Il mastodontico programma del Movimento 5 stelle, vanto di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, «trasparente e votato su Rousseau da quasi 11 milioni di cittadini», è stato stravolto attraverso una silenziosa opera di taglia e cuci. «Ci sono state solo piccole modifiche di forma, una cosa normalissima. Nessun cambiamento di sostanza», si difende il Movimento sul Blog delle Stelle. La versione definitiva è frutto di «un' ultima revisione dedicata all' impostazione grafica», ma «i punti votati dai cittadini sono nel programma».
Eppure, è sufficiente mettere a confronto il testo del programma votato online dagli iscritti con quello definitivo, pubblicato il 21 febbraio e frutto della sintesi di un comitato di parlamentari ed esperti, perché si chiarisca come alcune posizioni, soprattutto riguardanti la politica estera e il posizionamento italiano, siano radicalmente cambiate.
Cadono gli strali lanciati contro la Nato e l' Europa, accusati nella prima versione del programma M5S di essere inefficaci, miopi, causa di instabilità. Tanto da portare a una «discordanza tra l' interesse della sicurezza nazionale italiana e le strategie messe in atto dalla Nato». E alla promessa di sottoporre «al Parlamento un' agenda per il disimpegno dell' Italia da tutte le missioni militari della Nato. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani».
Nel programma definitivo, però, tutto questo non esiste più. Al suo posto, il lavoro di cesello del comitato M5S ha preferito riconoscere che «la presenza delle basi Usa sul territorio italiano trova la sua giustificazione normativa nella bilateralizzazione dell' art. 3 del trattato Nato».
Con la stessa disinvoltura, i Cinque stelle fanno sparire le frasi in difesa dell' intervento russo in Ucraina: «La miopia della politica estera italiana, dell' Unione europea e dell' amministrazione Obama, che non ha permesso di cogliere i timori della Russia e interpretare le azioni di Mosca come volte al mantenimento della sua sfera di influenza». E si perde traccia della teoria secondo cui il «caos che regna in Libia dimostra come l' unilateralismo dell' intervento umanitario sia fallito». Nelle stesse pagine del programma definitivo, invece, si preferisce parlare della necessità di «affrontare insieme in Europa» le sfide del domani «come stati sovrani liberi e indipendenti».
Ogni posizione netta viene smussata. E così si prosegue, con i due testi sotto mano, trovando che la difesa convinta dei paesi del Medio Oriente, sconvolti «dall' interventismo occidentale», il 21 febbraio scompare, sostituita dall' accusa, a quegli stessi paesi, di avere un «sistema di governo a dir poco inadeguato agli standard universali».
Anche l' Euro non è più un nemico. Perché se prima la situazione italiana nella zona euro era «insostenibile. Siamo succubi della moneta unica», dopo l' intervento dei censori M5S si rimarca come «questo non significa abbandonare perentoriamente la moneta unica».
Oltre alla politica estera, nell' elefantiaco programma pentastellato, sono stati ritoccati anche gli altri dossier. Nel capitolo dedicato alla Difesa, ad esempio, non è mai arrivato in porto il «trasferimento di fondi dal programma F35 alla cybersecurity». E in quello dedicato alla Sicurezza l' obiettivo di accorpare le forze di polizia, guardia di finanza, carabinieri e polizia penitenziaria, si è ridotto alla necessità di maggiore coordinamento. Tutto sta nel comprendere quanto le «semplici modifiche di forma» possano incidere radicalmente nella sostanza.
PROGRAMMA M5S
LA NATO
COM’ERA – Documento del 2 febbraio Gli enormi cambiamenti [...] degli ultimi 50 anni hanno fortemente ridimensionato la validità del modello di difesa [...] portandoci a una discordanza tra l’interesse della sicurezza nazionale italiana con le strategie messe in atto dalla Nato
COM’E’- Documento del 7 marzo
[...] In conclusione si ribadisce l’esigenza di aprire un tavolo di confronto in seno alla Nato affinché il modello in vigore sia superato adeguandosi alle esigenze dei singoli Paesi alleati, anche in proporzione ai singoli contributi al budget atlantico.
2. RIPUDIO GUERRA
COM’ERA- documento del 2 febbraio
Iraq, Somalia, ex Jugoslavia, Afghanistan, Iraq bis, Libia, Ucraina, Siria. L’elenco dei Paesi distrutti dall’unilateralismo occidentale potrebbe essere più lungo [...]. È fondamentale considerare reato internazionale la guerra di aggressione [...]
COM’È – documento del 7 marzo
Ricerca del multilateralismo, delle cooperazione e del dialogo tra le popolazioni. [...] Inoltre il M5s ribadisce che le operazioni per il mantenimento della pace debbano svolgersi in stretta ottemperanza ai principi e agli scopi sanciti dalla Carta
3. MEDIO ORIENTE
COM’ERA – documento del 2 febbraio
I nostri governi hanno distrutto intere popolazioni, come quella siriana, seguendo l’interventismo occidentale della Nato. [...] I nostri governi hanno armato, finanziato e supportato i principali «bancomat» del terrorismo come Arabia Saudita, Qatar, Turchia
COM’E’ – documento del 7 marzo
Crediamo che per uscire da questa impasse l’Unione Europea dovrà rivedere seriamente la propria politica internazionale e in particolare modo i rapporti con il mondo arabo e l’Africa. La logica miope del business first sta avendo gravi effetti collaterali
4. EUROPA
COM’ERA – documento del 2 febbraio
La situazione italiana nella zona euro è insostenibile. Siamo succubi della moneta unica
COM’E’ – documento del 7 marzo
Questo non significa abbandonare perentoriamente la moneta unica.
5. RUSSIA
COM’ERA –documento del 2 febbraio
La miopia della politica estera italiana, dell’Unione europea e dell’amministrazione Obama non ha permesso di cogliere i timori della Russia e interpretare le azioni di Mosca come volte al mantenimento della sua sfera d’influenza
COM’E’ – documento del 7 marzo
Le sanzioni [...] hanno pesato sull’export italiano per 3,7 miliardi di euro [...]. Il M5S lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia e per il rilancio della cooperazione con [...] un partner strategico fondamentale