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27/03/2018 06:00:00

Comune di Trapani, i soldi spariti delle tasse. L'inchiesta si allarga, indagini in corso

Sono spariti i soldi delle tasse pagate dai trapanesi: due milioni di euro. Della vicenda, che riguarda anche altri Comuni siciliani e della provincia di Trapani, ci siamo occupati nei giorni scorsi.

Ma adesso ci sono novità: innanzitutto nei giorni scorsi c'è stato un sequestro di carte e documenti al Comune di Trapani, settore Finanze. Il sequestro, però, dicono fonti interne al Comune, è stato fatto dalla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia.

Il fatto che la Dia si interessi di questa vicenda ha fatto suonare più di un campanello d'allarme, vuoi per clamorosi sviluppi che ci potrebbero essere nell'inchiesta, vuoi perchè addirittura la visita della Dia sembra a molti l'anticamera di qualcosa di grosso che potrebbe accadere nei prossimi giorni: ovvero la richiesta di un'ispezione da parte del Ministero dell'Interno, e l'avvio dello scioglimento del Comune per mafia, come avvenuto lo scorso anno a Castelvetrano. Il che rimanderebbe di due anni le elezioni.

Fonti ministeriali, però, consultate da Tp24.it, dicono che al momento si tratta di un'ipotesi molto remota, anche perchè Trapani è amministrata da un commissario che è proprio un ex magistrato, Francesco Messineo.

Una certa apprensione serpeggia invece tra i corridoi del Comune, perchè tutti i nodi vengono al pettine e la Procura della Corte dei Conti potrebbe portare avanti un giudizio di responsabilità nei confronti di dirigenti e amministratori del Comune che dovevano vigiliare sull'azione della società che riscuoteva i tributi e non lo hanno fatto.

Ma cosa è successo esattamente? Si tratta di un'inchiesta che riguarda incassi sui tributi versati e non corrisposti al Comune. Si tratta di incassi per un totale di 1.900.000 euro. Questi soldi sono spariti. L'anno cruciale è il 2009.

Ai tempi Sindaco del Comune di Trapani era Mimmo Fazio, che fu tra i primi a denunciare la mancanza. La patata bollente passò poi al suo successore, Vito Damiano: "Ricordo perfettamente - dice alla nostra redazione - che ci fu anche un'interrogazione su quella vicenda, e che in pratica si trattava di una truffa subita dal Comune, perchè i soldi incassati dalla società per conto del Comune di Trapani, poi non erano stati mai versati".

Di quale società si tratta? Si tratta della società San Giorgio, che aveva vinto un'apposita gara indetta dal Comune di Trapani. In base alla convenzione con il Comune avrebbe dovuto girare nelle casse comunali i soldi incassati. Alla San Giorgio è poi subentrata la società Tributi Italia, proprio perché il Comune ha rescisso il contratto con la San Giorgio, con una causa che è ancora in fase di definizione.

"Quando arrivai io - continua l'ex Sindaco Vito Damiano - decisi, per contenere i costi, di fare incassare direttamente dal Comune i soldi delle tasse".  Ma come si arriva a 1.900.000 euro di ammanco? "Per anni si è fatto tutto all'oscuro dell'ente - raccontano alcuni dipendenti del Comune di Trapani a Tp24.it - e non sono state poste in essere le azioni legali per il recupero delle somme". Ecco perché adesso la Corte dei Conti agisce per il giudizio di responsabilità: una tempestiva azione del Comune, da parte di chi doveva vigilare, avrebbe di molto limitato, se non evitato, il danno. 

In Italia sono tantissimi i Comuni truffati dalla società San Giorgio - Tributi Italia. Nella triste classifica il Comune di Trapani è al secondo posto. Molti comuni truffati sono nel Lazio. Una recente sentenza della Corte dei Conti del Lazio, nel Maggio 2017, descrive bene la situazione:  "Il dominus della compagine societaria (tal Saggese Giuseppe) ha compiuto gravi atti distrattivi a danno degli enti locali" e ancora si parla di "truffaldine attività di prelievo di somme dalla cassa di Tributi Italia da parte del sig. Saggese che avrebbero condotto alla insolvenza della società ed in base alle quali è stato istaurato a carico di questi nella sede competente il procedimento penale". Giuseppe Saggese, che è stato anche arrestato nel 2012, in una nota inviata alla nostra redazione, fa sapere comuque "di essere stato assolto". 



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