Non c'è nessuna maggioranza possibile in Parlamento, il Pd perde punti, e la sorpresa è Emma Bonino: +Europa è data da tutti sopra il 3%, il che significa che prenderà seggi, tanti, e li leverà proprio a Renzi.
Gli schemi che vedete sono di Repubblica, ma non è diversa l'analisi del Corriere. Il numero degli astenuti rimane elevato, attestandosi ancora al 34% nonostante al voto manchino oramai poco più di due settimane
Il Pd soffre ancora. Tuttavia la contrazione del Pd è compensata dalla crescita delle forze alleate e in particolare della lista Bonino, che sembra oramai
essere al di là della soglia di sbarramento per l’ingresso nel Parlamento. Mentre le altre due formazioni del centrosinistra — Insieme e Civica e Popolare di Lorenzin — sono ferme intorno all’1%. Si tratterà di capire se queste forza supereranno l’1%, di modo che i loro voti siano conteggiati nella somma di coalizione, oppure andranno dispersi. In ogni caso il superamento della soglia da parte di +Europa rende quasi impossibile l’obiettivo che Renzi si era posto per il Pd, di essere la prima forza parlamentare.
Il centrodestra continua a essere la forza predominante ma la sua spinta espansiva sembra essersi fermata, anzi segna una lieve contrazione
rispetto a circa un mese fa. La battaglia per la leadership che vede nettamente contrapposti Berlusconi e Salvini, può essere risolta solo dal risultato elettorale.
Infine i 5 Stelle. La recente questione dei rimborsi che ha dominato negli ultimi giorni ha un po’ ammaccato ma non davvero penalizzato questa formazione: il risultato del Movimento segna infatti un’assoluta stabilità.
Da ultimo la simulazione della ripartizione dei seggi, che vedono la prevalenza del centrodestra con una stima di 283 seggi totali quindi ancora al di sotto della soglia di maggioranza, seguiti dal centrosinistra con una stima di 158 scranni, dal Movimento 5 Stelle con 152 seggi, e da ultimo da Leu con 24 deputati, provenienti tutti dal proporzionale.