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07/03/2018 13:00:00

Mattarella sarà capace?

 di Leonardo Agate
Mettetevi davanti il grafico dei risultati elettorali del 2013 e raffrontatelo con quello di oggi. Vi consiglio cartine colorate; i risultati vi appariranno più evidenti.
Nel 2013 notate un Paese con due predominanti colori, sparsi a macchia di leopardo, dal Nord al Sud. I due colori predominanti erano il rosso del centro – sinistra e l’azzurro del centro – destra. Se guardate la cartina delle avvenute elezioni del 2018, i colori predominanti cambiano: sono l’azzurro del centro – destra e il giallo dei 5S; solo sparute macchie di rosso del centro – sinistra.


Il Paese che esce da questa consultazione elettorale è nuovo, sulla carta. Nei fatti, per dare un giudizio, bisognerà aspettare qualche tempo, dopo le consultazioni quirinalizie e l’incarico a qualcuno di formare il nuovo governo.
Mattarella ha un compito difficile da svolgere; non per nulla è capo dello Stato. Se sarà in grado di svolgerlo con la dovuta capacità, non saprei. E’ persona intelligente, ma non ha mai dato segni di eccessiva determinazione. Destinato da giovane a una carriera di professore universitario; spinto sulla scena politica, per il nome che portava, dopo la tragica fine del fratello Piersanti; cauto nelle dichiarazioni, con l’unica visione di un mondo che si può migliorare ma non stravolgere, ebbe accesso alla Corte Costituzione, come componente. Di diritto ne capisce; non sappiamo se lo sappia del tutto usare per il bene pubblico. Nello svolgimento del suo mandato, non ha dato in escandescenze né ha emesso dichiarazioni laceranti qualsiasi cosa sia capitato, nella nostra nazione o all’estero. Un errore, però, lo ha fatto, e pure grave. Quando gli è pervenuta questa porca legge elettorale, che porta il nome di Rosatellum, lui che di diritto se ne intende, avrebbe dovuto rimandarla alle Camere con un messaggio. Nel messaggio avrebbe dovuto dire: “Ripensateci; questa proposta complica, piuttosto che risolvere”. Invece ricevette la legge, ristette muto e la promulgò.
Ora si trova di fronte a un altro passo importante, che può fare andando da un lato o dall’altro. Dove lo dirigerà?
Poiché non sono Mattarella, non posso saperlo, ma il bivio che ha davanti è questo: l’incarico dovrà darlo al partito che, da solo, ha il maggior consenso, o alla coalizione di centro - destra che, sommando i voti di tutti gli alleati, ha più voti? La Carta costituzionale non dà indicazioni al riguardo. Tutto dipenderà dal sentire del Presidente. Naturalmente lui, prima di decidere, ascolterà i desiderata di tutti i partiti rappresentati in Parlamento. Chi la vorrà cotta e chi cruda, e pure chi la vorrà così così. Come ascoltatore, Mattarella è l’ideale. Non ti interrompe mai, qualunque cosa tu dica. Ma come decisore avrà la capacità di saper decidere bene?