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19/06/2018 06:00:00

Il maxi debito del Comune di Marsala. Servono i soldi subito, ma non si rischia il default

 Il Comune di Marsala non è a rischio default, nessun fallimento.

La sentenza della Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio, ha stabilito che il Comune deve pagare 2.835.642,75 euro ai proprietari dei terreni della via Vita, dove sorge l'area artigianale.

I fatti risalgono a quindici anni fa quando i terreni, in buona parte agricoli ed altri irrigui, sono stati espropriati per realizzarvi l'area artigianale.

Il costo dell'esproprio è stato calcolato ad 1, 80 euro per una porzione di terreno, a 18 euro per l'altra.

Successivamente il Comune per consentire la realizzazione dell'area ha cambiato la destinazione urbanistica, con una variante, facendola divenire area artigianale.

I proprietari dei lotti di terreno hanno adito le vie legali, si riteneva infatti che il valore degli stessi fosse molto di più, in virtù del cambio di destinazione.

L'area è stata sottoposta a variante urbanistica, nel 2005, su proposta del sindaco di allora, Giuseppe Galfano, dal commissario straordinario del consiglio comunale, Greco. Nel 2008 è stato emesso il decreto di esproprio definitivo, anno in cui il debito fuori bilancio ha origine.

I criteri di attribuzione dell' indennità di esproprio sono stati definiti dai progettisti interni all'ente: l'ingegnere Giuseppe Giacalone e dall'architetto Stefano Pipitone. Il responsabile del procedimento è stato l'ingegnere Gianfranco D'Orazio, dirigente del settore, ora in pensione.

La Corte di Appello nel 2013 e la Corte di Cassazione nel 2018 hanno dato ragione ai proprietari, i signori Morsello e Bonafede: il costo da adeguare è pari a 40 euro al metro quadrato. Una cifra enorme che ha prodotto la cifra del debito che adesso ci si ritrova a pagare.

Un danno non da poco per le casse del Comune, il credito vantato è immediatamente esigibile e dovrà essere pagato entro novanta giorni dall'avvenuta notifica della sentenza, notifica arrivata il 30 aprile scorso.

Tempi ristretti, dunque, ma la situazione verrà fronteggiata.

Concretamente accade che c'erano nelle casse comunali circa 5 milioni e mezzo di euro disponibili per la realizzazione di opere pubbliche, adesso il budget è di appena due milioni e mezzo.

Da dove verranno presi i soldi per pagare il debito? Proprio da tutte le cose imminenti che c'erano da fare, strade comprese.

Il debito fuori bilancio adesso finirà in consiglio comunale, poi le carte verranno inviate alla Corte dei Conti, unitamente ad una relazione dettagliata sottoscritta dal segretario generale del Comune, Bernardo Triolo.

Si vuole capire, lo faranno gli organi competenti, se ci sono delle responsabilità di chi in quel tempo, tra tecnici e funzionari, ha espropriato con quei costi.

La legislazione in materia, sottolinea Triolo, non è stata mai totalmente chiara. L'esproprio è avvenuto come se fossero terreni agricoli perchè tutta l'area non era edificabile, successivamente sia la Corte di Appello che di Cassazione hanno deciso che la valutazione andava fatta con l'aggiornamento della variante urbanistica in artigianale.

Il debito va garantito ai proprietari, i vincoli di finaza pubblica degli enti locali sono molto rigidi, per tal ragione il debito va perfezionato con il disavanzo di amministrazione, rendicontato nell'esercizio di bilancio dell'anno in cui il debito si è rappresentano, quindi nel 2018.

Al sindaco preme rassicurare i cittadini: non ci sarà alcun aumento di tasse per fronteggiare il debito, che verrà onorato con quello che c'è in cassa, sacrificando una parte delle opere pubbliche.

Il Comune non rischia il fallimento, il problema riguarda lo spazio di investimento. Gli uffici sono al lavoro per la ricerca di finanziamenti europei a cui attingere per la realizzazione delle opere pubbliche, ci vorrà però del tempo.

L'auspicio per Alberto Di Girolamo è che il consiglio comunale faccia in fretta ed approvi il bilancio, se verrà approvato a breve sarà possibile mettere mani subito alla realizzazione di qualche opera, come il rifacimento delle strade. Se invece dovesse essere approvato dopo l'estate allora bisognerà aspettare la primavera del 2019, è risaputo che in inverno, per le condizioni meteo , non è possibile asfaltare le strade, il manto salterebbe dopo poco.

Dal canto suo il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano, qualche giorno fa, ha indicato l'approvazione del bilancio entro il mese di giugno.

L'area artigianale è una cattedrale nel deserto, i costi, compreso il debito creato, sono altissimi, ammontano a circa 7 milioni di euro.

Durante la conferenza stampa di ieri il Sindaco ha parlato anche del problema dei rifiuti, della situazione gravosa della Regione che ha obbligato tutte le città a conferire meno RSU.

Marsala, la cui differenziata è pari al 55%, è un Comune virtuoso, rischia però di ritrovarsi con l'indifferenziata per strada.

La discarica di Bonarrea, a Trapani, è satura, Marsala può conferire non più di 35 tonnellate, il costo è di 160 euro a tonnellata pari a 1600 euro che il Comune, quindi i cittadini, potrebbero risparmiare se la differenziata venisse fatta bene.

C'è un disequilibrio tra la periferia e la città. Nelle contrade la differenziata funziona con percentuali altissime, nel centro urbano e nei condomini non si rispettano le regole.

L'unica alternativa è uniformarsi alle 35 tonnellate di RSU, è necessario perciò che il cittadino differenzi correttamente.
Sono in arrivo una serie di controlli a tappeto con conseguenti sanzioni per chi non rispetterà giornate ed orari di conferimento ed esposizione.

 



EA2G | 2024-12-23 14:54:00
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