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20/05/2018 06:00:00

Il sistema Montante e l'inchiesta che si allarga. La "legalità" al servizio di una lobby

 E' stata una settimana intensa, questa, per la Sicilia. L'arresto di Antonello Montante ha scatenato un terremoto, non solo giudiziario, ma anche politico. La Procura di Caltanissetta sostiene che Montante era il "dominus" del  governo regionale della «rivoluzione» di Rosario Crocetta. Il presidente della Confindustria siciliana  aveva indicato - governatore Raffaele Lombardo - l’assessore regionale Marco Venturi, poi la donna di sua estrema fiducia che, con Crocetta, gli era succeduta alle Attività produttive, Linda Vancheri, e, anche dopo essere finito nei guai, ne aveva deciso le dimissioni e indicato chi dovesse prenderne il posto, Mariella Lo Bello.

In nome della legalità, affermano i magistrati di Caltanissetta, si era legittimato un controllo totale del governo regionale, cosa che consentiva a imprenditori e politici vicini a Montante di ottenere appalti, lavori, affari. A tutela di questo «sistema» un gruppo di poliziotti, carabinieri e finanzieri che avevano steso attorno all’attuale presidente della Camera di commercio di Caltanissetta una rete di protezione. 

L’imprenditore  imponeva gli assessori e anche il commissario ad acta dell’Irsap, Maria Grazia Brandara, destinata a succedere all’ex amico (di Montante) Alfonso Cicero. Proprio quest’ultimo e Venturi, autori di denunce contro il «capo», erano diventati i nemici principali.

L’accusa sostiene anche che tassandosi con 200 mila euro ciascuno, Montante, Catanzaro e altri tre imprenditori (Carmelo Turco, Rosario Amarù e Totò Navarra, «avvisati» mercoledì pomeriggio) avrebbero fatto un affare: il milione di euro con cui sarebbe stata finanziata la campagna elettorale del 2012 del presidente della Regione, Rosario Crocetta, avrebbe messo nelle loro mani il governo della Regione.

Proprio Venturi e Cicero, nelle loro dichiarazioni rese in Procura a fine estate 2015, avevano fornito i tasselli di base di queste nuove contestazioni, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. A chiedere 20 mila euro a Venturi per la campagna elettorale di Crocetta (e a dire chi aveva pagato) sarebbe andato l’ex senatore Pd Giuseppe Lumia: «Mi disse che pagavano tutti, che Turco aveva pagato, Navarra aveva pagato... Amarù». Gratificati poi con lavori e appalti, sostiene l’accusa.

A Crocetta, diceva Montante, «non ho mai fatto sbagliare una mossa», con riferimento alle nomine da lui (Montante) decise.  Altro che «legalità»: «L’unico scopo era preservare il sistema del quale Montante è indiscusso perno».

Il «sistema» si esprimeva anche tenendo in pugno gli uomini delle forze dell’ordine e facendosi proteggere da loro.  



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