“Abbiamo 1900 ponti che ora saranno sotto costante controllo e verificati entro due mesi”. Ha risposto così ai cronisti il presidente della Regione Nello Musumeci al termine della vertice tenuto venerdì scorso con i vertici di Anas e Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) e RFI che ha fatto il punto sulla condizione di strade e autostrade dell’Isola. “L’obiettivo che ci prefissiamo - ha detto Musumeci - è quello di avere una diagnosi seria e credibile sullo stato di salute delle infrastrutture viarie e ferroviarie in Sicilia. La tragedia di Genova ha solo accelerato questo percorso, già da Febbraio con protezione Civile e assessorato alle Infrastrutture stiamo lavorando ad una mappa delle strade siciliane particolarmente vulnerabili alle sollecitazioni sismiche. Lavoro per il quale servono almeno un paio d’anni. Adesso invece il tema è la condizione generale delle strade e delle opere che sostengono le tratte ferroviarie, abbiamo il dovere di sapere subito quali sono le opere sulle quali intervenire, e poi procedere con un monitoraggio periodico. Una volta individuate - ha concluso Musumeci - stabiliremo le risorse necessarie e i tempi di realizzazione".
15 punti, tra viadotti e cavalcavia, sono quelli su cui bisogna intervenire subito e a questi bisogna aggiungere anche 80 sovrappassi. Sono queste alcune delle criticità più importanti secondo quanto dichiarato in questi giorni dal CAS e rilevati anche nel corso del vertice a Palazzo d’Orleans.
Tra quelli segnalati nella relazione sullo stato di sicurezza nelle due tratte principali gestite dal Consorzio c’è il viadotto Pistavecchia, poco prima di Buonfornello, quello di Montagnareale, di Torrefortunato e di Mongiove, nel territorio di Patti. I ponti 5, 12 e 13 nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto. Sulla tangenziale di Messina ci sono tre dei 7 viadotti per cui sarà necessario un ulteriore approfondimento per verificarne lo stato apparso critico.
Ed ancora sulla A18 c’è il viadotto Bucalo a Santa Teresa di Riva e il cavalcavia di Giarre. C’è anche il viadotto Tarantonio, a Messina. “Riceviamo ogni giorno parecchie segnalazioni e sono tutte alla nostra massima attenzione – assicura Salvatore Minaldi direttore generale del CAS, che dice: “Non si tratta di situazioni di estremo pericolo, si tratta di interventi di riparazione di parti superficiali che alterano il calcestruzzo. L’allarme c’è, anche perché se cade il calcestruzzo il danno non è di certo esiguo, ma sono interventi che riguardano parti superficiali”.
La A18 e la A20, poi, avranno la pavimentazione completamente rinnovata. Queste le opere annunciate dunque dal CAS. Ma sulle strade provinciali come già abbiamo riportato alcuni giorni fa ce ne sono tanti altri che necessitano di controlli e di interventi di messa in sicurezza e lo stesso per le linee ferroviarie.
"Potremo avere la diagnosi non certo con le risorse umane di cui dispongono oggi le province, il Cas o l’Anas. Stiamo immaginando una convezione con la stessa Anas, nell’ambito di un accordo già sottoscritto e, al tempo stesso, una consulta degli ingegneri, perchè noi abbiamo bisogno di quanti più risultati possibili nel minore tempo possibile. Entro 15 giorni sapremo lo strumento con cui opereremo la diagnosi e sapremo "chi" fa "cosa" – ha detto Musumeci".
Per quanto riguarda i fondi necessari, Musumeci ha detto che potrebbero volerci otto milioni di euro e che si potranno chiedere anche al governo nazionale. Sulle verifiche avranno un ruolo fondamentale Protezione Civile e Dipartimento Infrastrutture, in un rapporto costante con Anas, Cas e Liberi Consorzi dei Comuni e delle Città metropolitane. “Abbiamo il dovere di non sottovalutare nulla, di recuperare progetti già redatti ma che per varie ragioni, non sono mai andati in gara. Paradossalmente, in questo momento non è tanto un problema di risorse, ma di personale tecnico", ha concluso il presidente della Regione.