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13/07/2018 06:00:00

Norino Fratello e la coop Letizia. Ecco il racconto di La Rocca

 C'è un momento in cui il giocattolo di Norino Fratello si rompe. C'è quel momento in cui salta tutto, una delle sue cooperative implode e tira dentro tutte le altre. Tira dentro un sistema di cui l'ex deputato regionale era il deus ex machina. 


Quel momento è la mattina del 21 dicembre 2015, in corso Gramsci a Marsala.
Le finestre della coop Letizia sono aperte. Chi passa per una tra le più trafficate strade della città sente urla, schiamazzi, offese. Sono costretti ad intervenire anche gli agenti di polizia per evitare che si arrivasse al peggio. Dentro ci sono circa 50 persone. Una di queste è Lorenzo La Rocca, amministratore della cooperativa Letizia, tra le più redditizie nell'orbita Fratello. La Rocca è stato appena fatto fuori. I soci hanno votato la sua estromissione, fuori lui, dentro i fedelissimi di Fratello. I dissidi andavano avanti da tempo, e La Rocca aveva cominciato a raccontare tutto agli investigatori che sono giù, in strada in borghese, ad osservare quanto accade. Le fasi precedenti le racconta La Rocca, la gola profonda del sistema Fratello.

L'inchiesta che ha portato all'arresto del'ex deputato regionale Norino Fratello parte da quella che ha coinvolto l'ex direttore della Caritas di Trapani don Sergio Librizzi. Prende però un'altra velocità quando decide di parlare Lorenzo La Rocca amministratore della cooperativa Letizia. Lui però si autoaccusa. “Ero un prestanome” e racconta molti retroscena della gestione Fratello delle Coop in provincia di Trapani.

La Letizia è la società cooperativa con il fatturato più ricco tra quelle nella galassia Fratello. Gestisce molte cose in provincia di Trapani, dal servizio bagnini, al servizio scuolabus. La testimonianza di La Rocca riguarda la gestione della cooperativa, i conti e le carte di credito ad uso e consumo di Fratello e dei suoi fedelissimi, anche se non hanno ruoli di amministrazione, la gestione del personale, le liti.
La Rocca inizialmente viene citato dai dipendenti che non ricevono gli stipendi, sospettano che ci siano delle cose che non vanno nella situazione contabile della coop. La Rocca si difende, e contro cita Norino Fratello. Dice “no, è lui il vero amministratore” della coop.

Racconta La Rocca, ad esempio, che la sede di Marsala è in un appartamento di proprietà della moglie di Norino Fratello. La coop paga l'affitto, 600 euro al mese, alla moglie di Fratello. Che l'ex deputato regionale aveva un contratto di consulenza da 500 euro al mese, ma che di fatto era lui a gestire tutto.

La Rocca quando viene interrogato era presidente della coop Letizia. Parla di una situazione contabile non proprio felice. I due conti sono uno sotto di 105 mila euro e l'altro a zero. “Andiamo avanti grazie agli anticipi sulle fatture degli enti pubblici. Abbiamo un credito nei confronti delle PA di circa 700 mila euro. La nostra situazione debitoria è di 300-400 mila euro”. In più i dipendenti aspettano da mesi lo stipendio.

Racconta La Rocca di quando Norino Fratello gli chiese di inserire in società una delle sue figlie, cosa che poi avvenne, per chiudere un affare, per avere persone pulite in società. Pulite, perchè lui, Norino Fratello, aveva quella condanna patteggiata per concorso in associazione mafiosa e non voleva mettere suoi parenti.

Poi La Rocca comincia a raccontare che si sentiva “escluso dalla gestione di tali cooperative e non vengo messo a conoscenza di tutto”. Ad esempio “la mediatrice culturale Saad Sofia si è permessa di scavalcare il mio ruolo di presidente sicuramente perchè aveva le spalle coperte da Norino Fratello”. La Rocca parla dei problemi avuti con Damiano Fratello, fratello di Norino, per la gestione del centro di Balata di Baida. “Fanno tutti i padroni della cooperativa, quando in realtà la responsabilità è tutta mia. Posso dirvi che in realtà, e mi limito a parlare della cooperativa Letizia, dietro la stessa c'è Fratello Onofrio”.

All'interno della coop Letizia c'è un po' di maretta, siamo nel 2015, si percepisce che ci sono indagini in corso. Si creano frizioni sulla gestione dei fondi, sulle spese fatte con le carte di credito, i bonifici ai dipendenti, i pagamenti ai fornitori. Le carte di credito della Letizia erano tre e li tenevano fino ad un certo periodo i due Fratello e la mediatrice Sofia Saad che gli inquirenti hanno descritto “intima” di Norino Fratello. Una gestione allegra dalla quale La Rocca, racconta, se ne sarebbe tirato fuori. Dice che ogni tanto i due Fratello gli chiedevano di consegnargli del denaro contante della Letizia senza dare spiegazioni. “Damiano Fratello mi chiedeva soldi per coprire sue spese personali, per aggiustare la sua vettura, pagarne l'assicurazione”.
Nell'autunno del 2015 La Rocca va spesso dai Carabinieri a raccontare ciò che succede nella coop di cui è ancora, sulla carta, amministratore. Tra lui e l'entourage di Fratello i rapporti sono ormai al collasso. C'è una lettera firmata da alcuni soci per estromettere La Rocca. Il giorno della sfiducia arriva. E' il 21 dicembre, i soci della Letizia si riuniscono e votano il cambio di guardia. Fuori La Rocca, dentro i fedelissimi di Norino Fratello. Fu una riunione molto accesa. Epilogo di attriti durati mesi, e soprattutto lì venne fuori che La Rocca aveva cominciato a raccontare agli investigatori cosa succedesse dentro la coop.
I carabinieri sono lì, fuori la sede di Marsala, ad osservare cosa accadeva. Annotano che c'era “un clima di forte agitazione e grida confuse. Si intravedevano dal balcone e dalla finestra aperti alcuni dei partecipanti e La Rocca Lorenzo inveire vicendevolmente scambiandosi reciproche accuse”. Per evitare che la situazione degenerasse sono stati chiamati anche i carabinieri, poi sono arrivati i poliziotti a calmare gli animi.
E' l'inizio della fine.



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