Marsala, si sente male mentre fa kite: così è morto Federico Laudani, 31 anni, di Tivoli

 E' stata una giornata tragica ieri allo Stagnone di Marsala. Federico Laudani, 31 anni, di Tivoli, è morto mentre praticava il kite surf. Con ogni probabilità è stato colto da un malore fatale, ed è annegato nelle acque basse della laguna.

Come abbiamo raccontato ieri, per lui non c'è stato nulla da fare. All'inizio si era sparsa la voce che Laudani fosse rimasto vittima di uno scontro con un altro kite, dato che lo specchio d'acqua  è sempre affollato di sportivi, e che il suo corpo è stato trovato vicino l'isola Santa Maria, ma la circostanza è stata smentita dagli stessi kiter e dalle prime informazioni raccolte dal giovane polacco che lo ha soccorso. Chiamando altri amici, è riuscito a portarlo a riva e a chiamare i soccorsi.

Sul posto è arrivata l'ambulanza, insieme ai Carabinieri e alle Guardia Costiera, che ha avviato le indagini, coordinate dalla Procura di Marsala. Nonostante l'arrivo dell'ambulanza medicalizzata, ogni tentativo di salvare la vita a Laudani è stato vano.

Dopo la constatazione del decesso da parte del medico legale, il cadavere è stato trasportato all'obitorio di Marsala. Le attrezzature sportive sono state sequestrate. In segno di lutto tutte le attività delle diverse scuole di kite sono state sospese.

E' polemica intanto sui soccorsi, perché l'area, nonostante la presenza quotidiana di centinaia di persone che praticano sport, è sprovvista di una postazione di emergenza, non c'è un defribillatore.

Il deputato regionale Eleonora Lo Curto ricorda, in una nota, che ci sono i fondi per l'attivazione del servizio di idromoto proprio per poter permettere il soccorso anche in acqua. 

L'ultimo incidente mortale allo Stagnone di Marsala risale a ben 27 anni fa. Allora non c'era ancora il kite, nè i turisti. A morire fu un altro trentenne, Roberto Li Causi, mentre faceva windsurf. La tavola utilizzata da un suo amico sbalzò per un improvviso colpo di vento, prendendolo in pieno petto.