Sono spariti un milione e mezzo di euro destinati all’aeroporto di Trapani Birgi. Dei 2 milioni e mezzo che erano stati destinati all’ex Provincia di Trapani ne è rimasto solo uno. E servirà a poco se l’intenzione era quella di muoversi per cercare altri operatori o contrattare direttamente con Ryanair per alcuni voli in più e dell’ultim’ora per la prossima estate.
Sono i soldi che erano destinati al territorio come risarcimento per i danni causati dalla chiusura dello scalo Vincenzo Florio durante le operazioni militari in Libia. Soldi che erano stati girati all’ex Provincia che per diverse volte aveva chiesto pareri alla Regione sul loro utilizzo. Ma alla fine quella somma è dovuta tornare indietro. Nei giorni scorsi c’è stata una riunione in Regione in cui si doveva capire se la Regione avrebbe “restituito” al Libero Consorzio Comunale di Trapani (l’ex Provincia) i 2 milioni e mezzo di euro (per la precisione 2.580.660), parte residuale del ristoro che era stato fornito per i danni subiti dal territorio nel 2011, e se effettivamente questa somma potrà essere destinata a sostenere finanziariamente la programmazione estiva cosiddetta Summer dei voli da e per l’aeroporto Vincenzo Florio. Le notizie trapelate inizialmente erano positive, poi questo storno.
Il commissario dell’ex Provincia, Raimondo Cerami è stato a Palermo presso gli Assessorati Regionali di riferimento (Autonomie Locali, Turismo, Economia) per la riassegnazione delle somme e per aver spiegato come bisogna fare per il loro legittimo utilizzo. La soluzione era che la Regione passi i soldi alla Provincia, che li passa poi al Distretto turistico della Sicilia occidentale, di cui è presidente il sindaco di Favignana Peppe Pagoto. Ma adesso si è scoperto che sono rimasti solo un milione di euro. Come mai?
“Siamo di fronte a un vero e proprio furto ai danni del territorio condito da una totale mancanza di rispetto per la popolazione provinciale che, ancora una volta, si ritrova mortificata e schiacciata”, dicono dal Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell’aeroporto. Una circostanza che se dovesse essere confermata avrebbe dell’incredibile.
“Come Comitato abbiamo appreso questa incredibile notizia soltanto oggi, dal telegiornale locale, e non abbiamo idea di come questo sia successo, visto che nessuno si è degnato in questi giorni di rendere edotto il territorio. Ciò che di sicuro sappiamo è che il Commissario Cerami, che pur poteva disporre dei soldi autonomamente, ha chiesto 3 volte al Governo Crocetta e 1 volta a quello Musumeci (a dicembre 2017) come impiegare quei soldi. Quello che sappiamo è che la Regione non ha mai risposto. Quello che sappiamo è che i soldi sono ritornati alla regione il 28/02/2018. Quello che sappiamo è che a distanza di una settimana dallo storno dei soldi, 1.500.000 euro non sono più disponibili”, continua in una nota il Comitato.
Intanto il Movimento 5 Stelle punta i fari sulle eventuali anomalie nella gestione dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto i Trapani Birgi. Il gruppo all’Ars ha presentato una interrogazione e una mozione che impegnano “il Governo a risanare o salvare la società che versa in una gravissima crisi”. I 5 Stelle hanno pubblicato i due documenti “ risultato di sei mesi di intenso lavoro con il meetup di Trapani-Erice e con i portavoce del Movimento 5 Stelle all'Assemblea regionale siciliana Palmeri e Tancredi”, ha detto il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo.” Le nostre denunce per il passato e le critiche per le modalità approssimative con le quali ancora oggi è gestita la crisi dell'aeroporto, rappresentano il punto fermo dal quale partire per superare le difficoltà e programmare un futuro più roseo in termini di sviluppo". Santangelo ha proseguito avvertendo: "Divulgheremo al massimo ogni atto pubblicabile in risposta a chi, dopo le consuete passerelle, ci ha tacciato opportunisticamente di populismo, ma soprattutto per favorire l'accesso agli atti ufficiali da parte dei cittadini che abbiano voglia informarsi per non continuare a subire le conseguenze delle disinformazione per quanto viene spesso nascosto, malcelato e mistificato dalle bugie dei soliti politicanti".
Gli Avvocati Vincenzo Maltese e Filippo Spanò, rispettivamente presidente e vice presidente dell'Associazione “Osservatorio per la legalità e per i diritti violati”, avendo appreso del parziale riutilizzo solo di 1 milione di euro dei complessivi € 2.580.660,00 che erano stati destinati al territorio per le attività di promozione turistica, hanno inviato una istanza di accesso agli atti ai sensi della recente legge sul procedimento e la trasparenza amministrativa, affinchè si possa far luce su quanto riportato dai media locali. In particolare, secondo i due legali, non è ben chiaro il motivo di tale parziale restituzione delle somme nè dove sia stata destinata la restante somma di 1 milione e mezzo di euro;
Per quanto premesso, con l'istanza di accesso agli atti si è chiesto di conoscere i motivi del parziale riutilizzo o restituzione di una parte somme che erano stati assegnati al territorio a fronte dei danni causati dal blocco dei voli per la guerra in Libia nel 2011 e di conoscere il motivo per cui gli Uffici Regionali preposti pare non abbiano dato riscontro alle note di chiarimento inviate dal Libero Consorzio comunale (ex provincia) circa l'assegnazione delle menzionate somme;
Adesso i destinatari avranno giorni 30 per rispondere ai due legali, laddove in difetto, saranno valutate tutte le conseguenti azioni dinanzi le sedi preposte.
Ennesima riunione intanto dei sindaci dei Comuni trapanesi che attualmente contribuiscono al co-marketing. In una nota dicono di aver “registrato l'impegno della Regione e dell'Airgest nel cercare di trovare ogni soluzione utile per "salvare" la stagione turistica e definire il nuovo bando di gara, hanno rappresentato la necessità di definire un percorso urgente che possa dare risposte concrete al territorio”.
Parlano di “straordinaria campagna per rilanciare il turismo del territorio con la partecipazione di ciascun Comune”. Nel frattempo Ryanair ha annunciato nuove rotte dagli altri aeroporti siciliani, Palermo e Catania, già per la stagione invernale.