Ci siamo, dopo anni di riunioni, manifestazioni, convegni e 3000 firme raccolte, è arrivato il momento per i cittadini di decidere se la frazione trapanese di Misiliscemi dovrà diventare un Comune autonomo da quello di Trapani. Domenica si svolgerà, infatti, il referendum consultivo e gli elettori trapanesi dovranno dire se sono favorevoli alla creazione del nuovo comune costituito dalle otto frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Salinagrande, Palma e Pietretragliate. 293 chilometri quadrati in cui vivono circa nove mila abitanti che rappresentano il 12% di tutta la popolazione trapanese.
Da anni l'associazione Misiliscemi presieduta dall'architetto Salvatore Tallarita si è fatta promotrice di questo progetto ritenendo quelle frazioni abbandonate dall'amministrazione comunale. Partendo da questa condizione l'associazione ha promosso la nascita del comune di “Misiliscemi”, per dare "dignità a quella popolazione e a quella terra".
Come per tutti i referendum, oltre al comitato promotore Pro Misiliscemi, che in questo caso vota e fa votare Sì, dall’altra parte c’è, invece, chi la pensa in maniera opposta e voterà NO. Nei mesi scorsi si è costituito proprio il comitato per il NO promosso dall’avvocato Maurizio Miceli che, in questo periodo ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica all’importanza del voto negativo.
Secondo chi promuove il NO, gli effetti di questo referendum, in caso di successo del SI, infatti, sarebbero assolutamente drammatici per il territorio, che ne uscirebbe indebolito sotto diversi profili e con peso politico ancor più ridimensionato e con una rimodulazione fiscale che peggiorerebbe la già difficile condizione dei residenti delle zone coinvolte dalla spinta autonomista.
Nel dibattito politico su Misiliscemi nei mesi scorsi è intervenuto anche l’ex senatore Tonino D’Alì che, fermamente convinto del NO, aveva chiesto all’architetto Tallarita di candidarsi alla carica di Sindaco di Trapani. Per D’Alì l’iniziativa di scissione di Misiliscemi è di corto respiro e si rischia un ulteriore passo indietro. “Vi è un pericolo ridimensionamento che non è solamente territoriale, fisico e demografico, ma è anzitutto di prospettiva –le parole di D’Alì - nel ribadire il NO a Misiliscemi”.
Intanto, nell’attesa del responso che darà la cabina elettorale, diamo il risultato ottenuto dal sondaggio lanciato dal sito www.associazionemisiliscemit.it. Su un totale di 425 votanti, l’82,4%, che corrispondono a 358 persone, hanno votato per il Sì, mentre, il 15,8%, 67 votanti, hanno deciso per il NO. Stando a questo sondaggio, che è fatto dal sito dell’associazione vincerebbe il Sì e Misiliscemi diventerebbe comune autonomo. Domenica l’ultima parola spetta ai cittadini trapanesi.