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08/05/2018 06:00:00

Sicilia, dopo la Finanziaria: Musumeci non ha una maggioranza

 L'approvazione della Finanziaria regionale non è piaciuta ai sindacati, lamentano il poco dialogo con Nello Musumeci, presidente della Regione.
Chiedono un tavolo tecnico per parlare di stabilizzazione non solo di Pip ma anche degli Asu.

Intanto per il 9 maggio all'ARS dovrebbe approdare il collegato della Finanziaria, dove sono finite tutte le norme stralciate, tra cui quelle che prevedono la fusione di Crias e Ircac.

Non sono d'accordo i parlamentari del Partito Democratico, secondo i quali si sta velocizzando il percorso. I tempi di Rosario Crocetta, si sa, erano diversi. Ce ne siamo accorti tutti, soprattutto i siciliani che si sono ritrovati dopo cinque anni con un nulla di fatto.
Secondo i dem la velocità non è cosa buona, meglio lumache ma, quelle, sbavano.

All'ARS una maggioranza non c'è, si è dissolta e stenta a dare una visione unitaria, lo scontro in Aula durante l'approvazione della Finanziaria si è consumato tra due pezzi importanti: Forza Italia e Diventerà Bellissima.
L'elemento di scontro è stato l'Istituto zooprofilattico, il movimento Diventerà Bellissima ha presentato la sua proposta che altro non era che un allineamento con la legge nazionale, emanata anni fa, con la quale si vuole che l'istituto venga regionalizzato, gestito dalla Sicilia.
Non è stata d'accordo Forza Italia che ha stoppato l'iter, tuttavia la stessa norma verrà calata nel collegato.
L'Istituto zooprofilattico attinge a risorse importanti sia statali che europee e il contendere in questo momento è una questione di poltrone. Nel momento in cui l'ente verrebbe, dopo sei anni di attesa, regionalizzato sarà il governo Musumeci, attraverso l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, a nominare il cda e il suo direttore generale.
Partano i finanziamenti per i tirocini delle professioni per volontà di Mariella Ippolito, assessore al Lavoro.
Si tratta di una sorta di indennità per meglio accedere alle professioni attraverso il tirocinio, sono trenta gli ordini delle professioni .
Proprio questa settimana dovrebbe essere pubblicato l'avviso regionale che è diretto ai giovani fino ai 35 anni di età, regolarmente iscritti presso l'ordine professionale per il quale si voglia fare, avendone i titoli, il praticantato.
Intanto, per la Sicilia si è consumata un'altra pagina buia. Continua a tenere banco la questione dei portaborse o collaboratori dei deputati. Chiamiamoli come vogliamo, la sostanza non cambia. Non regge il confronto con tutte le altre Regioni d'Italia, dove il numero e la correlata spesa è notevolmente inferiore.
Basti pensare alla Sardegna dove a fronte di 60 consiglieri regionali ci sono appena 55 collaboratori, in Sicilia per 70 deputati ce ne sono 357 per una spesa di oltre 11 milioni di euro. Mamma Regione è buona, molto generosa.
E allora via con i contratti, con le persone che devono trovare un posto e uno stipendio. Se si fa un giro di nomi tra le persone che sono indicate come portaborse e collaboratori ci troviamo nomi conosciuti perchè figli di ex deputati, attuali consiglieri comunali in piccoli Comuni e così via. E' la sagra del tutti dentro tanto c'è chi paga. In barba ai cittadini siciliani a cui non importa nulla se governa il centrodestra o il centrosinistra, ci si aspetta che non vengano fatti gli stessi sperperi di sempre.
Senza, poi, stupirsi se c'è chi ha deciso di non andare più a votare.
Non è vero che i partiti hanno fallito, e per questo vanno senza simbolo. I partiti sono stati ridotti all'osso da chi li ha gestiti per anni, con rappresentanze istituzionali, e adesso è meglio, per imbarazzo, camuffarsi da lista civica. Uguale da Catania a Marsala, passando per Palermo.
Non c'è da stare allegri e nemmeno farne un baluardo, ci sono precise responsabilità di mala gestione della cosa pubblica. Appurate e punite, in cabina elettorale, dal cittadino.
Il teatrino che si consuma, come pagina di storia di una Sicilia arraffona, è quella parte di verità che la nostra Regione racconta agli altri.