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17/07/2018 06:00:00

Come sarà la nuova rete ospedaliera in Sicilia e in provincia di Trapani

 La Rete Ospedaliera regionale vede la luce sotto la guida dell'assessore Ruggero Razza.  La Giunta presieduta dal presidente dell'Isola, Nello Musumeci, ha dato il via libera, si tira un sospiro di sollievo dopo anni di una sanità al cardio palma.


L'atto passa adesso sul tavolo della VI commissione all'ARS, per poi arrivare alla fase finale del parere sia del Ministro della Salute, Giulia Grillo, che del Ministro dell'Economia, Giovanni Tria.
La Rete Ospedaliera firmata Ruggero Razza prevede 23 ospedali denominati Dea di primo livello ( Dipartimento emergenza accettazine, ovvero detti anche Dipartimento di emergenza urgenza) e 7 di secondo livello.
Il Dea di primo livello indica un ospedale multidisciplinare con specialisti in ambiti diversi, sono previsti, oltre al Pronto Soccorso, anche l'osservazione breve e la degenza, la rianimazione la medicina generale, la chirurgia generale, l'ortopedia e traumatologia, la cardiologia con la relativa Unità di Terapia Intensiva. Nel primo livello ci sono pure i laboratori di analisi chimico-cliniche, il centro trasfusionale e la diagnostica per immagini.
Nei Dea di secondo livello, oltre a tutti i reparti del primo livello, ci sono delle specialistiche in più che riguardano l'aria dell'emergenza-urgenza tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la chirurgia toracica, la terapia intensiva neonatale,la chirurgia vascolare.
Sono quattro i bacini in cui è stata suddivisa la Rete, il bacino Palermo-Trapani ha individuato i Dea di secondo livello al Civico e al Policlinico del capoluogo siciliano, sono strutture di primo livello gli ospedali di: Marsala, Trapani, Mazara. Dea di primo livello a Palermo saranno il Buccheri La Ferla, l' Ingrassia, Villa Sofia, il Cervello e il San Raffaele Giglio di Cefalù.
Il bacino Catania-Ragusa-Siracusa prevede tre Dea di secondo livello: il Garibaldi, il Cannizzaro e il Policlinico di Catania; in questo bacino i Dea di primo livello sono: Acireale, Caltagirone, Ragusa, Modica-Scicli, Vittoria-Comiso, Siracusa e Avola-Noto. Il bacino di Messina avrà come Dea di secondo livello il Policlinico della città, i Dea di primo livello gli ospedali di Milazzo, di Taormina, il Bonino Pulejo-Piemonte e il Papardo.
Nel bacino di Agrigento-Caltanissetta-Enna il Sant'Elia di Caltanissetta è Dea di secondo livello, strutture di primo livello sono i nosocomi di Agrigento, Sciacca, Gela e Enna.
Con la nuova Rete cala il numero dei primari in Sicilia, ce ne saranno il 10% in meno, le stesse funzioni di primario nelle realtà della sanità privata vengono dimezzate del 50%, pur mantendendo lo stesso budget.
L'assessore Razza si dice molto soddisfatto, i territori sono stati salvaguardati tenendo conto dell'allineamento al decreto Balduzzi che indica per un certo numeri di posti letto un numero adeguato, e non superiore, di primari ( troppo spesso fonte di diatriba politica e di spartizione partitica).
Le unità operative complesse, con il primario in reparto scendono a 740, cento in meno. Crescono i posti letto in tutta la Sicilia, circa 1700 più 264 per gli acuti.


Il nosocomio Paolo Borsellino di Marsala non perde nessun reparto, rimane Dea di primo livello.
Promosso è anche l'Abele Ajello di Mazara del Vallo, da presidio di base è diventato un Dea di primo livello, alla stregua di Marsala e Trapani.
L'ultimo anno è stato molto travagliato per la sanità mazarese, il consigliere comunale Giorgio Randazzo ha chiesto con forza che l'ospedale non venisse declassato, tanti milioni di euro (soldi pubblici) che sono stati investiti.
Dopo mesi è arrivata la risposta con il potenziamento della struttura, che è all'avanguardia per la radioterapia. Una battaglia politica che Randazzo ha portato avanti, dimettendosi anche dal coordinamento provinciale di Diventerà Bellissima, stesso partito a cui Razza fa riferimento.
Paolo Ruggieri, coordinatore provinciale del movimento, ha monitorato costantemente la situazione fino al risultato sperato, c'erano gli estremi per il potenziamento dellAbele Ajello.
Molta soddisfazione per Randazzo che con una nota, anche di rammarico, sostiene di avere affrontato la questione in solitudine: “Eravamo da soli, pochi consiglieri comunali , qualche associazione e un comitato spontaneo, nelle diffidenza totale dei “vecchi” della politica che ci volevano far credere che fosse tutto impossibile e che eravamo solo dei pazzi. Sono orgoglioso per tutte quelle nottate fatte insieme ai pochi cittadini coraggiosi, di essere volato a Roma nel Palazzo dei bottoni per reclamare quanto fosse giusto questo riconoscimento in rappresentanza di tutti e sentirmi rispondere “lei ha ragione, ma dobbiamo fare la campagna elettorale in Sicilia ! ”...La Politica è fatta di lotte, di ascolto e di risposte . Abbiamo lottato con gli argomenti , ci hanno ascoltato e abbiamo vinto tutti, anche chi ha affrontato la materia ospedale solo per “mancette” personali o addirittura chi , nonostante porti la fascia tricolore sulla spalla, con il proprio silenzio e disinteresse ci ha mortificato fregandosene altamente di tutti noi”. Il riferimento di Randazzo è Nicola Cristaldi, sindaco della città.


A non essere contenti per il risultato maturato sono i cittadini din Castelvetrano, il comitato “Orgoglio castelvetranese” prende posizione sull'ospedale Vittorio Emanuele II. E' previsto il trasferimento di alcuni reparti presso altri nosocomi come quello di Mazara. Una scelta che era inevitabile, la provincia non può avere tutti Dea di primo livello, a soccombere è l'ospedale di Castelvetrano, gli aderenti al comitato sono pronti a scendere in piazza, il 21 luglio, con una mobilitazione dei sindaci della valle del Belìce.
La nuova Rete Ospedaliera salva, in Sicilia orientale, gli ospedali di Giarre e di Pozzo di Gotto che non verranno accorpati ma resteranno delle strutture autonome indicati presidi di base.
Nessuna chiusura per Petralia Sottana, vi saranno spostati i reparti di cardiologia e ortopedia ma non ci sarà il punto nascite.
A Termini Imerese, invece, viene fatto salvo il punto nascite in unità complessa, quindi dotato di primario. Resta a Palermo, al Civico, la cardiochirurgia pediatrica, di intesa con la Regione Calabria sarà presente anche a Taormina, al Bambin Gesù.
A Corleone ci saranno i raparti di psichiatria, neonatologia,pediatria e il pronto soccorso. Ad Agrigento l'ospedale San Giovanni di Dio sarà Dea di primo livello.
Diventa autonomo anche il San Marco di Catania, nonostante si trovi a poca distanza dal Garibaldi, con i suoi 437 posti letto.
Nel frattempo l'assessore Razza continua il suo tour, con visite non annunciate, presso gli ospedali siciliani.



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