Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, negli interrogatori di garanzia davanti al gip, quasi tutti gli arrestati (dodici) nell’operazione antimafia “Pionica”.
Il blitz dei carabinieri di Trapani e della Dia è di martedì scorso. Tra i pochissimi che hanno scelto di parlare c’è stato il vitese Melchiorre Leone, 59 anni, agronomo.
La maggior parte degli arrestati sono comparsi, al fianco dei loro legali, davanti al gip che su richiesta della Dda di Palermo ha firmato le misure cautelari, Guglielmo Nicastro. Tre, invece, attualmente reclusi nel carcere di Trapani, su delega di Nicastro, davanti al gip trapanese Antonio Cavasino. Questi ultimi sono stati i vitesi Vito Gucciardi, di 58 anni, Salvatore Crimi, di 59, e Gaspare Salvatore Gucciardi, di 56, assistiti rispettivamente dagli avvocati Carlo Ferracane, Giuseppe De Luca e Vito Galluffo. Nell’operazione “Pionica” (dal nome di una contrada di Santa Ninfa dove c’è un’azienda di 60 ettari comprata a un’asta giudiziaria e poi rivenduta a prezzo maggiorato) sono rimasti, inoltre, coinvolti il presunti capomafia di Salemi Michele Gucciardi, 64 anni, al quale l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere (è stato condannato a 17 anni, in primo grado, nell’ambito del processo “Ermes”), Giuseppe Bellitti, 48 anni, anche lui di Salemi, Girolamo Scandariato, 50 anni, di Calatafimi, gli alcamesi Vito e Roberto Nicastri, di 62 e 55 anni, e i palermitani Ciro Gino Ficarotta, 68 anni, Leonardo Ficarotta, 37 anni, e Paolo Vivirito, 39 anni. Legale di Michele Gucciardi è l’alcamese Giuseppe Benenati, mentre ad assistere i Nicastri sono gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Pasquale Perricone. Esaurita, intanto, la fase degli interrogatori di garanzia, diversi difensori starebbero preparando ricorsi al Tribunale della libertà per l’annullamento delle misure cautelari.