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19/08/2018 06:00:00

La profonda ferita di Genova, la misura del Paese e il Presidente "umano"

Genova c'era. Sobria, attonita, determinata nella ricerca della verità. Il crollo del Ponte Morandi ha creato una ferita profonda ma ha anche unito, questa la metafora che il cardinale Bagnasco, che ha officiato la messa, e l'Imam hanno voluto donare ai presenti.
Genova piegata omaggia con un lungo applauso tutte le vittime, ovazione per i vigili del fuoco.
Lo Stato c'è, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Fabrizio Conte, i vice premier Matteo Salvini Luigi Di Maio, i Ministri Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli, i Presidenti di Camera e Senato: Roberto Fico e Elisabetta Casellati.
Tre bare bianche, a scandire il tempo che non ci sarà più per chi aveva un futuro da costruire. Il Capo dello Stato ha stretto la mano a tutti i familiari colpiti dal dramma, un lungo applauso ha accolto i rappresentanti del Governo e lo stesso Mattarella, contestazioni e fischi per la delegazione del Partito Democratico. Ci sono i vertici della società Autostrade e le squadre del Genoa e della Sampdoria.

41 vittime, 18 bare allineate, alcune famiglie hanno deciso di sottrarsi ai funerali di Stato e di vivere il momento in solitudine e riservatezza. Il Padiglione della Fiera di Genova ha visto, ieri, la presenza di 5000 persone, tutti in silenzio ad omaggiare i corpi senza vita. Nel pomeriggio di ieri i morti salgono a 43, altri corpi vengono ritrovati e un ferito grave spira in ospedale. Le sirene delle navi al porto suonano a lutto, l'Italia si ferma. In provincia di Trapani sia Domenico Venuti, sindaco di Salemi, che Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, hanno mostrato grande senso del rispetto annullando tutti gli eventi di svago che avrebbero dovuto tenersi ieri sera.

Il Presidente della Repubblica chiede di accertare le cause e di appurare le responsabilità. Il funerale ha dato la misura del Paese: condanna piena per tutta la classe politica precedente. E' un giudizio basato sulle aspettative deluse, su tutto quello che in anni di fantapolitica non è stato mai fatto, a partire dalle risposte concrete ai cittadini. Un funerale diventa lo scenario di fischi e di applausi, bocciati e promossi.
E' un verdetto anche questo, i cittadini hanno scelto la parte dalla quale stare. Il Ministro Bonafede e lo stesso Salvini si avvicinano alla folla e abbracciano i presenti, cercano di accorciare quella brutale distanza che la politica non ha più con il territorio. Non basteranno le parole, né l'impegno a posteriori. Serve dare certezza a chi nei mesi che verranno verserà lacrime per la morte dei propri figli.

Mattarella era visibilmente commosso, ha cercato di dare conforto. E' un Presidente umano, che va fuori il protocollo ma che porta alto il valore di una bandiera, quella italiana. Durante il pomeriggio di ieri Autostrade italiane ha tenuto una conferenza stampa, i vertici dell'azienda hanno chiesto scusa, con gli occhi bassi, alla città di Genova e annuncia un piano di sostegno per le famiglie delle vittime.
Stessa cosa per gli sfollati, circa 600 persone non possono rientrare a casa, troppo pericoloso. La cifra messa a disposizione si aggira intorno al mezzo milione di euro e sarà disponibile già a partire da lunedì 20 agosto. Assicurano la costruzione di un ponte entro massimo 8 mesi.
Il Consiglio dei Ministri ha stanziato 38 milioni di euro per fronteggiare l'emergenza. E adesso c'è un Paese intero che dovrà rimettersi in moto, Genova con il suo snodo viaria e con il suo porto rappresenta una fetta importante dell'economia italiana.
 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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