Poco meno di settanta giorni e la città di Trapani sarà chiamata ad eleggere sindaco e consiglieri comunali.
Sono pronti a governare la città i grillini del Movimento Cinque Stelle, degli avversari politici dicono che sono “i riciclati dei vecchi partiti, sonoramente bocciati alle nazionali, che cercano di rifarsi la verginità sventolando ipocritamente il vessillo del civismo, scoperto o rispolverato per l'occasione. Se veramente tali candidati cercano consensi genuini, anche bipartisan, facciano piuttosto come noi presentando una sola lista con scelte programmatiche ben ferme, non ambigue”.
Stanno per allestire i gruppi di lavoro per perfezionare il progetto di governo della città: “ Esortiamo gli elettori ed i papabili candidati a non riporre la loro fiducia nei soliti volti noti, espressione di un sistema di malversazioni, incompetenza, corruzione”.
Nel frattempo all'hotel Crystal si è svolta una riunione tra esponenti dei vari movimenti civici, due solamente gli esclusi: Enzo Abbruscato e Giacomo Tranchida.
Abbruscato di “Trapani con Coerenza” ha manifestato il suo disappunto per la vicenda: “Prendo atto che, evidentemente, l’ appello che il sottoscritto, ben 2 mesi fa, aveva fatto circa un confronto che potesse portare alle Primarie delle Idee, non è stato condiviso. Ma, se a questo si aggiunge anche il mancato invito a “Cambiamenti per Trapani che vogliamo”, associazione di riferimento di Giacomo Tranchida, temo che si stia verificando ciò che avrei voluto evitare per Trapani e i Cittadini: ancora una volta, forse non si pensa ad un progetto per Trapani rispetto ad un’agenda politica che fornisca risposte e soluzioni per una Città che sta raschiando il fondo ma, piuttosto, suppongo l’intento del tavolo, abbia pensato ad aggregare persone e movimenti secondo manovre ad escludendum, in una contrapposizione fine a se stessa.
Ribadisco ancora che lo strumento delle primarie - rendendo protagonista il Cittadino - avrebbe potuto rappresentare il metodo per giungere ad una sintesi realmente condivisa”.
Abbruscato è pronto a scendere in campo accanto a Giacomo Tranchida.
E ieri sera, in via Marconi, a Trapani il comitato di Tranchida era affollato di tanti amici, circa trecento persone, tanti i volti noti dalla sindaca di Erice, Daniela Toscano, a Valentia Colli dell'UDI, a Dario Safina, lo stesso Abbruscato, Angelo Catalano, Gianni Mauro. Tranchida è candidato: “Il punto non è se c'è Tranchida o meno, il punto è se ci sono i trapanesi. Io non avevo in testa di candidarmi sindaco di Trapani, avevo chiesto di accelerare. In questi giorni c'è stato un incontro al Crystal, qualcuno ha ipotizzato una coalizione larga da destra a sinistra. Se il ragionamento è quello di fare un progetto serio per la città io ci posso mettere la faccia, se il progetto, invece, è quello di alzare i muri contro taluni soggetti allora non ci sto. Il manifesto è un appello alle primarie cittadine, dove sta scritto che deve nascere il nome del sindaco da una segreteria di partito? Dove sta scritto che deve nascere dentro la hall di un hotel?”. Tranchida invita tutti i cittadini trapanesi, residenti e con tessera elettorale, a partecipare alle primarie da svolgersi il 15 aprile. Saranno i cittadini, i giovani e le associazione a scrivere il programma di governo della città: “La politica deve servire le città, al servizio. La politica non serve a prendersi i voti e poi chi si è visto si è visto. E' tempo di cambia-menti. Se trapani è ammalata ha bisogno di tante persone che indossino un solo camice con un unico colore”.
Giacomo Tranchida ha già una lista pronta “ Per Trapani Cambia-Menti”; si porta avanti in caso di vittoria o di sconfitta delle primarie: “Se perdo le primarie quanti sono stati con me in lista sosterranno il candidato che le primarie le avrà vinte. Se le primarie le vinciamo noi credo che anche gli altri dovrebbero fare lo stesso”.
Ammesse a partecipare alle primarie solamente le liste civiche: “ Oggi la squadra è la città di Trapani. Allarghiamo il fronte alle associazioni, bisogna coinvolgere la cittadinanza. Cambia-menti vuole che le liste siano fatte da persone vere e non da due o tre cavalli da corsa e poi da riempilista”.
Ritira la sua candidatura Enzo Abbruscato: “Io non posso andare contro Giacomo Tranchida, io sosterrò Tranchida e metto a disposizione la mia lista”.
Poi una sterzata verso il partito di origine, il PD: “Per anni ho chiesto le primarie non me le hanno mai fatte fare. Per me esserci è un dovere, Trapani ne ha bisogno”.
A dialogare con Tranchida pure Giuseppe Guaiana e Peppe La Porta, i due si sono smarcati delle loro sigle di provenienza e si dicono al servizio della città, seguendo un civismo che non porti bandiere partitiche.
Polemico su quanto sta accadendo a Trapani è Nino Oddo, segretario regionale del PSI: “Quasi del tutto sopite le passioni ideologiche, inesistenti i progetti di lungo respiro per il territorio , oggi la politica si e' ridotta ad una affannosa ricerca di collocazione da parte degli addetti ai lavori sul carro del possibile vincitore del momento.E' un morbo che colpisce indiscriminatamente tutto l' arco politico ed i socialisti ovviamente non ne sono immuni”.
Il post di Oddo arriva in seguito alle dimissioni dal PSI di Massimo Zaccarini, Alberto Mazzeo e Domenico Ferrante che sono state motivate in un comunicato stampa: “Le ragioni della scelta vanno ricercate nel venir meno delle condizioni minime per proseguire serenamente il rapporto politico nella costruzione di un progetto per Trapani. È del tutto evidente che Trapani con i suoi enormi e inascoltati problemi richiede una terapia d’urto immediata e senza riserve; vanno utilizzate tutte le migliori forze in grado di raccogliere l’urlo di dolore di un’economia morente e di una città allo sbando”. Poi l'ammiccamento dei tre, ex, socialisti: “Un progetto civico che abbia la capacità di raccogliere il consenso dei cittadini senza gelosie e senza posizionamenti preventivi è l’unica strada percorribile per dare a Trapani un governo in grado di affrontare, da subito, l’emergenza”.
I tre hanno partecipato ad una riunione voluta da Piero Savona ma pare, però, puntino su Giacomo Tranchida, visto già come vincitore delle prossime amministrative. Duro il commento di Oddo: “I mercenari cambiano padrone senza particolari reticenze. Gli ipocriti tentano di darsi un contegno per dare dignità a interessi di bassa cucina.I cretini si illudono di potere influenzare i nuovi
Padroni. Tutti sgomitano affannosamente per salire sul carro del possibile vincitore. Qui da noi e' ottimo il cibo, belli i monumenti, splendido il clima, sul resto lasciamo stare”. Ieri pomeriggio si è tenuto un vertice del PSI e si è determinata la volontà per Trapani di aderire ad un'ampia coalizione: “Nessun candidato da importte e nessun veto da porre”. In seno alla direzione sono state respinte le dimissioni di Zaccarini.
Insomma i primi malumori a Trapani si fanno sentire, Piero Savona non ha mai fatto mistero di volersi ricandidare per proseguire il progetto interrotto un anno fa.
A lamentare il metodo con cui il Partito Democratico si muove a Trapani è Sabrina Giudici, dirigente dem. Per la Giudici il metodo Savona, che si muove da solo incontrando i vari movimenti civici, non può essere condiviso: “Il Pd non può essere un partito gestito secondo interessi personali e in maniera individualistica, ma secondo regole che lo identifichino e lo definiscano come una realtà politica
che opera in maniera compatta, a sintesi di tutte le espressioni di cui si avvale e capace di portare risultati alla comunità. La disaffezione ai partiti comincia proprio da certi atteggiamenti oligarchici che suscitano il malcontento degli elettori e di chi ne fa anche parte che, di conseguenza, diventano cavallo di battaglia di certe, disorganizzate, rappresentanze politiche. Sono questi i motivi che possono far allontanare chi, come me, è sempre stata impegnata attivamente nella politica territoriale del Pd e ne promuove le linee programmatiche”.
La dirigente poi si sofferma sulla mancata convocazione del coordinamento cittadino da oltre un anno ed esorta il segretario, Francesco Brillante, a ridare orgoglio al partito.
Non va meglio nel PD di Paceco, dove la candidatura di Filiberto Reina ha creato dissapori tanto da minacciare l'espulsione dello stesso dal Partito. La segretaria comunale, Vitalba Ranno, ha redatto un comunicato con il quale indica il percorso:
“Nell'ultima riunione di coalizione il consigliere Reina ha fatto riportare la sua autocandidatura al di fuori del percorso democratico che il circolo del PD di Paceco aveva scelto. Ritenendo assolutamente inaccettabile una proposizione di tal guisa, si invita il consigliere a fare un immediato passo indietro; in caso contrario si procederà all'inevitabile deferimento agli organi statutari competenti”. Il nome di Reina è stato messo in contrapposizione a quello di Stefano Ruggirello non considerato cittadino di Paceco, quindi non conoscitore dei problemi della città.
I Cinque Stelle dettano la loro linea, al momento il candidato è Aldo Grammatico.
Il Partito Democratico implode ovunque. Sui territori è sempre guerra per la leadership e per piazzare i propri fedelissimi, piuttosto che guardare a capacacità e meritocrazia.
Ad Erice è stata eletta segretaria dei Giovani Democratici Simona Mannina, consigliera comunale e in contrasto sia con la sindaca Daniela Toscano che con Giacomo Tranchida. La Mannina è area Baldo Gucciardi, appena eletta ha pensato bene di scagliarsi contro la segreteria di Erice, il cui segretario è Gianrosario Simonte. La Mannina è spalleggiata da un'altro gucciardiano, Marco Campagna che è anche segretario provinciale del PD. Tutti insieme mirano a far dimettere Simonte, una regia chiara. Lo stesso Simonte ha parlato di un congresso pizziata , con tesseramento ad hoc: “In tal senso ho chiesto ufficialmente e urgentemente copia dei verbali e l’elenco dei tesserati al fine di constatarne la regolarità ed eventualmente interessare la Commissione di Garanzia. E’ evidente che è un bassa operazione per colpire l’Amministrazione ericina, ma soprattutto Giacomo Tranchida da sempre colpevolizzato di avere “tranchidizzato” il Pd di Erice, senza mai ricordare che il “mio” Circolo, in totale e assoluta autonomia anche scontrandosi con lo stesso, è uno dei pochi che ha fatto celebrare regolari Primarie aperte per la scelta del candidato Sindaco”.
A rispondere a Simonte è Campagna che indica l'incompatibilità del segretario ericino con la carica di assessore. Campagna non lascia più nulla al caso, la regia di Gucciardi mira a delegittimare Simonte e a portarlo a spontanee dimissioni. A far capire che ci sia Gucciardi dietro questa tensione è l'accoppiata Simona Mannina con Valentina Villabuona (altra fedelissima di Gucciardi): chiedono la reggenza del partito”.