Arrivati a Trapani più di 500 naufraghi salvati in mare
10,50 - Si sono concluse le operazioni di sbarco dei naufraghi. In Italia sono arrivate quasi 1400 persone salvate in mare in 48 ore. C'è stato anche un naufragio a qualche decina di miglia a nord di Sabratha che ha fatto almeno undici vittime, tante sono le salme recuperate dalla Guardia costiera libica, che ha riportato indietro 263 persone.
Una impennata improvvisa, probabilmente favorita anche dalle buone condizioni meteo, ma non solo. Numeri ormai insoliti soprattutto negli ultimi mesi in cui in Italia gli sbarchi hanno fatto registrare una flessione dell'80 per cento.
Tra sabato e domenica le Ong ma anche le navi militari di Eunavformed sono intervenute in soccorso di diversi gommoni e anche di un barcone in legno a due piani, come non ne partivano da molti mesi, salvando 1.400 persone: circa un quarto di quante ne erano arrivate complessivamente dall'inizio dell'anno. Cinquecentotrentotto, a bordo della nave Aquarius di Sos Mediterranée, sono appena arrivate nel porto di Trapani, altre 93 sono state sbarcate ieri a Pozzallo da una nave militare, e 500 sono su una nave tedesca di Eunavformed che ha avuto assegnato Catania come porto di sbarco, 134 sono state salvate dalla Proactiva Open Arms, mentre 94 sono a bordo della Seawatch che, dopo l'ennesimo soccorso conteso con una motovedetta libica, ha avuto il permesso di recuperarle dall'acqua dove si erano gettate al grido "No Libia" vedendo arrivare la guardia costiera di Tripoli. A bordo anche una mamma con un neonato di pochi mesi.
È stata la Marina libica, poi nel pomeriggio, a dare notizia del naufragio di un gommone con il recupero di 11 salme. Ma è possibile che vi siano stati anche dei dispersi oltre ai 263 migranti salvati e riportati in Libia.
Oggi sarà un'altra giornata importante per le Ong impegnate nel Mediterraneo. È atteso infatti il verdetto della Cassazione sul sequestro della Iuventa, la nave della tedesca Jugend Rettet fermata dalla procura di Trapani nove mesi fa nell'ambito di un'altra indagine per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ormai prossima alla chiusura. I legali della Ong tedesca hanno presentato ricorso contro il sequestro ai supremi giudici ritenendo infondate le motivazioni che costringono la nave all'inattività.
09,30 - E' arrivata a Trapani la nave Aquarius di Sos Mediterranee con a bordo 537 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi dalla Ong franco-italo-tedesca al largo delle coste libiche. Tra loro, informa l'organizzazione, 85 donne, di cui 4 incinte, 3 neonati e 125 minori. In corso le operazioni di sbare
07,00 - Questa mattina arrivano al porto di Trapani più di 500 naufraghi salvati in mare nel Mediterraneo nelle ultime ore. Esattamente sono 537 persone che hanno trovato riparo a bordo della nave Aquarius, che ha recuperato per conto suo, in tre distinte operazioni di salvataggio mercoledì e venerdì, 458 persone da imbarcazioni sovraffollate e non adatte alla navigazione in mare aperto. Inoltre, sabato sera sera la nave ha accolto a bordo altre 79 persone, trasferite dalla Guardia costiera italiana.
La prima operazione di recupero ha riguardato 164 persone che mercoledì erano su un gommone sovraffollato individuato nelle acque internazionali a est di Tripoli.
Altre 222 persone sono state poi tratte in salvo dalla Aquarius da un barcone in legno sovraffollato nella mattina di ieri nelle acque internazionali a ovest di Tripoli.
Successivamente, 72 persone sono state tratte in salvo da un gommone nella stessa zona, in collaborazione con la nave Astral della Ong ProActiva e l'aereo da pattugliamento Moonbird della ong Sea Watch. E ieri sera c'è stato il trasferimento a bordo di Aquarius delle 79 persone soccorse in precedenza da una nave della Guardia costiera italiana. Un totale quindi di 537 uomini, donne e bambini è ora a bordo della Aquarius.
"Due delle barche che abbiamo soccorso nei giorni scorsi erano decisamente sovraccariche. Sulla base della nostra esperienza, in media, sui gommoni vengono spinte da 120 a 140 persone. Mercoledì c'erano 164 persone, comprese donne e bambini, stipate su un gommone inaffidabile, il che è estremamente pericoloso. Un'onda avrebbe potuto rompere il fondo di legno in qualsiasi momento e sarebbe finita ancora una volta in un'altra tragedia nel Mediterraneo", ha detto Nick Romaniuk, coordinatore dei soccorsi di Sos Mediterranèe. "Ieri mattina abbiamo trovato 222 persone stipate in un vecchio barcone da pesca in legno. Questa è stata un'operazione complessa: qualunque reazione di panico avrebbe potuto provocare il capovolgimento della barca e non avrebbe lasciato alcuna possibilità alle decine di persone all'interno del barcone. In entrambe le situazioni non ci sono stati ritardi nell'intervento né confusione nel coordinamento del salvataggio. E' solo grazie alla professionalità dei nostri team, al chiaro coordinamento dell'operazione di salvataggio da parte delle autorità competenti, nonchè alla cooperazione con altre navi delle ong, che è stata evitata la tragedia", ha aggiunto Romaniuk.
Tra i 537 sopravvissuti delle quattro operazioni di salvataggio ci sono 85 donne, di cui quattro incinte, tre neonati e 125 minori non accompagnati. Raccontano di fuggire dalla Libia a causa della crescente mancanza di sicurezza e dei maltrattamenti nei confronti dei migranti. Un gruppo di 184 eritrei era ieri sul barcone di legno. Un giovane di 22 anni ha dichiarato: "Sono stato in Libia per undici mesi. La prima volta ho pagato e sono andato in mare, ma mi hanno preso. Mi hanno chiesto soldi. Ma non ho avuto soldi dai miei genitori, non abbiamo soldi perchè nel nostro Paese le cose non vanno bene. La notte scorsa stavo dormendo, ma durante la notte sono venuti e hanno detto "fuori, fuori, alla nave piccola" e abbiamo preso la strada per il mare".
Un giovane nigeriano salvato mercoledì scorso ha riferito di come era stato precedentemente intercettato dalla Guardia costiera libica: "Ci ha inseguiti, alcuni hanno cercato di saltare fuori dalla loro imbarcazione per fuggire. Alcuni sono annegati", ha detto a un volontario di Sos Mediterranèe. "Prima quando abbiamo visto la nave di salvataggio della ong, tutti abbiamo pensato che fossero i libici. Eravamo tutti molto spaventati perchè sappiamo cosa succede dopo. Quando ho capito che stavano venendo a salvarci, mi sono detto: dopo tutti questi anni e tutte queste sofferenze, non sto tornando alle stesse sofferenze".
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