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12/06/2018 06:00:00

Trapani, comincia l'era Tranchida: più che un'elezione a Sindaco è stato un plebiscito

 Giacomo Tranchida è il sindaco della città di Trapani, eletto con il 70,68% dei voti. Nessun ballottaggio il prossimo 24 giugno. Una vittoria senza appello.

Sette le liste in suo sostegno, 167 candidati al consiglio comunale che hanno caricato di entusiasmo fino all'ultima ora utile la campagna elettorale, per non farsi scippare nemmeno un voto.

Una candidatura trasversale quella di Tranchida, si è smarcato dalla sigla del Partito Democratico per concentrare sul progetto il consenso e l'attenzione dei cittadini.

E' stato abile, con lui i più forti, i mister preferenze, chi il territorio lo vive ogni giorno,ci sono i giovani che sono riusciti a centrare l'obiettivo portando la ventata nuova.

C'è chi dice che Tranchida è un bravo catalizzatore di preferenze, può darsi ma non abbiamo notizie di sindaci che amministrano con l'1%.
Il Primo Cittadino non ha avuto rivali, sia per tutte le liste che è riuscito a portare a se, sia perchè gli altri competitor hanno parlato un linguaggio diverso.
I cittadini avevano scelto prima ancora che la campagna elettorale iniziasse.


Tranchida vince e in Consiglio Comunale avrà ben diciannove consiglieri di maggioranza. La lista della sua coalizione che ha portato maggiori risultati con il 14,83% è “Amo Trapani”, di Peppe Guaiana, che si riconferma il più votato della città con 1537 preferenze. Guaiana elegge quattro consiglieri, insieme a lui ci sono Grazia Spada, Peppe La Porta e Giuseppe Peralta.

Trapani Tua, la lista dell'UDC, ha eletto due consiglieri: Anna Garuccio e Alberto Mazzeo. La Lista Cambia-Menti ha eletto Dario Safina, da sempre vicino alle posizioni di Tranchida, e Giulia Passalacqua. Trapani con Coerenza ha eletto tre consiglieri, si tratta di Enzo Abbruscato con 639 preferenze, Anna Lisa Bianco e Rocco Greco. I rumors politici dicono che Abbruscato, già indicato assessore da Tranchida e probabile vice sindaco, potrebbe dimettersi e dunque lasciare il posto al primo dei non eletti. Altri tre consiglieri arrivano a Palazzo Cavarretta con la lista “Tranchida il Sindaco per Trapani”: Giuseppe Virzì, Marzia Patti, Giuseppe Lipari.

La lista “Per Trapani” viene rappresentata da: Massimo Toscano, fratello della sindaca di Erice, Daniela Toscano; Andrea Vassallo e Salvatore Daidone.
Debole la lista Demos che aveva al suo interno il segretario comunale del PD, Francesco Brillante, altri esponenti del PD e Nicola Sveglia, nipote di Paolo Ruggirello.
Elegge solo due consiglieri: Giuseppe Pellegrino e Domenico Ferrante.

Si aprirà un nuovo corso non solo per la città di Trapani ma anche per il PD che avrà una nuova guida e una nuova leadership in Tranchida.

Il voto, ancora una volta, ha dimostrato come la vecchia classe dirigente è stata bocciata e messa all'angolo.

E se c'è un grande vincitore, c'è anche un grande sconfitto: il movimento Cinque Stelle.

Il candidato sindaco Giuseppe Mazzonello è stato scelto senza comunarie, tengono a dire che ci sia stata la condivisione di tutti i grillini. Perde Mazzonello? No, perde Maurizio Santangelo, senatore per il secondo mandato al Senato della Repubblica. Mazzonello è stato collaboratore di Santangelo, poi lanciato in questa corsa alle amministrative, forti del risultato del 4 marzo e del neo Governo nazionale. Alle Politiche un trapanese su due ha votato Cinque Stelle, a distanza di pochi mesi non c'è stata la tenuta elettorale. I grillini a Trapani sono un numero sparuto che non ha eletto il sindaco ma che anzi lo ha relegato ad una percentuale risicatissima: l'11,77%, la lista prende ancora meno, il 9.85%.

Due i consiglieri pentastellati eletti: Francesca Trapani e Chiara Cavallino.

Ne esce sconfortante il quadro messo su da Vito Galluffo, un penalista forte della sua oratoria ma non era il nuovo che avanzava.

E' arrivato al 13,45% e lì si è fermato, dunque non siederà in Consiglio Comunale.

La sua alleanza delle idee è stata traballante, poco incisiva, tanto da ricordarsi del candidato per le numerose volte che ha parlato di “Nebbie ericine”.

Che poi, diciamolo, le conferenze stampa ad hoc, le polemiche e le querele non hanno interessato, come più volte sostenuto, l'elettorato, né ne hanno invertito la tendenza.

Deboli le liste in sostegno di Galluffo, politico di lungo corso, inesistenti i Popolari e Autonomisti di Idea Sicilia che erano in tandem con Progresso e Rinascita ( nessun candidato eletto al consiglio comunale), debole la lista di Forza Italia che elegge solo una consigliera, Claudia La Barbera. Trapani Riparte ne elegge due: Gaspare Gianformaggio e Silvestro Mangano.

Una sconfitta bruciante per quella parte di centrodestra che avrebbe voluto dimostrare la sua forza in una competizione difficile e già segnata.
Forza Italia e la coalizione di centrodestra non esiste, e nuovi scenari politici si apriranno. Chi rappresenta numericamente il centrodestra a Trapani? E' Peppe Guaiana con le sue 1537 preferenze.

La Lega è partita in ritardo, troppe riunioni per capire se c'era la convergenza con altri partiti o meno. Bartolo Giglio ha condotto la sua campagna elettorale in maniera trasparente, nessun volo pindarico ma programmi immediatamente realizzabili. La lista non arriva a prendere nemmeno un consigliere comunale. Giglio è un sovranista vicino a Livio Marrocco e non faranno perdere l'1,73% che hanno conquistato con grande difficoltà.

Un altro sconfitto è Peppe Bologna, capeggiava la lista “Scirocco per Trapani”, non è riuscito a strappare i consensi che pensava di avere.
Dopo mesi interi di campagna elettorale ed impegno sul territorio, dal centro storico alle periferie, Bologna arriva all'1,97%. Non supera la soglia di sbarramento nemmeno la lista, non siederà nessuno di loro a Palazzo Cavarretta.

Ora si apre la partita più importante, la sfida che vedrà la rinascita della città.
Dalle parole ai fatti, qui è il caso di dire dai 24.052 voti alle azioni immediate. La buona politica non la si predica, la si fa.