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23/06/2018 07:48:00

Marsala, scrive Angelo Ferro, sul processo per stalking e i vicini di casa a Dammusello

  Egregio Direttore,

Le chiedo formalmente con la presente di rettificare l’articolo da Voi pubblicato in data 21/06/2018 riguardante la mia persona in quanto nello stesso vengono riportati fatti non corrispondenti alla realtà.

            Va chiarito anzitutto che coloro i quali mi hanno denunciato per presunti atti persecutori sono Culicchia Giuseppe e Mascari Antonina, coniugi, entrambi  pregiudicati (nelle specie il Culicchia Giuseppe anche per reati di furto) abitanti in C/da Dammusello, 350 a pochissimi metri dall’abitazione della mia famiglia.

            La stessa si trova a confine con un Piano Comune e una Stradella Comune che sono però occupate abusivamente e totalmente dai coniugi Culicchia tanto che da oltre 16 anni esiste un contenzioso legale.

            Infatti a seguito di tale occupazione gli stessi Culicchia vengono denunciati nel lontano 2002 non soltanto dalla mia famiglia ma anche da ben altri 4 miei vicini di casa e comproprietari come noi delle aree in questione.

            Tale processo della durata di ben 15 anni, fino all’ultimo grado di giudizio presso la Corte di Cassazione, si risolve fortunatamente con la conferma della Sentenza del Tribunale di Marsala che condanna lo stesso Culicchia non solo per le costruzioni abusive realizzate e per la totale occupazione delle aree in questione ma anche per il disagio ed il danno morale ed esistenziale visto il suo “impedire” l’accesso e l’utilizzo libero e pacifico a tutti i restanti comproprietari.  

            Qualsiasi persona di buon senso penserebbe che dopo un processo cosi lungo ed un sentenza di condanna a carico degli abusivi tutto si sarebbe risolto con il desistere di continui atteggiamenti delittuosi; ed invece no!

            Ad oggi infatti paradossalmente ci troviamo a vivere ancora con una realtà paragonabile ad una discarica a cielo aperto, CON I CONDANNATI CULICCHIA che continuano a costruire abusivamente e con l’impossibilità di poter far giungere presso la nostra abitazione anche un mezzo di pubblica emergenza od uno della raccolta differenziata; E QUESTO DA BEN 16 ANNI.

            Ma non è tutto!

A seguito di ulteriori procedimenti amministrativi tutta l’area prospettante la nostra abitazione e cioè il Piano Comune in questione occupato dal Culicchia è stato addirittura, visto il non rispetto delle Ordinanze di Demolizione a carico dello stesso, acquisito già il 19/06/2017 a patrimonio pubblico e quindi di PERTINENZA oggi del Comune di Marsala.

            Purtroppo però lo stesso Ente non avendo (e speriamo prestissimo) acquisito il possesso dell’area per la bonifica ci costringe tutt’oggi a vivere in una situazione di occupazione ed inquinamento inammissibili. Il Culicchia infatti assieme alla moglie Mascari Antonina continuano a costruire ed ampliare le loro costruzioni abusive fino addirittura ad attaccare muri e barricate alle recinzioni della nostra abitazione.

Essendo il Comune titolare dell’area siamo quindi costretti ormai da anni (in particolare quasi quotidianamente nell’ultimo anno visto l’atto di esproprio) a far intervenire le forze di pubblica sicurezza al fine di ostacolare detti atteggiamenti delittuosi.

Ecco quali sarebbero in realtà gli atti persecutori che mi vengono accreditati; l’impedire ai Culicchia con l’intervento delle forze dell’ordine di continuare a fare abusi e il togliere le costruzioni abusive dalla mia proprietà che addirittura gli stessi nelle ore notturne continuano a realizzare.

Da lì quotidiane minacce, ingiurie ed addirittura aggressioni, a seguito delle verità evinte dalla mia persona, che mi vedono e ci vedono oggi costretti a vivere sotto assedio e barricati dentro casa; inoltre in diverse occasioni i Culicchia hanno cacciato via dai luoghi anche dei nostri parenti impedendo loro di raggiungere la nostra abitazione con le proprie autovetture.

A dimostrazione di quanto descritto va indicato che gli stessi Culicchia e Mascari sono stati già per ben 6 volte Condannati nel corso degli anni per atti delittuosi, aggressioni, ingiurie e minacce di morte nei confronti della mia persona e della mia famiglia.

Ancora va precisato agli Organi di Stampa che dal 2002 ad oggi siamo stati costretti a sporgere tantissime denunce visto il proseguirsi di atteggiamenti gravissimi e di assoluta rilevanza penale.

In particolare già nel 2012 e precisamente il 15 Marzo a seguito di un vero e proprio agguato alla nostra abitazione, abbiamo denunciato NOI ed in particolare la mia persona gli stessi Culicchia per reati persecutori e per STALKING.

Purtroppo però, nonostante nello stesso esposto venisse indicata l’ennesima aggressione gravissima alla mia persona ed alla mia famiglia, lo sfondamento del cancello della nostra abitazione nonché la distruzione della nostra autovettura con il conseguente furto delle chiavi, la stessa Procura della Repubblica ancora oggi non ha mai fissato la prima udienza.

Ad oggi non riusciamo a capire il perché dei fatti cosi gravi non abbiano spinto la stessa Procura della Repubblica, visto peraltro la sentenza di Condanna a carico dei Culicchia emessa dallo stesso Tribunale nel 2010, ad intervenire prontamente ed allontanare loro dai luoghi e non certamente la mia persona o la mia famiglia.

Preciso inoltre di essere stato negli anni oggetto di false denunce da parte dei Culicchia nonché accusato ingiustamente di reati da me mai commessi.

Riguardo le accuse che mi vengono attribuite in riferimento al mio presunto tentativo di investire o spaventare i figli minori dei Culicchia con la mia autovettura dichiaro già da subito che le stesse sono infondate e false; in tutti questi anni non ho mai nemmeno immaginato di ledere l’incolumità di alcuna persona.

In diverse situazioni invece sono stato costretto nel corso degli anni a dovermi difendere dalle aggressioni dei Culicchia per come diversi certificati medici di pronto soccorso possono dimostrare.

            Nel ringraziarLa sentitamente Le chiedo cordialmente la pubblicazione della presente rettifica ai sensi dell’articolo 8 della Legge 47/48.

 

                                                                                                          In fede

                                                                                               Angelo Giuseppe Ferro



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