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11/06/2018 07:22:00

Salvini chiude i porti ai naufraghi. Salta l'arrivo della nave Aquarius a Trapani

 È scontro aperto tra Italia e Malta sui migranti. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di chiudere i porti italiani all’attracco di una nave della Ong Sos Mediterranée, la Aquarius, che ospita a bordo 629 persone, tra le quali 123 minori non accompagnati, undici bambini e sette donne incinte.

In una nota congiunta, il ministro dell’Interno e quello alle Infrastrutture Toninelli hanno chiesto a Malta di «rispondere ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave». Ma per il governo maltese l’isola «non ha competenza» su questo caso dato che il recupero dell'imbarcazione «è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma». In serata è intervenuto con parole molto dure anche il presidente del Consiglio Conte. «Al premier maltese Muscat ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull’Aquarius – dice Conte – ma si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire e a farsi carico dell’emergenza». A nulla è servito nemmeno l’appello Onu: «Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell’Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido».

La decisione presa da Salvini non ha precedenti ed è il segnale che il nuovo governo lancia all’Europa: l’Italia non può essere lasciata da sola a gestire l’emergenza. Da segnalare che c’era stato un precedente sabato: il comandante della Seefuchs, una delle navi arrivate sabato a Pozzallo, aveva confermato che la guardia costiera di Malta aveva negato l’entrata in porto, nonostante le cattive condizioni del mare. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, era stata fatta approdare sulla costa siciliana. Racconta Repubblica: 

«Alle nove di sera […] la distribuzione della cena è già finita: una porzione di riso altamente calorico per tutti, pane e una tazza di tè. Passa un’ora e dall’Italia arriva l’ordine di fermarsi a 35 miglia dalle coste siciliane […] “Per fortuna non ci sono casi gravi – dice David Beversluis, il capo del team medico di Msf – ma sono tutti stanchi, esausti e disidratati. Quelli che abbiamo soccorso direttamente noi erano a bordo di un gommone da 24 ore, li abbiamo presi alle nove di sabato sera. Naturalmente tutti hanno subito violenze in Libia e molti presentano ferite e ustioni dal micidiale mix di benzina e acqua salmastra sul fondo del gommone ma niente di grave”. La situazione al momento è sotto controllo e anche l’atmosfera è tranquilla. La verità è che, pur preoccupati e consapevoli del clima politico, a bordo non riescono davvero a credere a quello che è successo. E cioè che, dopo aver obbedito in tutto e per tutto agli ordini della sala operativa di Roma, dopo che per il trasbordo sono stati utilizzati mezzi della Marina italiana, possano ora essere abbandonati in mare con 629 persone». 

La nave Aquarius doveva arrivare questo pomeriggio al porto di Trapani: ha a bordo 629 persone, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, che sono state salvate e trasferite a bordo la notte scorsa dopo sei operazioni di recupero sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana.


 



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