Fine di un' era in casa Trapani. Dopo quasi tredici anni Vittorio Morace non è più il presidente della squadra trapanese. Lo ha annunciato ieri tramite un comunicato sul sito ufficiale della società granata. Un simile epilogo era comunque atteso dai tifosi viste le note vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il fondatore e presidente di Liberty Lines nell' inchiesta Mare Monstrum che avevano già portato il patron trapanese ad annunciare in maniera ufficiosa le proprie dimissioni già a marzo, affidando temporaneamente, dopo un' assemblea societaria la guida della società a Paola Iracani. Ora però la situazione non fa ben sperare in vista della prossima stagione. Una volta concluso ufficialmente il rapporto tra la famiglia Morace e la società Trapani Calcio, il titolo sportivo, come recita la lettera d' addio dell' ormai ex presidente “è stato idealmente affidato alla Città di Trapani affinchè esponenti delle professioni, dell' imprenditoria, del commercio e del tessuto produttivo possano proporsi per rilevare la partecipazione nella Società”. Si cerca quindi di trovare un nuovo acquirente che possa guidare la società nella prossima stagione. Se ciò non dovesse avvenire l' ipotesi è drammatica per i tifosi trapanesi. La squadra rischierebbe, infatti, di non iscriversi al prossimo campionato di Serie C, qualora le vicende societarie non dovessero risolversi entro il 30 giugno. Sicuramente un danno d' immagine oltre che sportivo per la città e per il calcio granata. Una possibile speranza per i tifosi granata arriva dalle dichiarazioni dei due principali candidati a sindaco che si sfideranno domenica per il ruolo di primo cittadino. Peppe Bologna si è detto disponibile a prendere il posto di Morace alla guida del Trapani Calcio. L'idea di Bologna sarebbe quella di coinvolgere in una cordata altri imprenditori. Anche il suo avversario Giacomo Tranchida ha espresso la volontà di “salvaguardare il Trapani Calcio, che è un patrimonio della città”, facendo un appello alle forze imprenditoriali della città, pur paventando anche l'ipotesi di un azionariato popolare che coinvolga tutta quanta la città. Insomma trapela ottimismo da entrambi i candidati a sindaco per garantire che la tradizione sportiva trapanese continui.
Riccardo Tranchida