Circa un migliaio di persone hanno sfilato a Castelvetrano per protestare contro l'identificazione tra la citta' e la mafia.Cittadini e associazioni sono scesi in piazza dietro all'hashtag #sonocastelvetranesenonsonomafioso, "per zittire le infamie scritte e dette sulla nostra citta'".
Il corteo e' stato organizzato dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione prefettizia che regge il Comune dopo lo scioglimento per mafia, Salvatore Caccamo.
Intervistato in un servizio trasmesso da Uno Mattina e commentato in studio dal procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, Caccamo afferma la Commissione (composta anche da Elisa Borbone e Maria Concetta Musca). "non e' vista di buon occhio" e "quella diffidenza iniziale non si e' trasformata nell'auspicata collaborazione e non penso che sia una questione di diffidenza ma tanto di cultura". De Raho ha esortato a far affiancare anche il prossimo sindaco da un commissario prefettizio. All'indomani della trasmissione, sui social ha preso quota l'hashtag #sonocastelvetranesemanonsonomafioso raggruppando diverse adesioni e portando alla creazioni di appositi cornici sulle foto dei profili Facebook.
"Si tutto e' partito dal mio post - dice l'avvocato Mariella Cardinale all'Agi, autrice del testo condiviso sui social - ma ho soltanto dato uno spunto, si vede che il malessere c'era e qui ha trovato sfogo". La natura del corteo e' spiegata in un primo comunicato firmato da diverse associazioni che proprio in ordine alle dichiarazioni del commissario dicono di aver collaborato e "ritengono di essere cittadini in grado di esercitare liberamente i propri diritti senza vincoli di sorta".
«La chiesa cammina accanto al popolo ecco perché sono qui - ha detto l’arciprete don Giuseppe Undari, pure lui castelvetranese -. Finalmente un segno bello, semplice, che nasce in maniera libera dal popolo per dire no fermo e deciso contro la mafia, per affermare i valori della democrazia e della legalità e mettere insieme le forze buone di Castelvetrano».