Durante le indagini i carabinieri registrano diversi contatti tra Norino Fratello (arrestato oggi) ed esponenti politici per parlare di cooperative, bandi per l'accoglienza ai migranti, e altro. Uno di questi è Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale all'Ars, e all'epoca componente della commissione d'inchiesta antimafia.
In uno dei 62 contatti registrati dal Corpo Forestale l'onorevole propone a Fratello due immobili da adibire a centri di accoglienza straordinaria, uno a Partanna e uno a Mazara.
Ulteriori contatti fanno percepire agli inquirenti “l'esistenza di rapporti di grande amicizia e confidenza tra Lo Sciuto e Fratello e la presenza di significativi rapporti di cointeressenza”. Vengono registrati anche diversi incontri. Secondo gli inquirenti, uno di questi, era “finalizzato a segnalare la pratica di invalidità del cognato di Fratello presso l'Inps di Trapani dove Lo Sciuto vantava notevoli conoscenze”. Fratello non poteva candidarsi, dopo la condanna per concorso in associazione mafiosa. Allora decise di far candidare il fratello. In quell'occasione, secondo quanto emerso, Fratello avrebbe contattato Giovanni Lo Sciuto per far convergere più voti sul fratello, “fine non raggiunto” spiegano gli inquirenti. Ma ci provò.
Norino Fratello, re delle cooperative, espande la sua influenza fino a Marsala. Qui ha un contatto in consiglio comunale, è il consigliere del Pd Pino Cordaro. Tutto avviene gestendo gli affari della cooperativa Dimensione Uomo. Dalle conversazioni intercettate emerge “un notevole interesse di Pino Cordaro per fissare incontri con Norino Fratello”. In particolare ne fissano uno insieme al figlio Roberto Cordaro presso il Baglio Basile di Petrosino, allora di proprietà di Michele Licata, a cui sono stati sequestrati beni per oltre 100 milioni di euro. In un incontro avvenuto nel gennaio 2015 si parla della gara d'appalto per l'accoglienza di migranti presso strutture di accoglienza. Una vicenda tra l'altro che era stata raccontata da Tp24.it
La cordata Dimensione Uomo – Coop Sole (di cui era amministratore Roberto Cordaro) si aggiudicano una cinquantina di migranti da sistemare a Campobello di Mazara. Seguono poi altri incontri e telefonate. Si legge nell'ordinanza che “E' risultato a pieno titolo coinvolto nel progetto anche un altro figlio di Cordaro Pino, Massimo, già nella compagine societaria della Coop Sole e pienamente inserito nelle strutture di Michele Licata. Dopo dei controlli dei carabinieri presso la struttura di Campobello, Roberto Cordaro invia un sms a Norino Fratello. “Ho un controllo carabinieri stanno facendo bordello per l'Ati”. La contestazione era infatti che le due coop non si fossero ancora costituite in Ati.Sentito dagli inquirenti il consigliere Pino Cordaro spiega che fu lui stesso a mettere in contatto il figlio con Norino Fratello. “Mi chiese se conoscessi qualcuno per poter partecipare a tale bando”.