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05/07/2018 13:40:00

Norino Fratello e le sue pressioni ai politici. Da Turano a Salone

 Anche se fuori dalle aule istituzionali che contano da diverso tempo, Norino Fratello (arrestato oggi) aveva mantenuto solidi rapporti e influenze nel mondo politico.

Dalle conversazioni telefoniche intercettate nel corso delle indagini sono emersi “episodi che seppur non sfociati in condotte ricomprese nei capi di incolpazione hanno dimostrato che Fratello è ancora in grado di esercitare forme di pressione al fine di conseguire i propri obiettivi e che lo stesso ha solidi legami con diversi esponenti del mondo politico della provincia di Trapani”. In particolare dalle indagini emergono pressioni esercitate dall'ex deputato regionale sui consiglieri comunali di Alcamo in occasione della nomina di un componente del collegio dei revisori dei conti. Fratello non poteva candidarsi, dopo la condanna per concorso in associazione mafiosa. Allora decise di far candidare il fratello. In quell'occasione, secondo quanto emerso, Fratello avrebbe contattato Giovanni Lo Sciuto per far convergere più voti sul fratello, “fine non raggiunto” spiegano gli inquirenti. Ma ci provò.


Ci sono anche contatti con l'attuale assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano, allora deputato regionale. Non solo. Le intercettazioni hanno consentito di accertare i contatti tra Norino Fratello e gli ex consiglieri di Trapani Vito Mannina e Francesco Salone “finalizzati ad esercitare pressioni sul sindaco pro tempore di Trapani Vito Damiano per un rapido pagamento dei contributi dovuti alle strutture adibite a comunità alloggio per minori stranieri, concretizzatesi” in un'interrogazione nel gennaio 2015 a firma dei consiglieri Mannina, Salone e Giovanni Vassallo.

 



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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