Vito Di Giovanni, responsabile delle risorse umane della Belice Ambiente, è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala dalle accuse di tentata estorsione e violenza privata.
Epoca dei fatti contestati: il 2013. Le indagini erano state condotte dai carabinieri di Castelvetrano. Secondo l’accusa, il dirigente della Belice Ambiente avrebbe tentato, nella qualità di responsabile delle risorse umane della società, di costringere un dipendente a desistere dal pignoramento promosso nei confronti della stessa società: pignoramento da poco meno di ventimila euro, somma vantata dal dipendente così come sentenziato dal giudice del lavoro con sentenza emessa nel 2012.
Sempre secondo l’accusa, Di Giovanni non sarebbe riuscito nell’intento per cause indipendenti della propria volontà. Per quanto riguarda il reato di violenza privata, invece, per l’accusa il dirigente della Belice Ambiente, utilizzando la sua posizione predominante in seno all’azienda rispetto al dipendente, avrebbe minacciato lo stesso dipendente di non fargli erogare lo stipendio mensile e lo avrebbe costretto a tollerare il suo trasferimento presso la discarica di Campobello di Mazara, senza la preventiva cognizione delle mansioni che avrebbe dovuto svolgere.
Vito Di Giovanni è stato anche consigliere comunale di Mazara. Coinvolto in uno scandalo sull’utilizzo dei rimborsi da consigliere, patteggiò, qualche anno fa, una pena per peculato e si dimise da consigliere comunale. Vicino al sindaco Nicola Cristaldi, per Di Giovanni fu pronto un ripiego niente male: un posto da dirigente nell’ Ato Tp 2 “Belice Ambiente”. Stipendio tabellare: 1800 euro netti, più benefit e straordinari.