Si è svolta ieri, mercoledì 4 luglio 2018, una conferenza stampa aperta al pubblico organizzata da Luigi Vinci, presidente del "neo-rinato" sodalizio calcistico marsalese Sport Club Marsala 1912.
Il blasonato vessillo azzurro, dopo un anno di inattività legato alle note vicende societarie di cui molto (troppo?) spesso ci siamo occupati, è pronto a ripartire dal campionato regionale di Eccellenza. Alla conferenza stampa, moderata sapientemente dal giornalista Flavio Lipani (fresco di nomina come nuovo Responsabile della Comunicazione della società lilibetana) erano sul bancone d'onore ovviamente lo stesso Vinci, "patron" e presidente, e Giovanni Li Causi, già vicepresidente del Paceco 1976 che nella neonata nuova dirigenza manterrà la stessa carica. Presente all'assemblea anche Salvatore Marino, presidente della squadra rossoargento, nuovo socio proprietario del Marsala 1912.
Cerchiamo adesso di ricostruire le ultime settimane in casa Marsala 1912 e quanto può accadere nell'immediato futuro, per entrambi gli aspetti, almeno secondo le parole del proprio massimo esponente Luigi Vinci.
Lo Sport Club Marsala 1912, ormai inattivo dal mese di luglio del 2017 e di cui Luigi Vinci è socio di maggioranza con il 57% circa del pacchetto azionario, è in liquidazione. Il tribunale fallimentare avrebbe infatti nominato un liquidatore terzo (di Roma, ndr) che, dice Vinci, "provvederà insieme agli altri miei vecchi soci a far quadrare i conti". Nel frattempo lo stesso Vinci, ottenuto il "placet" dai soci di minoranza Giuseppe Occhipinti e Salvatore Mannone (ad entrambi spetta poco più del 15% del pacchetto azionario della società) che si sarebbero offerti gratuitamente di accettare questa manovra (per la quale occorreva il consenso dei due terzi della proprietà, ovvero del 66,7%), ha "venduto con atto notarile e con perizia giurata la denominazione ed il logo registrato" a una nuova società, costituita ex novo e con una nuova matricola FIGC denominata quindi "Sport Club Marsala 1912 srl", della quale gli unici proprietari sarebbero al momento Luigi Vinci (socio di maggioranza) e Salvatore Marino (socio di minoranza). Già, Marino... come si è arrivato all'accordo con i pacecoti e in cosa è consistito? L'Asd Polisportiva Paceco 1976 ha venduto al neonato Sport Club Marsala 1912 srl un ramo d'azienda, nello specifico quello inerente all'attività calcistica di Prima Squadra, di categoria Juniores Regionali e di categoria Allievi Regionali, mantenendo invece per sé (con l'attività sportiva relativa che continuerà regolarmente a svolgersi nel proprio impianto comunale in gestione, il "Giovanni Mancuso") del Calcio a 5, di tutte le altre categorie giovanili (Giovanissimi e Esordienti) e del settore femminile (di futura nascita).
Vinci ha poi precisato che la squadra ha già gli incartamenti pronti per l'iscrizione nel campionato di Eccellenza Sicilia 2018/2019, ma che entro i termini di scadenza (venerdì 6 luglio 2018), dovrebbe riuscire a presentare domanda di ripescaggio alla Serie D 2018/2019, in quanto la nuova matricola godrebbe dei privilegi della "assorbita" matricola del Paceco, squadra che lo scorso anno ha militato in Serie D e che sarebbe inserita in buonissime posizioni in terza fascia di ripescaggio (quella relativa alle squadre retrocesse direttamente dopo la regular season), quindi con minime (ma comunque presenti) speranze concrete di ottenere il ripescaggio nel massimo campionato dilettantistico. Si è poi precisato che la neonata società non si farà carico dell'immane bagaglio debitorio della "vecchia" Marsala 1912, che la società ha sede a Marsala (in via Tunisi, ndr) e che giocherà le proprie partite casalinghe, indipendentemente dalla categoria in cui militerà, al municipale "Nino Lombardo Angotta", come già garantito dal sindaco Alberto Di Girolamo. Con buona pace dell'altro sodalizio lilibetano, quel SSD Marsala Calcio appena promosso in Serie D (e appena trasformato da Associazione Sportiva Dilettantistica a Società a Responsabilità Limitata) del presidente Giuseppe Milazzo. Vinci ha poi fatto intuire che lo Sport Club Marsala 1912 per anzianità di attività, secondo il regolamento comunale avrebbe anche la precedenza per quanto riguarda un eventuale affido dello stadio, ma che in ogni caso si è detto sicuro di una pacifica convivenza con l'altra società calcistica della cittadina (dalla quale da poche settimane lo stesso Vinci non è più socio proprietario ed alla quale ha espresso le migliori fortune per la prossima stagione, non escludendo che nei prossimi anni si possa verificare una fusione dei due sodalizi).
Vinci ha poi giustificato questa operazione di "resurrezione" come volontà di ridare alla quinta città della Sicilia la sua storica e amata squadra calcistica, quella con 40 campionati professionistici alle spalle e con 107 anni di storia. Si è detto rattristito dall'esiguo numero di supporters che hanno assiepato gli spalti dello stadio nella scorsa stagione al seguito del Marsala Calcio, cosa che a suo dire l'avrebbe spinto a far rinascere a tutti costi il vero Marsala, il 1912 per l'appunto, anche a costo di ripartire dalla categoria di pertinenza (Prima Categoria Sicilia), eventualità poi smentita dall' "operazione Paceco". Vinci ha poi salutato gli operatori dell'informazione e i tifosi presenti rimandando ad una nuova conferenza stampa (da convocare la prossima settimana) nella quale si annunceranno il nuovo allenatore (Massimiliano Mazzara, ndr), il nuovo Direttore Generale (con ogni probabilità lo stesso Salvatore Marino, ndr), il nuovo Direttore Sportivo (Bartolomeo Licata, ndr), il nuovo Team Manager e i primi calciatori tesserati.
A questo punto, sono decine le domande che affollano le menti dei tifosi marsalesi, eccone qualcuna:
a) Se per cancellare con un "colpo di spugna" una società sportiva altamente indebitata con l'erario, con i tesserati e con i fornitori creando semplicemente di fatto una società "ex novo" e trasferendo la denominazione sociale e i marchi registrati da una all'altra con questo semplice artificio legale, come mai non si è fatto già lo scorso anno, quando il calcio a Marsala era praticamente scomparso e i vari Milazzo e Chianetta sono dovuti andare a re-importarlo di nuovo dalla vicina Custonaci con l'acquisto della Riviera Marmi?
b) Come mai questa operazione non viene effettuata da TUTTE le altre società sportive fortemente in crisi o addirittura fallite che ogni anno cadono e muoiono come mosche (vedi, cronache degli ultimi giorni, il Cesena Calcio in Serie B)?
c) Chi sarebbe questo "liquidatore" romano che avrebbe in mano i libri contabili della vecchia società? Cosa vogliono dire le parole "dovrà riuscire a far quadrare i conti insieme ai vecchi soci"? Non rimane Luigi Vinci il proprietario di maggioranza di quella stessa società?
d) Come mai Occhipinti e Mannone, sempre restii negli ultimi anni a disimpegnarsi in maniera gratuita e addirittura nella persona di Occhipinti sempre pronta di mettersi al timone della barca pur di non vederla cadere deliberatamente in altre mani, adesso invece hanno concesso marchio e denominazione senza fiatare (e senza essere pagati)? Come mai non lo hanno fatto dodici mesi addietro quando gli allora co-presidenti del Marsala Calcio Giuseppe Milazzo e Luigi Vinci si erano appellati loro in maniera accorata per raggiungere quel 66,7% che avrebbe permesso alla città di Marsala di non perdere il proprio glorioso vessillo (in quanto il Marsala Calcio si sarebbe immediatamente trasmutato in Marsala 1912)?
e) In che modo la Federazione ha concesso l'iscrizione al campionato di Eccellenza, se la matricola federale è di nuova creazione?
f) Che ruolo ha avuto nella "Operazione 1912" e nella "Operazione Paceco" l'avvocato Salvatore Giacalone, più volte ringraziato e nominato in conferenza, già presidente del Marsala 1912 dal 2006 al 2012?
g) Visto che la città di Marsala godeva già di una squadra locale militante in un campionato di buon livello, con una società costituita da marsalesi che fino a prova contraria nel primo anno di vita ha operato discretamente bene centrando subito la vittoria del campionato di Eccellenza Sicilia, invece di spartirsi strutture di gioco, mercati di sponsorizzazione e fette di tifoseria locale, non sarebbe stato un magnifico regalo alla comunità tutta se nel momento esatto in cui si fosse ricevuto il consenso dei soci Occhipinti e Mannone la denominazione e il marchio storici fossero stati immediatamente girati a una squadra già in essere e avviata?