Nave con 40 migranti bloccata al largo della Tunisia. Naufragio vicino Cipro, 16 morti
La Sarost 5, nave della società del gas Miskar, che ha salvato e preso a bordo circa 40 migranti, è bloccata da giorni al largo della costa tunisina.
Né la Tunisia né l’Italia né Malta accettano di aprire i loro porti ai profughi. I migranti provengono da Egitto, Mali, Nigeria e Bangladesh. Partiti dalla Libia la scorsa settimana, sono rimasti cinque giorni in mare senza cibo né acqua, prima di essere avvistati dai dipendenti di una piattaforma petrolifera tunisina, gestita dalla Miskar. «Abbiamo un uomo ferito e una donna incinta di sei mesi a bordo – è la testimonianza di un membro dell’equipaggio raccolta da InfoMigrants che sul suo portale ha pubblicato le foto e il video del salvataggio – Le razioni di cibo presto si esauriranno, abbiamo scorte per due giorni e 30 fardelli d'acqua da sei bottiglie».
Naufragio al largo di Cipro, 16 morti
Sempre dal Mediterraneo è arrivata la notizia di un naufragio al largo della costa nordorientale di Cipro, con un bilancio provvisorio di 16 morti e una trentina di dispersi. A bordo dell’imbarcazione viaggiavano 160 migranti. Un centinaio quelli salvati, secondo quanto riferisce l'agenzia turca Andolu. Il barcone trasportava rifugiati siriani. Nell'area sono intervenute squadre di soccorso turche e della Repubblica turca di Cipro del nord, riconosciuta solo da Ankara.
La Open Arms verso la Spagna con due cadaveri a bordo
La nave di Open Arms ha scelto di fare rotta verso le coste spagnole (Barcellona o Palma di Maiorca) e non verso quelle siciliane, chiedendo alla Guardia Costiera iberica di assumere il coordinamento dell’operazione Sar che martedì mattina ha portato al recupero dei corpi senza vita di una donna e di un bimbo di pochi anni e al salvataggio di una superstite del naufragio avvenuto al largo della Libia. I volontari della ong hanno spiegato che la decisione «nasce dalla considerazione che l’ipotesi di approdare in un porto italiano - la possibilità di Catania è stata comunicata solo alle 23 di martedì - presenta comunque molteplici fattori critici: il primo è costituito dalle dichiarazioni del ministro dell’Interno, che ha definito “bugie e insulti” la documentazione da noi offerta attraverso la pubblicazione delle tragiche immagini» dei corpi dei due migranti senza vita. «Nonostante la nostra disponibilità di porti siciliani, la nave Ong va in Spagna, con una donna ferita e due morti... non sarà che hanno qualcosa da nascondere?» ha insinuato Salvini via Twitter.
Tra i volontari che aiutano i migranti a bordo della nave di Open Arms c’è anche Marc Gasol, centro dei Memphis Grizzlies, dieci anni di Nba ai livelli più alti, quasi 20 milioni di dollari di ingaggio all’anno. «Un anno fa Marc Gasol ha incontrato Òscar Camps, il fondatore di Proactiva Open Arms, è rimasto così colpito dalle cose che raccontava sui migranti nel Mediterraneo che lo ha invitato a tenere un discorso al campus estivo della sua vecchia squadra di basket, a Girona. Quest’anno, libero da impegni sportivi, è salito a bordo, senza dare pubblicità alla scelta. Fino a martedì, quando ha pubblicato un tweet per esprimere “frustrazione e rabbia” per il naufragio in acque libiche a cui aveva assistito. Tra le braccia che issano sulla barca l’unica sopravvissuta ci sono anche le sue» questo il racconto sul Corriere della Sera.
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