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06/09/2018 06:00:00

Marsala, quale sarà il futuro della piazza di Porta Nuova?

 Cosa ne sarà di Porta Nuova? Quale sarà il futuro di una delle piazze più importanti della città di Marsala? Cosa succederà dopo che verrà smantellato ciò che resta dei giardini della Vittoria, come ha annunciato il sindaco Alberto Di Girolamo?
Sono le domande che si fanno tutti quelli che passano da Piazza della Vittoria, vedendo i giardini ormai ridotti ad alcuni “isolotti” in tufo con piante quasi secche, e dall’aspetto per niente simpatico.
Negli ultimi mesi i giardini della Vittoria, voluti da Giulia Adamo, quando era sindaco di Marsala, si sono di molto ridimensionati.
Ultimamente dopo la segnalazione di topi, scarafaggi e persino bisce che si muovono tra i muretti del giardino collocato in Piazza della Vittoria è stata la pedana dell'installazione voluta dall'allora Sindaco Giulia Adamo. Ultimo stravolgimento di una piazza senza identità sul cui futuro si interroga anche l’ex sindaco Renzo Carini. Nel 2010, quando Carini amministrava la città, venne presentato un progetto di riqualificazione della piazza, che allora era ancora sfregiata dal gazebo abusivo del bar del mafioso Cola Licari. Carini ha detto la sua sulla piazza di Porta Nuova.

Ho letto tanti commenti sulla piazza di Porta Nuova ,tutti interessanti e condivisibili.
Un dato emerge: Porta Nuova è patrimonio della nostra città e, come tale, va tutelato.
Deve essere oggetto di interventi ponderati , equilibrati e condivisi che, recuperino la storia e la tradizione della piazza.
Non tutti sanno che il Comune di Marsala nel 2010 si è dotato di un progetto, a seguito di un concorso pubblico, per recuperare e valorizzare la piazza.
L’idea progettuale vuole far divenire la piazza luogo d’incontro, spazio di scambio , aprendo a nuovi percorsi urbani e a nuovi modi di fruire la città attraverso la restituzione di quell’identità che una carrabilità diffusa ha snaturato.
Lo spazio-piazza, che si viene a creare, è un grande spazio aperto di forma pressoché quadrata che regolarizza in maniera chiara la piazza, e a sua volta da maggiore risalto ai due assi principali della città.
Questo spazio pubblico è pensato come piazza pedonale e quale cerniera polifunzionale tra il centro storico e il parco archeologico.
Dalla piazza si accede, infatti, al parco archeologico .
Il progetto, inoltre, prevede la sistemazione della pavimentazione con uso di basole locali che creano un disegno geometrico; la sistemazione del verde che sarà integrata con la vegetazione esistente e con quella del parco archeologico in modo da godere di uno spazio verde unitario. Verranno utilizzati alberi locali distribuiti secondo l’orientamento solare in modo da garantire un corretta ombreggiatura regolando il microclima ambientale. Il progetto prevede anche uno specchio d’acqua posto accanto alle sedute e una passerella
Verrà realizzato un impianto d’irrigazione interrata per garantire il perfetto mantenimento del manto erboso e un impianto di rete idrica e di smaltimento di acque bianche.
L’illuminazione della piazza avverrà attraverso l’installazione di pali in acciaio cromato e da un sistema d’illuminazione artistico costituito da mattonelle luminose, ovvero corpi illuminati incassati a pavimento.
I corpi illuminati saranno a led in modo da garantire un risparmio energetico.
Il progetto è esecutivo e, pronto, per essere utilizzato per fruire di finanziamenti europei.
Potrebbe essere un modo per ripartire.


L’idea di Renzo Carini è riprendere quel progetto, che può piacere o no, ma è un’idea. Il fatto è che al momento non ci sono altre idee in giro per quella piazza. E se verrà smantellata l’ultima parte dei giardini finti di Giulia Adamo non resterà che un grande spazio asfaltato, non proprio bello da vedere.
La storia dei “giardini di Giulia” comincia nel 2013 quando Adamo fa “una sorpresa alla città”. Si trattava di un’installazione che doveva essere temporanea, per la quale la Giunta Adamo prese spunto da una simile fatta a Bergamo. Doveva racchiudere tutto ciò che simboleggiava Marsala. E quindi c’erano, messi in maniera anche pacchiana, cumuli di sale, tufi, una barchetta, delle sedie colorate, banani (proprio così, banani) e questo prato verde sintetico, fintissimo. Il tutto sotto lo storico arco di Porta Nuova, in piazza della Vittoria. Una zona certamente tutelata dalla soprintendenza ai beni culturali. Tant’è che quando si capì cosa si stesse facendo la Procura della Repubblica convocò il sindaco per avere chiarimenti.

I giardini piano piano sono stati frequentati da ragazzi. In un primo momento era una zona tranquilla, poi sono cominciate le prime scazzottate. Da lì in poi il degrado, delle sedie e tavolini colorati non c’è più traccia. Le piccole installazioni distrutte, e le piante lasciate abbandonate. Gli unici sopravvissuti erano i banani.

Arriva Alberto Di Girolamo, che dice sin da subito che vuole smantellare i giardini. Ma passano i mesi e gli anni e il sindaco, che tanto criticò Adamo per quei giardini, prende tempo. Nel frattempo aumentano le risse e fatti delinquenziali.
Ci vuole un ordine prefettizio per omologare Porta Nuova, e altri varchi del centro storico, a standard di sicurezza. Allora si comincia a smantellare una parte dei giardini. Fino ad arrivare allo smantellamento della pedana dopo l’invasione di topi e bisce. Cosa riserverà il futuro per la piazza che fu luogo di incontro di generazioni di giovani marsalesi?