La mia lettera è un grido d'aiuto.
Chiedo aiuto al nuovo governo perché possa venire in nostro soccorso: la mia città, Castelvetrano, ha bisogno di aiuto.
Nessuno si occupa di lei, siamo stati commissariati e nel frattempo stiamo precipitando sempre più in basso.
Il commissariamento di una città non significa distruggerla, ma aiutarla a rinascere, i nostri commissari non lo stanno facendo, la nostra gente è stanca, caro governo ci avete lasciati soli in mano a chi di noi non si cura.
La nostra città è ai margini di un indegno degrado, cumuli di spazzatura, negozi e attività che chiudono, aumenti vertiginosi delle tasse, la gente si uccide, perché non c'è la fa.
Ci hanno detto mafiosi, e l'abbandono a noi stessi cos'è???
Noi non siamo mafiosi, siamo stati abbandonati, le istituzioni politiche dove sono? Vi abbiamo votato, adesso dovete aiutarci, crediamo in voi non ci potete deludere.
Vogliono chiudere una numerosa parte del nostro ospedale, non vogliono più far nascere bambini nella valle del Belice.
Sono tutte manovre politiche, io di Politica non voglio capire nulla ma una cosa la capisco, che nessuno più ama questa nostra splendida terra, e allora vi chiedo aiuto, mentre scrivo, aiuto, io sto piangendo perché non voglio andare via dalla mia Castelvetrano, non voglio lasciare la sua meravigliosa gente, e di gente buona e onesta ne abbiamo tanta, caro governo, noi onestà ne abbiamo da vendere.
Vi prego togliete il commissariamento dalla mia terra permetteteci di votare il nuovo primo cittadino, un uomo o una donna che ami Castelvetrano e tutti i castelvetranesi almeno un quarto di quanto li ami io, basta un quarto del mio immenso amore, per tornare a vivere, a risorgere, per tornare a splendere, perché l'amore muove il mondo
Caro governo non rimanere inerme, aiutaci, aiuto è la sola parola che riesco a scrivere.
Abbiamo bisogno di aiuto.
Io credo in questo nuovo governo, e so che non ci volterà le spalle.
Grazie.
Rossella