Quantcast
×
 
 
19/02/2018 06:00:00

Porto di Marsala, si discute di quello "pubblico". La Myr tra qualche mese inizia i lavori

A Marsala si torna a parlare di porto pubblico e della sua tormentata vicenda. Lo ha fatto di recente il neo Comitato Civico Porto di Marsala, un gruppo di duecento persone, che ha raccolto altrettante firme e redatto un documento con il quale chiede all'Amministrazione comunale e non solo - il documento è stato inviato anche al Presidente della Regione Sicilia, all’assessorato regionale Infrastrutture, all’assessorato regionale Bilancio, al presidente della Commissione Antimafia presso l’Ars, al Prefetto di Trapani e agli organi di stampa -, che fine abbia fatto il progetto di messa in sicurezza del porto, con i lavori al molo foraneo sopra flutto, al molo foraneo sotto flutto, alle banchine e ai piazzali e l’escavazione del fondale.


Il Comitato ha ripreso, in sostanza, quello che era stato sollevato lo scorso autunno dall’ex deputato regionale e ex sindaco di Marsala Giulia Adamo, che nel corso di una conferenza stampa aveva parlato dell'abbandono da parte dell'attuale Amministrazione comunale del progetto, avviato nel periodo della sua sindacatura.

L’ex sindaco poi presentò un esposto alla Procura di Marsala
, alla Corte dei Conti e per conoscenza anche alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e alla Commissione Parlamentare Antimafia.

Secondo il Comitato Civico per il Porto il progetto pubblico e quello del porto privato sono pienamente complementari.

Ad oggi non si comprende perché i predetti progetti non siano ancora stati realizzati od addirittura iniziati – si legge nella nota del Comitato -.Eppure appare evidente che il porto messo in sicurezza e riqualificato sia un volano per l’economia della città, da sempre basata sui rapporti con il mare, vista la sua posizione geografica privilegiata rispetto a tante altre città del Mediterraneo.
In verità – prosegue la nota del Comitato - dopo l’esperienza dell'amministrazione Adamo, ritenuta oggi l'assoluta assenza di iniziative politiche-amministrative al riguardo, l'atto così sottoscritto altro non è che una sentita ed accorata richiesta di aiuto da parte di cittadini attenti alla gestione della cosa pubblica, necessaria per far risalire la china alla nostra splendida città, che non può perdere l'occasione di vedere realizzato il progetto del Porto, obiettivo primario della precedente amministrazione e che per l'impegno dalla stessa profuso è ad un passo dalla sua realizzazione
”.

Nella vicenda del “Porto pubblico” portata alla luce dall'iniziativa dall’ex sindaco Adamo e oggi ripresa dal comitato civico ci sono due aspetti fondamentali che bisogna, però, ricordare, e che né l’una e né l’altro tengono in considerazione. Il primo è che in consiglio comunale a Marsala venne presentato un progetto con la mappa “truccata” dell’area portuale, quella che non teneva in considerazione della poseidonia ( o macedonia, secondo la Adamo), fatto che divenne punto centrale nell’inchiesta della Procura di Trapani sulla falsificazione della mappa.

Viene naturale, dunque, chiedersi, dov’era l’allora ex sindaco quando accadeva tutto ciò, che ha poi comportato una nuova progettazione, pagata, ovviamente, con soldi pubblici dal Comune. Il progetto, quindi, oggi tanto decantato, era viziato e non proprio regolare fin dall’inizio, da chi lo aveva realizzato.

Altro aspetto importante, del quale oggi non si tiene conto, è quello dei soldi che dovevano essere impiegati per realizzare il benedetto "Porto pubblico", fondi in realtà mai stanziati. La relazione della Commissione regionale evidenziava, infatti, che l’opera, secondo le stime sarebbe costata circa 50 milioni di euro, ma non aveva nessuna copertura finanziaria. E nemmeno nei capitoli dei finanziamenti dell’Ue c’erano somme destinate.

Oggi le richieste del comitato saranno anche legittime, lo sono meno, invece, quelle dell'Adamo, che addirittura nel suo esposto fa riferimento ad una precisa regia esterna (fatto tutto da dimostrare) che da decenni ha voluto deliberatamente impedire lo sviluppo del Porto lilibetano.

Sulla questione del porto pubblico, nei giorni scorsi è intervenuto il deputato regionale marsalese, Stefano Pellegrino, dicendo che rimane una priorità della sua agenda politica. Pellegrino ha detto di aver incontrato il Dirigente Regionale del Dipartimento delle infrastrutture della mobilità e dei trasporti, Fulvio Bellomo, e precedentemente l’Assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Marco Falcone, con il quale ha discusso dei fondi già stanziati - affinché non rimangano inutilizzati - e della necessità di un loro aumento.

Pellegrino ha anche annunciato che domani, si recherà insieme al Sindaco di Marsala, a Palermo, in Assessorato per verificare e sollecitare la definizione del progetto pubblico di sistemazione e di escavazione del porto.
Quest’ultimo, peraltro, è assolutamente compatibile, - afferma Pellegrino - anzi complementare, al progetto privato Myr”.

 

LAVORI MARINA DI MARSALA - Ad oggi quello che è certo sul futuro della infrastruttura marsalese, stando all’ultima conferenza stampa che si è tenuta a dicembre al Comune, è che nel giro di qualche mese, probabilmente a giugno, inizieranno i lavori per la realizzazione del Marina di Marsala, il progetto della Myr che tra l’alto prevede di mettere in sicurezza l’intero bacino portuale.

PROGETTO MYR
- Nello specchio acqueo del porto marsalese potranno essere ospitati oltre mille imbarcazione da diporto, compresi yacht da 75 metri. L’opera avrà un costo di 50 milioni di euro ed è inserita all’interno di un piano regolatore del porto per un importo totale di 75 milioni di euro, prevederà tutta una serie di investimenti privati su tutto il waterfront, ai quali ha dato un importante contributo Invitalia con un contratto di sviluppo partecipato dalla stessa Regione con una quota di 8 milioni di euro e che globalmente servirà a coprire i due investimenti: uno per il Marina di Marsala e l’altro per le infrastrutture esterne.
Tra queste, quelle più importanti sono: un albergo a cinque stelle che verrà costruito in piazza Piemonte e Lombardo, dove si trova l’ex discoteca Octopus, un parcheggio multipiano da 480 posti auto in via Verdi e infine il raddoppio della carreggiata del lungomare antistante la zona del parcheggio.

LE TRE FASI DELLA REALIZZAZIONE - La realizzazione del porto verrà suddivisa in tre fasi. La fase 1 sarà quella della realizzazione della cantieristica nautica che richiederà circa 12 mesi. Sempre in questa fase verranno concesse una serie di aree dove verranno realizzate le opere esterne alla concessione: la diga foranea di protezione del porto realizzata in cassoni di cemento armato. Altra realizzazione sarà quella dell’area di stoccaggio delle merci.
La fase 2 sarà quella per la realizzazione delle opere per la marineria e i pescatori e in questa fase si inizierà a posizionare i pontili nella testa del molo colombo. Questa avrà una durata di circa sei mesi, mentre la terza fase, quella per completare tutto il Marina, durerà altri 12 mesi. L’obiettivo della MYR è quello di inaugurare il Marina e renderlo operativo per la stagione estiva del 2020.

Questo quanto previsto nei piani della MYR, se nel frattempo, si aggiungeranno quei lavori pubblici, fino a questo momento soltanto progettati, evocati, fonti di polemiche, battaglie legali e oggetto di inchieste giudiziarie, finalmente, solo allora, potremo dire che questa città potrà avere nel giro di qualche anno un porto degno di tale nome e che potrà costituire una base solida, attorno alla quale poter rilanciare lo sviluppo economico della città.