"Sconsigliai di nominare Silvana Saguto alla guida della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo". Lo dice l'ex presidente del Tribunale di Marsala, Gioacchino Natoli, nel processo che si tiene a Caltanissetta proprio contro la Saguto e la sua cattiva gestione dei beni sequestrati.
Con lei ci sono altri 14 imputati, a giudizio per aver messo in piedi un sistema fatto di soldi e scambio di favori.
«Sapevo delle tante lamentele che c’erano su di lei. Sconsigliai a Leonardo Guarnotta, all’epoca presidente del Tribunale di Palermo, di nominare Silvana Saguto alla guida della sezione Misure di Prevenzione», ha detto Gioacchino Natoli, nell’udienza svoltasi ieri nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta. «Era solita iniziare le udienze alle 11 e a mezzogiorno, creando molti disagi».
Più gravi le accuse di un altro magistrato, Claudia Rosini, che ha lavorato in quella sezione: "C’era una concentrazione di incarichi a pochi amministratori giudiziari. Facevo delle rimostranze in ordine alle nomine e ai criteri seguiti, ma nessuno riteneva di dover prendere posizione".
E sui rapporti fra la Saguto e l’avvocato Cappellano Seminara, ha detto: «Erano strettissimi. Si vedevano quasi tutti i giorni, era un rapporto quotidiano».Il giudice Rosini, durante la sua deposizione, ha sottolineato che si sentiva isolata all’interno della sezione.
Poi hanno parlato due impiegati della catena di negozi «Bagagli», il cui gruppo è finito sotto l’amministrazione giudiziaria di Walter Virga, uomo della Saguto. I due impiegati, una addetta alla contabilità e l’altro al magazzino, hanno affermato che i collaboratori di Virga, chiamati a gestire i vari punti vendita, avrebbero depositato documenti giustificativi di spese per cene a base di ostriche, ricariche telefoniche, viaggi. Inoltre, durante l’amministrazione di Virga sarebbero mancati 240 paia di scarpe e circa 30 mila euro.