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19/06/2018 06:00:00

Trapani, il caso del Mercato Ittico/2. La riapertura e il malumore dei pescatori

Il mercato ittico di Trapani ha avuto anni turbolenti, tra contrattazioni, sanzioni, inefficienze, chiusure e proteste, come abbiamo raccontato ieri.

Dopo anni di pasticci, dopo un anno di chiusura il mercato riapre. Lo comunica il Commissario Messineo il giorno 10 maggio. Dopo un anno di chiusura e un lavoro di adeguamento costato euro 27.000 l’area mercatale si legge nella nota:” è finalmente pronta per consentire la vendita di prodotti ittici nel rispetto di tutte le normative del settore commercio e sanità”. Permangono molte perplessità tra gli operatori sulla struttura interna anti-vento, l’hanno soprannominata “ la gabbia”.

 

Sono stati necessari questi ultimi lavori, per rendere la struttura a norma, quelli effettuati con fondi europei nel 2015 non avevano risolto pienamente i problemi. Qualcuno li aveva controllati? Era stato rispettato il progetto? L’Arch. Vincenza Canale attualmente, e anche allora, dirigente del 3° settore, è assente per malattia. L’altro funzionario che ha predisposto il bando e avrebbe dovuto fare i controlli è l’Arch. Antonino Alestra, si trova impossibilitato a rispondere alle nostre domande perché occupato al disbrigo delle pratiche utili all’assegnazione dei banchi ai pescatori. In attesa di un confronto con i funzionari del Comune, quella di seguito è la situazione del mercato ittico di Trapani.

 

Nel 2016 dopo la fine dei lavori, il Comune ha richiesto ai pescatori il pagamento di un canone per poter utilizzare gli spazi messi a loro disposizione. Questo ha creato una forte tensione tra le due parti, definite dall’amministrazione “criticità all’avvio del mercato ittico al minuto”, dovute alla non disponibilità degli operatori a pagare un canone annuo e le spese di pulizia dell’area mercatale. Le spese di gestione ammontano a circa euro 160.000,00. Nel mese di maggio del 2017 il mercato viene chiuso definitivamente.

 

 

Sono passati due anni dall’installazione e i banchi sono arrugginiti. Le paratie anti-vento non copro tutta la struttura, ma solamente un terzo dei banchetti ne sono all’interno (come si può vedere nel video). Le basi della “gabbia” formata dalle paratie, si presentano altamente pericolose per i cittadini, e potrebbero causare cadute. Invece di avere solamente un terzo dei banchetti all’interno delle paratie, si sarebbe potuto ridurre il numero di banchetti e utilizzare i fondi residui per fare una struttura anti-vento per tutti i posteggi presenti sotto la tensostruttura. Eppure il mercato riapre.

Appena insediato il Commissario Messineo convoca due riunioni per parlare con gli operatori del settore, dopo di che il silenzio. Non hanno più ricevuto notizie le cooperative dei pescatori e si è nuovamente interessato della loro problematica, solamente comunicando che il 16 maggio il mercato riapriva. Com’era prevedibile il mercato era vuoto e i pescatori continuavano a vendere il pesce in Piazza ex Scalo d’Alaggio in fatiscenti condizioni. In mezzo alle auto, alla sporcizia, senza un controllo sulla provenienza del pescato. Il giorno dopo la situazione rimane invariata, il mercato è pronto, ma rimane vuoto. All’esterno c’è un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, Polizia di Stato in tenuta anti-sommossa, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia Municipale e guardie ambientali. I pescatori decidono allora di vendere il loro pesce direttamente dalle imbarcazioni, unico modo per non incorrere in multe. 

Le spese a carico dei pescatori per usufruire del banchetto sono circa euro 800 per il primo anno (euro 350,00 tassa annuale di posteggio più euro 300,00 di cauzione più spese di istruttoria). Le spese più ingenti riguardano invece la pulizia. Non è ancora chiaro a chi competono le pulizie dei servizi igienici. I pescatori che hanno presentato domanda per occupare i posteggi, hanno dovuto inoltrare al Comune una dichiarazione in cui si attesti che si impegneranno a mantenere in condizioni di pulizia e igienicità l’area occupata e quella circostante, nonché le strutture circostanti, compresi i servizi igienici. Quindi le pulizie sono a carico degli operatori da quanto emerge da questa dichiarazione che hanno dovuto fare per poter presentare la richiesta. Tuttavia nel canone annuale il Comune vi comprende anche la “pulizia”. A questo punto la domanda sorge spontanea: chi sarà competente ad effettuare e pagare la pulizia dei servizi igienici?

I banconi disponibili sono 64, ma molti resteranno vuoti. “Allo stato attuale (18/05/2018) sono state presentate dieci domande di adesione, gli altri sono ancora tutti liberi (ndr. I posteggi). Si viene da un periodo di crisi.”, commenta così il Presidente della cooperativa Trapani Pesca, Emilio Gavino Giacalone. Il Commisario Messineo ha dichiarato che i venditori orto-frutticoli non potranno usufruire dei banchetti all’interno dell’area mercatale, anche se lo spazio ci sarebbe e si potrebbero recuperare ulteriori soldi per compensare i costi di gestione.

Il giorno 19 maggio i primi operatori prendo possesso dei banconi a loro assegnati dopo il disbrigo delle pratiche amministrative. Si vedono anche turisti all’interno del mercato. In quest’ultimo anno, sono aumentati i venditori abusivi. Loro non hanno la documentazione necessaria per poter occupare uno stallo e non potranno utilizzare i banchetti, continueranno a vendere il proprio pesce in maniera abusiva, all’esterno. Questo porta a dover contrastare ancora il fenomeno dell’abusivismo.

Trapani dopo anni di incertezze e lungaggini amministrative potrebbe avere un mercato ittico funzionante. Ma in questa città tutto è precario e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.

Dario Lo Giudice
Questa inchiesta è stata realizzata durante il corso di giornalismo "Raccontare il territorio, difendere la legalità", organizzato a Trapani, nei mesi di Aprile e Maggio, da Tp24.it e Rmc 101.



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