Quantcast
×
 
 
05/08/2018 20:00:00

Marsala, il "giardino della legalità" di via Istria è tornato ad essere simbolo di degrado

Da giardino simbolo di ambiente, legalità e riscatto a simbolo di degrado e sottosviluppo, a Marsala il passo è breve.

A novembre 2017, il giardino all’interno del villaggio delle case popolari di via Istria era diventato il luogo al centro del progetto "L'ambiente parla di legalità" (qui potete leggere l’articolo completo). E alla fine dell'articolo il video.

L’iniziativa era stata promossa dall'associazione Eticologica e si era svolta grazie al contributo del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo ed il Comune di Marsala, con la partecipazione dei piccoli studenti della Mario Nuccio e del VI Circolo G.Sirtori.

Adesso, a distanza di pochi mesi è ritornato ad essere quello che era prima, un luogo di degrado con l’erbacce alte e secce, di abbandono di rifiuti di ogni genere, dove certamente i bambini non possono più giocare per come era nelle finalità del progetto.

A denunciare lo stato attuale in cui si trova l'aiuola di via Istria è la signora Antonella, residente nel quartiere, che sul social network facebook ha postato una galleria fotografica che testimonia la situazione di abbandono e degrado e rivolgendosi al sindaco Alberto Di Girolamo e all’amministrazione ha scritto:

“Signor sindaco le mostriamo lo schifo in cui versa il rione popolare di via Istria, completamente abbandonato a se stesso. Complimenti all’amministrazione comunale ( i monumenti che vantiamo e mostriamo: bancone frigo Santal, pneumatici di qualsiasi misura, lavatrice già smontata per pezzi di ricambio gratis e a costo zero, e tanto altro, veniteci a trovare in via Istria, troverete tutto gratis. Complimenti, allo stagnone, l'amministrazione che ha trovato una lavatrice, ha fatto il video con tanto di denuncia, e noi in via Istria cosa dovremmo fare un film in prima serata?

Ricordiamo che i lavori di sistemazione e recupero dell'aiuola sono stati interamente realizzati con materiali di recupero utilizzando copertoni, legno ed una campana per la raccolta del vetro dismessa. Alla festa parteciparono anche gli assessori comunali Clara Ruggieri e Anna Maria Angileri, ma a pochi mesi di distanza pare che tutto sia ormai passato nel dimenticatoio e senza un minimo di impegno nel controllare e nel cercare di mantenere quanto realizzato. Nelle foto allegate potete vedere come era diventato e come si trova adesso quel giardino.

Non si può organizzare e realizzare un "giardino della legalità" con una manifestazione che coinvolge i bambini delle scuole e del quartiere, i residenti, e che ha l’obiettivo di rendere quel luogo degradato a misura di bambino, nel nome e per la memoria di Rita Atria, la giovane che si suicidò qualche giorno dopo la strage di Via D’Amelio, per poi subito dopo abbandonare tutto come se nulla fosse stato realizzato. Il compito di vigilare che spettava all'amministrazione comunale non è stato per nulla assolto.

La responsabilità è senza dubbio di quei cittadini che non hanno il minimo senso civico e tantomeno di rispetto dell’ambiente, che vanno lì e lasciano tutto quello che possono lasciare, come se quei luoghi non fossero i loro luoghi, ma è anche vero che il mantenimento della pulizia e del decoro, specie nei quartieri considerati più difficili, come quello di via Istria, dovrebbero essere curati con particolare attenzione da un’amministrazione che si dice attenta al sociale e alla legalità.  Ci chiediamo quale sarà il messaggio  che passerà per quei bambini che hanno contribuito a realizzare l’aiuola e quel progetto di legalità che ora vedono svanito nel nulla.