Rino Passalacqua, assessore alle Attività Produttive e all’Urbanistica del Comune di Marsala. La vittoria al TAR su ricorso presentato dall’amministrazione è un ottimo risultato per la città. Che ci dice?
Il TAR ha riscontrato le inesattezze che noi avevamo fatto notare e tutto è andato per il verso giusto. Gli errori procedurali sono stati così macroscopici così facilmente rappresentabili che il TAR non ha potuto fare altro che darci ragione.
Assessore, gli errori di cui parla, principalmente riguardano la mancata concertazione che ha portato alla nascita del piano paesaggistico.
Esatto. Il decreto legge che regola i piani paesaggistici, il 42 del 2004, dà le linee guida che prevedono l’attuazione della concertazione tra l’assessorato Beni Culturali e gli Enti Locali affinché l’assessorato che redige il Piano sia messo nelle migliori condizioni possibili di conoscenza del territorio dove si andrà a calare lo strumento paesaggistico.
Passalacqua, se spostiamo l’asse sul piano politico, possiamo dire che chi rappresentava Marsala in quegli anni non ha fatto nulla?
No, non è proprio così. Diciamo che gli inviti alla concertazione li fa l’Ente che redige il piano e l’assessorato ha invitato il Comune nel 2012 quando già aveva redatto una bozza e si è parlato in quell'occasione e in una successiva, solo delle procedure di attuazione e non dei contenuti che doveva avere il piano.
Il Comune di Marsala, così, ha dovuto sbrogliare la faccenda da solo.
Sì. Dopo il mio insediamento, sapendo di questa spada di Damocle sul territorio, mi sono recato in assessorato a Palermo. In quell’incontro i funzionari mi dissero che era stato completato e aveva avuto l’avallo dell’osservatorio, un organo terzo che deve giudicare i buoni propositi del piano, e che ci saremmo rivisti solamente nel momento in cui l’avrebbero mandato all’albo pretorio per essere pubblicato ed essere adottato. Dal momento dell’adozione dovevano iniziare quelle osservazioni che potevano fare sia il comune sia il comparto produttivo.
La sentenza del TAR sblocca una serie di situazioni economiche a Marsala. Esultano le categorie dei professionisti ma esulta anche il Comune che potrà avere un ritorno dagli oneri di urbanizzazione.
Sì, diciamo che l’accoglimento di questo ricorso ci riporta agli strumenti urbanistici vigenti che continuano a dettare gli indirizzi urbanistici, tra questi il nostro piano comprensoriale, i vincoli della riserva e pre-riserva istituito nel ’78 e tutto questo fa sì che gli indirizzi del territorio proseguono ma è opportuno dire che questo territorio come tutti i territori della Sicilia ha bisogno di un Piano di tutela paesaggistica che sia fatto da gente che conosce bene il territorio e in concertazione con lo stesso.