuto il parere negativo, e hanno lasciato il consiglio non partecipando alla votazione.
Così come lavora per il 2020 Sturiano: lui Sindaco, Arturo Galfano vice, Antonio Vinci presidente del consiglio. Più pali (della luce) per tutti.
Lo scenario non promette nulla di buono.
Tra una maggioranza che non c'è, una politica che non esce più dal Palazzo, c'è una città che non ha ancora capito verso quale direzione sta andando.