Quasi il 97 % dei trapanesi pensa che la cifra della tassa sui rifiuti non sia idonea. È questo il risultato di un sondaggio sulla TARI, con un campione di 102 cittadini. Il 61,5 % degli intervistati ha ricevuto più di 400 euro di tassa e il 42 % non è disposto a pagare.
La cosa che più fa indignare i trapanesi, però, è il pensiero che il pagamento non porti a nulla di costruttivo. Lo si concepisce andando in giro per i quartieri. Nelle strade c’è tanta spazzatura e nell’asfalto è rimasta un po’ di cenere dei cassonetti bruciati.
Tra le zone più invase dalla spazzatura c'è il Quartiere Sant’Alberto, alla periferia della città. Potrebbe essere un bel sobborgo, ma non lo è. E l’ultima volta che il famoso Rione Palma fu reso splendido, risale al lontano 1993 quando venne in visita Giovanni Paolo II.
Oltre al semplice quartiere, però, è nell’intera città di Trapani che si respira un’aria pesante, quasi come quella della Terra dei Fuochi.
Per la strada, al di là dei cassonetti che pian piano spariscono, si vedono buste di spazzatura e, nei casi più gravi, divani, gabinetti e frigoriferi.
La gente attende un chiarimento sul modo in cui viene fatta la raccolta differenziata in città e non ne può più di vedere la propria città devastata. Lasciare allo sbando una città del genere, nel periodo in cui viene invasa dai turisti, è un sacrilegio. Perché Trapani, tendenzialmente, vive di turismo per le ricchezze che la provincia offre. E quando un viaggiatore scende dalla nave e vede la città sporca, vorrebbe solamente andare via.
Alcuni trapanesi pensano che sia colpa del commissario straordinario Messineo, perché non ha saputo organizzare in modo preciso la raccolta differenziata. Su un campione di 102 persone, infatti, ben 99 persone hanno votato la pulizia della città come scarsa o discreta. Il modo in cui viene fatta raccolta differenziata, invece, viene ritenuta scarsa o discreta da 100 persone.
Altri, invece, pensano sia colpa del trapanese medio che sporca la città con tutto quello che gli capita in mano. Il fatto più importante, però, è un altro: i cittadini sono indignati dalla TARI e poche sono le persone disposte a pagare.
Sicuramente per via delle condizioni in cui desta la città ma, soprattutto, per le condizioni economiche in cui vivono tante famiglie trapanesi. Perché sono tanti, infatti, i trapanesi che stentano ad arrivare a fine mese.
E non si ha intenzione di pagare una quota, aumentata del 60 % rispetto agli anni precedenti, per un servizio che non sembra esserci.
Forse la multa da parte del comune nei confronti di chi getta i rifiuti per strada non basta. Forse, il comune dovrebbe iniziare a guardare le esigenze del cittadino. O, forse, bisogna solamente educare il cittadino trapanese alla bellezza di una città pulita. Perché Trapani, in questo momento, è tutto tranne che bella.
Chiara Conticello
Questa inchiesta è stata realizzata durante il corso di giornalismo "Raccontare il territorio, difendere la legalità", organizzato a Trapani, nei mesi di Aprile e Maggio, da Tp24.it e Rmc 101.