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10/04/2018 11:00:00

Erice, finale del Premio letterario nazionale “L’anfora di Calliope”

Quattro giornate dedicate alla cultura con tre presentazioni di libri e la premiazione finale per valorizzare non soltanto talenti letterari, opere e autori ma anche per promuovere la lettura, nelle scuole e tra i cittadini, con un occhio attento alle bellezze di un angolo di Sicilia – Trapani ed Erice – tra i più incantevoli della nostra Isola.

Questa la scelta che accompagna la fase finale del Premio letterario nazionale “L’anfora di Calliope” che giunge, quest’anno, alla sua quarta edizione.
Al contest letterario hanno partecipato poeti e scrittori italiani – presentando i loro testi in lingua italiana o in uno dei dialetti della Penisola – e autori stranieri, suddivisi in tre sezioni: “poesia” – a sua volta declinata in quattro sottogruppi, “Italiano”, “Dialetto”, “Metrica” e a tema “Accolgo te” – “raccolta di poesie” e “racconto”.

La manifestazione sarà presentata nel corso della conferenza stampa prevista per mercoledì 11 aprile alle 11.30 presso gli uffici del Comune di Erice a Rigaletta-Milo.

Sempre mercoledì 11 aprile si svolgerà il primo dei tre incontri con gli autori in programma: alle 9.30, nella sede dell'Istituto d’Istruzione superiore "Salvatore Calvino" di Trapani (via San Michele), Caterina Guttadauro La Brasca racconterà il suo "La voglio gassata" (Pegasus Edition 2015, collana Emotion). Con lei ci saranno la protagonista della storia, Roberta Marescalchi, Deborah Coron, scrittrice e pubblicista, Nicoletta Bellotti e Adriano Buscemi.

Docente, scrittrice, critica ed editorialista, Caterina Guttadauro La Brasca, siciliana di origine, vive da 40 anni a Bologna. Scrive e collabora con testate giornalistiche come “Fattitaliani”, “La Macina” e il parigino “La Voce”; è presidente della giuria del Premio “L’Anfora di Calliope” fin dalla sua prima edizione e giurata del “World Literary Price”, concorso letterario internazionale itinerante. Ha ricevuto la Medaglia del Presidente del Senato italiano e il Premio alla Cultura a Parigi.
Con “La voglio gassata” ha vinto il primo premio nella sezione “narrativa” della XXXI edizione del Concorso letterario “Histonium”. L’opera è stata anche presentata nel corso di una puntata della rubrica del TG1 Rai “Fa’ la cosa giusta”.

Il libro
La storia vera della bolognese Roberta Marescalchi, ammalatasi di leucemia e poi di carcinoma al seno, della sua battaglia contro la malattia e della sua capacità di non arrendersi.
“Il messaggio che il lettore riceve – afferma l’autrice – è senz’altro positivo e farcela vuol dire riaffacciarsi alla vita e voler vivere il futuro in modo rigorosamente gassato”.
Una parte dei proventi della vendita del libro viene devoluta all’A.I.L., l’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e il Mieloma.

Il calendario di incontri prosegue il giorno 12 aprile, alle 18, nella sala “Torre Arsa” Biblioteca Fardelliana di Trapani con Franco Campegiani e il suo "Ribaltamenti. Democrazia dell'archè e assolutismi della dea ragione” (David and Mattaus edizioni). La presentazione sarà introdotta dalla direttrice della Biblioteca, Margherita Giacalone. Relazionerà il professore Aldo Gerbino. Letture a cura di Deborah Coron. Conduce Giuseppe Vultaggio. Campegiani, nato a Marino (Roma), una laurea honoris causa in Filosofia conferitagli dall’Accademia internazionale “Città di Roma”, poeta e autore di saggi filosofici, ha pubblicato “La teoria autocentrica” sviluppando una rivoluzionaria interpretazione di Eraclito e dell’armonia dei contrari. Pubblicista, ha svolto un’intensa attività presso emittenti radiofoniche e testate di interesse locale, attualmente collabora con “Il Corriere di Roma”. Come animatore culturale ha promosso manifestazioni artistiche e letterarie.

Il Libro
“Il villaggio globale pone l’una accanto all’altra le culture, relativizzandole e scivolando nell'omologazione. L'occasione è propizia per andare alla ricerca di valori assoluti dentro noi stessi anziché nel mondo esteriore. A nulla servono le ideologie se non bonifichiamo noi stessi, chiedendo lumi all'individuale essenza interiore: quel pensiero che ci pensa, dal quale siamo pensati e che è il nostro stesso pensiero extracorporeo al di fuori degli schemi, ligio ai principi universali. Ecco l'unica possibile esperienza del divino. Il Grande Artefice è implicito, non esplicito, nell'opera creata. Come tale va messo direttamente in pratica nell'azione quotidiana, attivando quel dialogo con noi stessi che non è monologo, non è intimismo ma fondamento di ogni relazione autentica e base dell'intera conversazione universale. I filosofi pensano che la ragione da sola possa bastare ma, chiusa in se stessa, essa piomba in un sonno mortale. Necessario, allora, recuperare la visione mitico-sapienziale delle arcaiche, sorgive culture. E divenire adulti senza adulterarci, lasciando crescere, anziché uccidere, il bambino che è in noi”.

Il 13 aprile, a partire dalle 9.30, nell’Aula magna dell’Istituto d’Istruzione superiore "G.B. Amico" di Trapani (via Salemi), sarà la volta di Hafez Haidar e del suo "Lezioni di Pace. Il Corano, l'Islam e il terrorismo spiegati ai miei allievi” (Edizioni Imprimatur). Haidar, scrittore, critico e intellettuale libanese naturalizzato italiano, è stato candidato al premio Nobel per la pace nel 2017 e ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana; è direttore generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze e presidente di diversi comitati per i diritti umani

Il libro
In questo testo sono raccolte, in forma romanzata, una serie di lezioni tenute agli studenti per far loro conoscere la cultura araba, la vita di Maometto, la nascita del Corano, l’influenza araba sull’Occidente, la diffusione della religione islamica. L’ultima parte è dedicata al tema del terrorismo. Convinto sostenitore della cultura come “mezzo salvifico”, Haidar vuole far comprendere – ai suoi allievi prima e a ogni lettore poi – quanto il fondamentalismo islamico sia una spaventosa deviazione dell’Islam che prende vita e forza dall’ignoranza, dalla paura, dal fanatismo e dagli interessi economici e che il dialogo tra i popoli è l’unico mezzo per sconfiggerlo. Bisogna “creare un ponte culturale e cominciare a seminare qualcosa”, dice, perché le religioni sono nate per unire, non per separare e distruggere. Il testo ha vinto il premio internazionale “Comunicare l’Europa 2018”.

La Premiazione
La cerimonia di premiazione de “L’anfora di Calliope” si svolgerà il 14 aprile, alle 17, al teatro “Gebel Hamed” ad Erice vetta. Oltre agli autori premiati animeranno l’incontro, come “guest star”, Salvo Pizzurro, Tommaso Angileri, Francesco Giannola e Giuseppe Santoro. Conduce Giuseppe Vultaggio (che è anche curatore della Segreteria del Premio).
Durante la manifestazione saranno conferiti il “Premio alla Cultura” a Patrice Gaspari, direttore del magazine “La Voce” di Parigi; il premio “Arte e Spettacolo” al regista, autore e sceneggiatore Felice Maria Corticchia e il premio “La Sicilia nel mondo” al musicista Salvo Pizzurro.
Chiuderà la kermesse la conviviale “Sapori di Sicilia” che si svolgerà, a partire dalle 20, presso il ristorante “Elimo” (per info e prenotazioni 331-7774818).


I Premiati dell’edizione 2018
Nella sezione “poesia in Italiano”: Carmelo Consoli (Firenze) con “Il bianco delle case”; Giuseppa Crifasi (Palermo) con “Qualcosa di dolce”; Guido De Paolis (San Vito Romano-Roma) con “L’ultima finestra”.
Nella sezione “poesia in dialetto”: Giuseppe Caleca (Castellammare del Golfo) con “Campani e marciaperi”; Joan Josef Barcellò I Bauçà (Palma di Maiorca-Isole Baleari) “Illums all’horitzò”; Maria Teresa Merenda (Palermo) con “A vecchia casa”.
Nella sezione “poesia in metrica”: Dario Marelli (Seregno) con “Il vento dei ricordi”; Marinella Paoletti (Colli del Tronto) con “Nuda”; Milvia Di Michele (Spoltore) con “Noi siamo il mare”.
Nella sezione “Raccolta di poesie”: Aldo Gallina (Soncino-Cremona) con “Relitti di debole luce” (CTL Editore); Vania Galassi (Pisa) con "Sutra della terra" (Book Editore); Giuseppe Dicevi (Giardinello-PA) con “Poesie dal basso”.
Nella sezione poesia sul tema “Accolgo te” i premiati sono: Caterina Famularo (Lampedusa) con “E- ero un nome-“; Santi Cardella (Palermo) con “La mia luce”; Antonella Proietti (Roma) con “Il regalo della povertà”.
Nella sezione “Racconto” sono state premiate Anna Avitabile (Napoli) con “Rughe parlanti”; Grazia Marchesini (Foligno) con “Lo Stradone” e Lina Giuffrida (Catania) con “Il trionfo dell’ipocrisia, seconde a pari merito, e Lorena Lusetti (Bologna) con “Nemesi”.

La giuria
La Giuria de “L’anfora di Calliope” è presieduta da Caterina Guttadauro La Brasca. Presidente onorario è Hafez Haidar. Ne fanno parte Anna Burdua (scrittrice e saggista), Franco Campegiani, Paolo Buzzacconi (poeta), Deborah Coron, Alberto Criscenti (poeta), Luciano Gentiletti (poeta), Giuseppe Gerbino (poeta e studioso della lingua siciliana), Andrea Giostra (Art manager, psicologo e criminologo), Elena Malta (poetessa e scrittrice).

I Premi
Tutti i premiati riceveranno un Diploma personalizzato. Ai primi classificati di ogni sezione, oltre alla motivazione della giuria, sarà consegnata “L’anfora di Calliope”; ai secondi e ai terzi classificati di ciascuna sezione saranno donati piatti in ceramica, decorati e personalizzati, realizzati da rinomati maestri artigiani locali e targhe.
Il Comune di Erice offrirà, ad uno dei primi classificati, il cui nominativo sarà reso noto nel corso della cerimonia di premiazione, un soggiorno per quattro persone (solo alloggio) nella foresteria della Vetta.
I testi premiati saranno inseriti, come nelle precedenti edizioni, in una antologia la cui realizzazione sarà curata dagli organizzatori de “L’anfora di Calliope”.



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