Referendum su Misiliscemi, passa il quorum e vince il Si. Vicina l'autonomia da Trapani

 È quasi fatta, Misiliscemi presto sarà Comune. 

Sono bastate le otto frazioni di Locogrande, Guarrato, Pietretagliate, Marausa, Rilievo, Palma, Salinagrande e Misiliscemi per raggiungere la percentuale del 52,04%.
Quorum raggiunto e superato, bastava il 50% più uno per un totale di 3606 elettori.
Vince il Si in queste otto frazioni, mentre nel resto del territorio, Trapani città compresa, poca l’affluenza, appena 3788 elettori, un numero troppo distante dal raggiungimento del quorum, pari al 7,19%.
A votare sono andati gli elettori delle frazioni interessate, per il resto ha vinto l’astensione, il disinteresse per quello che stava accadendo in una porzione di territorio vicino.

L’associazione Misiliscemi, guidata da Salvatore Tallarita, ha fatto un buon lavoro, incisivo con gli abitanti delle zone periferiche della città.
Il Comune di Misiliscemi non nasce subito, l’iter è complesso e dovrà regolare i rapporti giudici e patrimoniali tra i due enti.
Pur tuttavia il 10 giugno i residenti di queste otto frazioni voteranno per scegliere sindaco e consiglieri comunali a Trapani.
Sarebbe stato congeniale che Bernadette Grasso, assessore regionale alle Autonomie Locali, avesse indetto il referendum nello stesso giorno delle elezioni amministrative a Trapani, di fatto risparmiando la ingente somma spesa per la consultazione referendaria.

I Misilesi chiedono ora lautonomia a fronte di un abbandono da parte della politica che si è spesso ricordata di loro come serbatoio di voti.
Bisogna ricordare anche che l’iter venne iniziato nel 2015 quando il consiglio comunale di allora si è espresso favorevolmente sulla questione.

Quindi il Si vince con un margine strettissimo, riguardo il quorum. Il referendum è consultivo, quindi non significa che automaticamente nascerà il nuovo Comune delle otto contrade agricole.