Quantcast
×
 
 
18/08/2018 06:00:00

Genova, oggi il giorno dei funerali e del lutto nazionale

12.35 - Sono in corso a Genova i funerali di Stato per 18 vittime del crollo di ponte Morandi (i morti sono 41, tre recuperati la scorsa notte, 20 hanno scelto esequie private, una persona è dispersa). Sulle bare bandiere nazionali per i cileni, poi peluche, magliette ed altri oggetti personali cari alle vittime. Per tutti corone di rose bianche. Alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella, dei presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico, del presidente del Consiglio Conte e di ministri celebra l'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco.

In mattinata Mattarella ha visitato il cantiere dei vigili del fuoco sotto ponte Morandi dove proseguono le attività di ricerca dei dispersi e della messa in sicurezza dell'area e incontrato i soccorritori. Momenti di commozione per il presidente davanti ai resti dell'auto trovata nelle ore scorse dai soccorritori sotto il ponte crollato a Genova sui cui viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni. Fischi hanno accolto alcuni parlamentari del Pd, mentre applausi prolungati si sono levati per i rappresentanti del governo Di Maio, Salvini e Toninelli.

I giocatori di Genoa e Sampdoria sono arrivati insieme ai funerali. Sono entrati nel padiglione della Fiera di Genova dove il cardinale Bagnasco officerà la cerimonia camminando vicini. Ci sono i presidenti Ferrero e Preziosi e gli allenatori Ballardini e Giampaolo. Le partite Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa sono state rinviate per lutto. L'arrivo delle squadre è stato accolto da un lungo applauso.

Le squadre dei vigili del fuoco e dell'Usar, che hanno salutato i feretri allestiti alla Fiera del Mare per i funerali di Stato, sono state applaudite dai parenti delle vittime e dal pubblico. L'applauso ai vigili del fuoco è durato circa un minuto e mezzo. I vigili del fuoco, i cinofili e gli Usar hanno salutato una per una le bare facendosi il segno della croce.

Fabio Cerchiai, presidente di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, a.d. della società terranno a Genova nel pomeriggio una conferenza stampa per "rinnovare personalmente il loro cordoglio per le vittime e la profonda vicinanza nei confronti dei familiari e dell'intera comunità genovese, gravemente ferita dalla tragedia del viadotto Polcevera". Ne dà notizia la società. I vertici "illustreranno tutte le iniziative discusse con il Comune di Genova e la Regione Liguria in questi giorni di intenso lavoro comune a supporto delle famiglie delle vittime e dei dispersi, gli aiuti concreti nei confronti degli sfollati, le attività a supporto della viabilità e della mobilità dei genovesi".

6.00 - Ore 11.36 di martedì 14 agosto, il ponte Morandi a Genova va giù. Un minuto e si è consumata una tragedia. Il dramma nel dramma: non sapere ancora sotto le macerie quanti corpi ci siano. Oggi è lutto nazionale, si terranno i funerali delle vittime. Ciò che non passerà saranno le storie di chi ha perso la vita, dei loro parenti, dei sopravvissuti, degli sfollati.

Due genitori non si sono spostati dal luogo, hanno sentito il proprio figlio martedì mattina, poi il nulla. Il telefono squilla, non risponde nessuno. Genova è una città dal volto cambiato, il silenzio rende la percezione di quello che è accaduto.
Cosa può fare lo Stato? Eviti i processi sommari e si dedichi a quelli veri, con le cause e le concause, appurando le responsabilità.
Lo deve lo Stato, non il Governo, ma lo Stato nella sua interezza, a chi è rimasto orfano, a chi ha perso i figli. E' l'unico modo per rendere dignità a chi ha perso la vita e alle loro famiglie.
Il Governo, invece, non può permettersi lo scivolone volgare e illogico “di non poter aspettare i tempi della giustizia”. La pace sociale e il rispetto delle norme non può subire deroghe e non possono dei Ministri uscirsene con queste dichiarazioni, ritrattate poche ore dopo.
E' quello che accade quando al potere c'è chi parla con la pancia, di istinto con la rabbia negli occhi e nel sangue, di chi è perennemente alla ricerca del nemico da punire.

Non c'è la forma, e, purtroppo, non c'è nemmeno la sostanza. Nel Paese che va a due velocità ci si accorge anche che ci sono pezzi di Italia che vanno per conto loro. Il dramma nel dramma di chi muore ma non muore alla stessa maniera. Ma un Governo ha il dovere di tutelare tutti in egual misura, non si sono ascoltate le stesse parole di condanna quando a perdere la vita sono stati dei braccianti agricoli, pagati a due euro l'ora senza nessuna assicurazione.

Il vuoto che ha lasciato il ponte Morandi è molto più grande di quello che ha causato il crollo, bisognerà guardarci dentro, non con il solito populismo, ma con la consapevolezza che, in Italia, non c'è più tempo per le speculazioni e le parole di sciacallaggio. C'è una città, Genova, che snoda una importante parte dell'economia italiana e che adesso è andata giù di 90 metri. Un Governo che annuncia la revoca immediata delle concessioni ad Autostrade italiane lancia un messaggio non di forza ma di debolezza: non saper gestire l'emergenza e per questo parlare, ancora una volta, per spot. Poi i Ministri hanno frenato e aperto al dialogo. Se ci sono, e ci sono, delle responsabilità da appurare si faccia in fretta ma non si dimentichino nemmeno quelle della politica.
Due mesi di Governo, due mesi di opera dei pupi. E intanto anche ad Agrigento, dove l'ingegnere Morandi ha costruito nel 1970 un viadotto, il sindaco della città, Calogero Firetto, insieme all'Anas, al Libero Consorzio, al Genio Civile, il 7 settembre avvierà un tavolo tecnico per capire le condizioni della struttura ed eventualmente disporne la demolizione.

A Genova si discute se abbattere interamente quel che resta del Ponte ovvero ricostruirlo. Cancellare la storia, seppure dolorosa, non ha mai portato una pagina bianca su cui riscrivere. Ricostruire, mettendo in sicurezza la parte ancora in piedi, magari con dei piloni con su scritto i nomi delle vittime potrebbe essere un modo per ricordare che la vita strappata è stata incisa in maniera indelebile.
Ma questa tragedia ci ricorda pure che le forze dell'ordine sono straordinarie, infaticabili, hanno lavorato senza sosta, sotto la pioggia, di giorno e di notte. Hanno ricordato a tutto il Paese il senso alto del dovere. Loro. Non altri. Nonostante le lacrime, nonostante il dolore, nonostante il populismo qualunquista di un Governo che urla slogan, salvo poi fare passi indietro, hanno ricordato che questo Paese ha uomini e donne capaci di compiere oltre ogni limite il compito al quale sono chiamati. Ecco, sono loro l'esempio migliore dell'Italia e a loro andrebbe riconosciuto l'encomio al valore.
 



Native | 2024-07-16 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Guida sicura: a cosa stare attenti in estate?

L'estate è una stagione di svago e avventure, con le sue giornate lunghe e il clima caldo che invogliano a viaggiare e trascorrere più tempo all'aperto. Tuttavia, con l'aumento del traffico e le condizioni stradali a volte...