Una commissione d’inchiesta, riunioni al Comune, e critiche durissime nei confronti della Giunta. C’è nuova carne sul fuoco dei servizi sociali di Marsala. Un settore su cui c’è molto da lavorare, e da aggiustare, come abbiamo raccontato giorni fa.
ASSISTENTI SOCIALI E ANOMALIE
I servizi sociali a Marsala non vivono tempi semplici. Un esposto anonimo arrivato in comune parla di casi di conflitti di interessi, familismi, e anomalie varie. Il caso è quello di assistenti sociali di cooperative incaricate dal Comune che avrebbero rapporti di parentela strettissimi con alcuni funzionari del Comune. Questi casi sono stati sollevati già due anni fa dai consiglieri Daniele Nuccio e Michele Gandolfo.
A Marsala i servizi sociali costano al Comune in totale 20 milioni di euro, una cifra enorme per il bilancio annuale. Una parte di questa serve per dare incarichi a delle cooperative per coprire la carenza di assistenti sociali al Comune. Su 15 assistenti che dovrebbe avere, l’ente ne ha a disposizione solo 4. L’appalto è stato rinnovato lo scorso mese di maggio alla Coop Serenità, che ha dovuto sostituire alcuni assistenti sociali che avevano dato le dimissioni. Un appalto da quasi 300 mila euro, e sui pagamenti si scopre che il Comune è in ritardo, come ha scritto la presidente della Coop. Una delle anomalie che vengono ipotizzate è infatti quella relativa ai pagamenti, che avverrebbero non in ordine cronologico ma a discrezione dei funzionari. Sulle anomalie emerse pare che al Comune in questi giorni ci siano state delle riunioni, con l'assessore al ramo Clara Ruggieri.
CENTRI ANTIVIOLENZA
Ci sono due casi eclatanti di come il settore dei servizi sociali abbia fatto in questi anni acqua da tutte le parti. Sono quelli dei centri antiviolenza e accoglienza che si occupano di dare sostegno e assistenza alle donne vittime di violenza di genere.
Il Centro Antiviolenza La Casa di Venere aspetta da anni una sede dove ricevere le donne che chiedono aiuto. Hanno scritto una lettera all’Amministrazione, senza però ricevere risposta. Quando hanno ottenuto una sede, concessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani tra i beni confiscati alla mafia, si è scoperto che l’immobile era totalmente abusivo.
L’altro centro è Casa Viola, che oltre ad essere centro antiviolenza dovrebbe anche dare accoglienza alle donne che scappano da situazioni di violenza e hanno bisogno di una sistemazione di emergenza. Ma l’immobile affidato non è sicuro, non ha la porta blindata, non ha i corretti metri quadrati e soprattutto l’indirizzo non è segreto. Quindi è operativo a metà.
COMMISSIONE D’INCHIESTA
Per analizzare questi e tanti altri casi è stata istituita in consiglio comunale una commissione d’inchiesta sui servizi sociali. Primi firmatari sono i consiglieri Daniele Nuccio e Michele Gandolfo. E questo ha suscitato diverse reazioni.
Il leit motiv è quello di fare chiarezza, di diradare i dubbi e di cercare di mettere ordine in quello che è ipotizzato come conflitto di interessi persistente.
L’assessora ai Servizi sociali Clara Ruggieri non ha preso bene che tra i firmatari della commissione di inchiesta ci siano anche i consiglieri comunali del Partito Democratico.
Federica Meo, capogruppo dem, ribadisce che “Il gruppo del Pd ha piena fiducia nel lavoro che svolge la nostra Amministrazione in piena legalità e trasparenza. Ritengo altresì che, se qualche consigliere nutre dubbi sul modus operandi degli uffici, sia corretto fare un lavoro di indagine, cosa che rientra nelle piene prerogative del Consiglio comunale. La legalità e la trasparenza sono per noi dei capisaldi, proprio per questo abbiamo esitato favorevolmente l’atto. Questo non equivale a sconfessare il lavoro dell’Amministrazione o degli uffici, anzi rappresenta quella correttezza che è asse portante della nostra azione politica e della vita amministrativa. Pertanto, aspettiamo l'esito della commissione ed ovviamente se esistono delle responsabilità saremo i primi a denunciare”.
La voce è unanime da maggioranza ad opposizione, bisogna rivedere tutto e soprattutto fare luce su aspetti poco chiari. Il primo firmatario dell’istituzione della commissione di inchiesta è stato Daniele Nuccio, consigliere di maggioranza. Per Nuccio “il Consiglio Comunale ha semplicemente ribadito quelle che sono le proprie prerogative. L'opera di controllo sul buon funzionamento della macchina amministrativa spetta proprio al Consiglio. Nessuno di noi vuole aprire una caccia alle streghe, anzi... In quel settore ci sono tantissime professionalità, operatori che con abnegazione svolgono il proprio compito con onore e senso del dovere. Tuttavia negli anni, da piu', parti sono state elevate delle perplessità relativamente all'aspetto gestionale. C'erano e ci sono dei conflitti di interesse, rimane uno dei settori dove girano piu' soldi ed è in funzione di questo che, consapevoli di vivere ed operare in un territorio 'difficile', bisogna tenere alta la guardia al fine di prevenire e sterilizzare tutte quelle che sono delle potenziali ambiguità. E' nell'ambiguità che si annidano tutte le storture delle pubbliche amministrazione. Abbiamo il dovere di tenere alta la guardia, fronteggiare gli interessi personalistici a vantaggio dell'intera comunità”.
A chiedere con forza una maggiore attenzione per i Servizi Sociali, settore delicato è il consigliere Ivan Gerardi:
“Bisogna fare chiarezza in un settore molto chiacchierato. Pertanto reputo importante l'istituzione di una commissione di inchiesta affinché si adoperi a far emergere eventuali incongruenze di legalità nel rispetto dei principi di uguaglianza”.
A breve la Commissione si metterà al lavoro, anche se tutti i consiglieri, con o senza commissione, possono richiedere l’accesso agli atti. E’ certo però che il sistema sembra più ingarbugliato di quanto effettivamente sia.