Arrivano a Trapani questa mattina 113 persone salvate in mare nel Mediterraneo nel corso dell'ultimo fine settimana. A Palermo ne arriveranno invece 600. Da mesi non si registravano questi numeri sui naufragi in mare, segno che la Libia è tornata ad essere una polveriera.
La Libia è di nuovo una polveriera. Il flusso degli sbarchi è già in ripresa. Continui nello stato africano sono i segnali di destabilizzazione, così si moltiplicano i traffici di esseri umani. E con l’arrivo della bella stagione le partenze dalle coste libiche torneranno a essere una realtà. Già lo sono ora con l'arrivo di circa 1.200 migranti.
La novità di queste ore non è tanto l’approdo di un numero consistente di immigrati ma la loro provenienza. Dall’inizio dell’anno, infatti, gli sbarchi dalla Libia hanno avuto un calo.
Tra i naufraghi che arrivano oggi potrebbero esserci i sopravvissuti alla sparatoria di Bani Walid, dove si trova quello che viene considerato il più grande centro di detenzione dei migranti gestito da trafficanti libici e dove le persone vengono torturate e seviziate.
Un centinaio erano riusciti a scappare ma poi colpiti dai colpi di arma da fuoco dei trafficanti. 15 erano morti, 25 feriti, curati dagli uomini di Medici senza Frontiere nell'ospedale libico. Gli altri, si ipotizza, potrebbero esser riusciti a nascondersi e poi partire dalle coste della Libia per arrivare in queste ore in Sicilia.