Politiche 2018, Pugliesi: "Eliminiamo gli studi di settore. Rilanciamo il commercio"
L'avvocato Tiziana Pugliesi, candidata alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Trapani per il centro destra, richiama l'attenzione e pone al centro della sua azione politica alcune questioni fondamentali per l'economia del nostro Paese: la ripresa del commercio, l'eliminazione degli studi di settore e l'introduzione di un adempimento fiscale unico.
«L'obiettivo che ci prefiggiamo e su questo il mio impegno sarà massimo – afferma l'avvocato Pugliesi –, è quello di eliminare tutto ciò che rende complicata la vita degli imprenditori, delle piccole e medie imprese, e dei cittadini. Gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti hanno bisogno di lavorare e di creare economia, e non di passare giornate intere ad ottemperare a tutte le richieste della pubblica amministrazione, anche a quelle più astruse».
L'avvocato Pugliesi aggiunge «È necessario procedere, senza tanti giri di parole, all'eliminazione degli studi di settore. Con questo sistema basato su ricavi presunti delle imprese, dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, si costringe chi ha guadagnato meno della stima a pagare le imposte come se avesse guadagnato la cifra predeterminata dall'alto dalla Pubblica amministrazione. È chiaro che un sistema del genere, oltre a non essere né equo né progressivo, colpisce ingiustificatamente chi ha guadagnato di meno, ma è comunque costretto a pagare sulla base di una stima presunta. Questo meccanismo deve essere eliminato per non strangolare chi produce reddito e benessere».
«Ridurre gli adempimenti al minimo – prosegue l'avvocato Pugliesi – non è pura utopia, ma si può realizzare. Occorre soltanto la volontà di farlo, e il centro destra è fermamente intenzionato a rendere il nostro sistema fiscale più snello, semplice e veloce. Le imposte, per funzionare, devono essere eque e non eccessive, ed intervenendo in tal senso il nostro sistema recupererà produttività e diminuirà l'evasione fiscale. Gli adempimenti saranno ridotti al minimo, anche provvedendo ad accorparli in autocertificazioni, e l'introduzione dell'adempimento fiscale unico libererà le nostre imprese da un numero di adempimenti inauditi. Con quasi 700 scadenze annuali che si traducono in 285 ore di lavoro per adempierli mi chiedo, ma dove dobbiamo andare? E allora la risposta è una sola: quella di dare un taglio deciso a questo sistema farraginoso e ammazza imprese».
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