Lo "scorrimento veloce" Marsala-Birgi, una strada "truccata" e poco sicura sin dall'inizio
La sicurezza è la prima caratteristica che dovrebbe avere una strada pubblica. Un’attenzione particolare, poi, dovrebbe essere prestata quando una strada nasce con la denominazione “scorrimento veloce”, con l’obiettivo di essere, appunto, un veloce e sicuro collegamento tra la quinta città della Sicilia, Marsala, e l’aeroporto di Birgi. Questa strada, addirittura, quando inizieranno, e se un giorno, forse, finiranno, i lavori della bretella autostradale, congiungerà direttamente l’aeroporto con l’autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo.
Tutto questo in genere vale per un Paese normale e civile, ma non per il nostro. Abbiamo raccontato centinaia di volte dei tanti problemi di questo nastro d’asfalto, che è nato male, sin dall’inizio,dalle sue fondamenta e sin dalla gara d’appalto che poi ne affidò i lavori all’impresa.
LA STORIA - Siamo nella seconda metà degli anni ‘80 e all'epoca erano stati sbloccati 120 miliardi di vecchie lire per lo sviluppo delle Regioni del Mezzogiorno, solo che quella volta rispetto ad altri investimenti per opere pubbliche eseguite da imprese del nord che venivano a fare il bello e cattivo tempo al sud, questo enorme flusso di denaro venne affidato alle Regioni del meridione che diventavano, così, protagoniste del loro sviluppo.
LA GARA TRUCCATA - La maggior parte di quei quattrini, purtroppo, finirono per essere affidati a imprese, se non direttamente mafiose, vicine ai boss. E’ così fu anche per l’appalto dello scorrimento veloce Marsala-Birgi, la cui prima gara d’appalto, dopo la denuncia dell’imprenditore Andrea Bulgarella, - come racconta nel suo libro-denuncia (La Partita Truccata), scritto assieme a Giacomo Di Girolamo - venne subito stoppata dall’allora Prefetto di Trapani Gianfranco Vitocolonna. In una riunione in prefettura Vitocolonna cacciò dal suo ufficio le tre cariche politiche più importanti della città di Marsala: il sindaco, il senatore e il deputato. Un Triumvirato tutto socialista. La gara era truccata e il prefetto la annullò.
Purtroppo, anche la gara successiva fu truccata e decisa da un accordo politico-mafioso, ma a quel punto Vitocolonna non era più il Prefetto di Trapani e l’appalto venne affidato ad uno degli imprenditori siciliani tra i più rampanti dell’epoca, l’agrigentino Filippo Salomone, il quale anni dopo, sotto indagine giudiziaria, disse che era un fatto normale e un "passaggio obbligato" pagare i politici per accaparrarsi gli appalti.
Sulla costruzione dello scorrimento veloce Marsala-Birgi e sui tanti soldi pubblici destinati alla sua realizzazione, si concentrarono gli interessi di Cosa nostra e dei politici dell’epoca che, secondo le dichiarazioni di Angelo Siino, si accordarono per stabilire chi doveva realizzarlo. Questa è la vicenda che sta alla base della costruzione di questa strada, inaugurata 22 anni fa e da allora mai realmente sicura.
LO STATO ATTUALE E IL VIDEO - Ma vediamo la situazione oggi. Nei gironi scorsi il consigliere comunale di Marsala, Calogero Ferreri ha presentato una interrogazione con la quale ha chiesto all’amministrazione e al sindaco Alberto Di Girolamodi intervenire al più presto con delle opere di manutenzione straordinaria, considerando che da più di un anno gli impianti di pubblica illuminazione della galleria corta e degli svincoli risultano spenti e che ai bordi della carreggiata, i guardrail e la segnaletica stradale sono coperti da erbacce e alberi cresciuti all’interno delle banchine che ostacolano anche la visibilità dei cartelli stradali.
Ferreri ha chiesto all’Amministrazione Comunale il ripristino immediato della pubblica illuminazione e la manutenzione straordinaria del verde pubblico, interventi che sono di competenza del Comune di Marsala.
La domanda che costantemente i cittadini di questa provincia si pongono ogni volta che attraversano quella strada è una sola: ma è davvero sicura?
I tanti problemi che hanno causato tante chiusure per interventi di messa in sicurezza, non sono mai stati realmente risolti e lo testimonia il primo cartello che troviamo dopo una cinquantina di metri subito dopo l’ingresso dalla via Salemi. Un cartello di pericolo con l’invito a moderare la velocità. La folta vegetazione ai lati della carreggiata conferma quanto denunciato dal consigliere Ferreri.
Le erbacce coprono guardrail e molti segnali stradali, l’asfalto continua ad essere ricco di buche e avvallamenti, e in certe altre zone con dei rattoppi. Si creano così delle disomogeneità che causano dei ristagni d’acqua sulla carreggiata. La prima delle due gallerie è al buio da più di un anno; nella seconda, quella con tanto di sorgente d’acqua sopra, spesso ci si ritrova con delle pozzanghere improvvise sull’asfalto; inoltre, entrambe non hanno un impianto di aerazione, né stazioni di emergenza destinate all'alloggiamento di strumenti di sicurezza per la chiamata dei soccorsi; manca l'impianto antincendio con erogazione idrica, gli impianti per la chiusura della galleria in situazioni di emergenza e gli impianti per l'alimentazione elettrica d'emergenza.
Altro problema da non sottovalutare, è quello che si crea nei pressi della stazione di servizio. Le autovetture in uscita che devono fare rientro a Marsala si immettono attraversando la carreggiata di senso opposto, manovra sicuramente vietata e pericolosa. Ed ancora, altro problema, non di poco conto, è rappresentato dal viadotto che da anni si sta ormai sgretolando sotto le intemperie, e alla sua base, passandoci sotto, si vede soltanto ferro arrugginito e poco cemento. E infine, a conclusione del nostro viaggio lungo lo scorrimento veloce, il problema dell’illuminazione della rotatoria nei pressi dell'aeroporto, spenta da anni e teatro di troppi incidenti.
Purtroppo la storia travagliata di questa strada è simile a quella di tante altre opere o infrastrutture pubbliche italiane, realizzate con tanta superficialità, inefficienza, incapacità professionali e soprattutto grazie a protagonisti del mondo imprenditoriale, politico e malavitoso che si sono accordati tra di loro, esclusivamente per i propri interessi.
Oggi ci si aspetta dalle istituzioni preposte, degli interventi veri e non soltanto annunciati. Delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e dove necessario quelle azioni che possano una volta per tutte rendere definitivamente sicuro lo scorrimento veloce Marsala-Birgi.
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